
Oggi il quotidiano Libero titolava in prima pagina,No Lamorgese no rave party.In quanto rispetto al ministro attuale del centrodestra il vecchio ministro in quota Partito democratico sembrava piu’ incline al “laisser faire ,laisser passer” per eventi illegali.
Non posso esprimere un giudizio empirico,ma pare che nel caso di rave illegali il ministro attuale sia riuscito a sventarne uno che si doveva tenere a Modena ed è stato stroncato sul nascere.Insomma un bel lavoro,e la fine di un ottica permissivista.Anche le associazioni di categoria delle sale da ballo e locali e discoteche hanno esultato e ha affermato tramite i propri portavoce che il ministro Piantedosi ha compiuto un buon lavoro.
Pero’ c’è un però.Se da un lato l’illegalita’ va perseguita,bisogna tenere conto anche della vivibilità e convivenza.Da liberale mi preoccupa meno un rave in aperta campagna vicino ad un autostrada o in un ex zona industriale piuttosto che il rumore provocato da eventi spesso legali ma mal controllati nelle città che si protraggono fino a notte inoltrata.
Insomma dovremmo per far maturare i giovani lasciargli campo libero li nelle zone sotratte agli edifici abitati.Infatti eliminando i rave illegali non si elimina per nulla il problema della droga e dell’abuso di alcolici o sostanze affini.La droga purtroppo e l’alcol in misura sproporzionata gira anche nei locali chic e frequentati da Vipponi,e poi la droga può circolare anche senza musica e senza rumore che infastidisce ,sopprattutto in certe zone sotratte ai controlli delle forze dell’ordine come è il caso della “droga dei poveri” come l’eroina.
I genitori e le famiglie dovrebbero sentirsi piu’ sicuri se i loro figli frequentano discoteche legali invece che rave?Non del tutto è la risposta.Metà degli incidenti automobilistici del sabato notte vengono registrati da persone che hanno frequentato locali e discoteche legalissimi.Se davvero si vuole fare qualcosa la legalità bisogna applicarla dapperttutto ,e questo vuol dire scendere anche a compromessi con i bisogni dei piu’ giovani.La marijuana che è una droga leggera secondo me andrebbe legalizzata per evitarne lo spaccio illegale.Ma serve anche maggiore sicurezza ,perchè chi ne fa utilizzo non compia atti dannosi per se stesso e per il resto della popolazione.Come ogni droga anche la marijuana a lungo andare da scompensi a livello cerebrale,ecco perchè gli psichiatri e i neuro psichiatri in parte ne sconsigliano l’utilizzo durevole nel tempo e la legalizzazione.Ma la legalizzazione dovrebbe essere raggiunta con dei canali di fruizione che non siano quelli dello spaccio,poichè c’è anche un problema carcerario da noi in Italia:le carceri sono strapiene di persone che hanno spacciato droghe anche leggere.Come uscirne?Da un lato per un governo di centrodestra che non voglia cedere a misure come l’aministia ma rimettere in legalità il paese con il rispetto dei diritti umani nelle carceri,la priorità dovrebbe essere quella di costruire nuovi penitenziari.Una soluzione può essere quella proposta dall’Istituto Bruno Leoni cioè affidare ai privati la gestione delle carceri ,imettendo dentro le carceri anche aziende che farebbero produrre qualcosa ai detenuti offrendogli in cambio oltre alla rieducazione fatta dallo stato anche una paga e dei servizi migliori (docce,mense migliori,aree per fare il bucato ecc)un pò come succede negli Usa.L’altro tasello di un azione per un centrodestra moderno è la riduzione dell’immigrazione clandestina e la ripartizione dei migranti in quote uguali in tutta Europa (per questo aspetto si sta già battendo la presidente dell’europarlamento ROberta Metsola in sintonia con Giorgia Meloni come riporta Libero oggi).
Tornando ai rave party “illegali” sarebbe neccessario ripensare questi eventi come succede nel nord Europa particolarmente in Olanda e Germania o Svizzera dove è piu’ facile imbattersi in eventi del genere che tuttavia vengono maggiormente controllati dall’inizio alla fine,dagli autobus che accompagnano i ragazzi /e all’evento e poi li riportano a casa,fino all’organizzazione dei tendoni ,degli impianti ,il pagamento delle tasse ecc.Perchè la Germania è il paradiso dei rave party ma li c’è controllo e meno infastidimento della popolazione,mentre da noi si è all’età della pietra e non riusciamo nemmeno a controllare i locali discoteche legali?
Poi c’è un altro rischio di cui parlare ed è quello che se c’è una destra conservatrice all’opera essa diventi “paranoide” di fronte a minoranze come i malati mentali:spero e penso non sia il caso della destra italiana,poichè già Salvini ha dimostrato di volere aumentare i soldi e i servizi per queste categorie di esclusi fino ad ora.Se da un lato il centrosinistra ci ha abituato al discorso ,dagli anni 70 in poi,che tutto lo si possa risolvere socializzando tra persone e che il malato mentale possa anche nei casi più gravi essere recuperato del tutto,senza scontrarsi con la realtà del nostro paese,dove di certo non manca la socializzazione o lo “psicologismo”ma spesso mancano adeguate strutture per il recupero e per garantire una vita dignitosa ai malati mentali.Non siamo in Belgio dove la città di Gand era una città intera per malati mentali a porte aperte.Dall’altro lato c’è il rischio che le destre pensino troppo alle strutture e promettano una nuova “manicomializzazione” dopo le battaglie che hanno fatto grande l’Italia sempre negli anni settanta con Basaglia per i diritti umani nei manicomi e la liberazione psichiatrica.Insomma serve tenere conto delle “tecnostrutture” e allo stesso tempo dei diritti umani in ogni scelta.E i diritti vanno di pari passo con i doveri verso la società intera.Quindi va bene punire l’illegalità anche sui rave ,ma non fermiamoci ad una giustizia solo d’apparenza.
EDOARDO BUSO