
Tutto si puo’ dire ma non che negli ultimi anni non ci siano stati ben pochi scossoni alla tranquillità di famiglie e invidui nelle nazioni di tutto il mondo.
Non solo il covid ma anche l’emergere di vari conflitti in paesi in ascesa come Russia e Ucraina,ma anche in paesi sottosviluppati come in Africa.Nei paesi dove non ci sono guerre guerreggiate come l’Europa e gli Stati Uniti si è andati verso una sempre piu’ forte caduta della ricchezza ed all’estendersi di varie forme di povertà prima impensabili.
Negli anni novanta e nel primo decennio degli anni duemila in Italia vigevano condizioni di bilancio molto ristrettive.I governi Italiani dovevano rendere conto all’Europa di ogni minima deviazione nel debito pubblico.I governi degli anni novanta che dovettero fare il risanamento per entrare nel trattato di Maastricht erano governi che dovevano ridurre il debito e la spesa pubblica,mentre l’Europa aveva fissato un meccanismo di bilancio molto rigido e non c’erano possibilità di salvataggio come oggigiorno nel 2025 per gli stati che fallivano:si pensi alla grave tragedia della Grecia nell’eurozona e la crisi dei debiti sovrani qualche anno dopo lo scandalo dei mutui subprime e il loro crollo negli Usa,la stessa Grecia pati sofferenze immani e non ci fu molta pietà per il suo popolo.
Ma poi molto cambio’ dopo il fallimento greco con l’emergere di una nuova classe dirigente alla gestione elitaria del potere bancario e governativo ,da Obama negli Usa a Draghi alla banca centrale europea fino alla crisi del covid 19 l’Europa trovo un modo per fronteggiare le crisi e aprire agli stati in crisi risorse di liquidità,ovvero un sostegno monetario.
E oggi se stiamo ancora un poco bene in Italia è grazie a questo sostegno monetario che non è venuto a mancare nemmeno con il passaggio di Lagarde a sostituire Draghi alla Bce.Certo rispetto ai rampanti anni 2000 Blairiani,Bushiani,Zapateriani,Sarkozyniani e Berlusconiani c’è meno ricchezza in Italia e in Europa.Prima negli anni 2000 la ricchezza c’era ma si doveva stare attenti al deficit di spesa.Poi abbiamo speso di piu’ ma con meno ricchezza.Il debito italiano è cresciuto con i governi Renzi,Letta,Conte e Draghi.Il debito tedesco è cresciuto quando la cancelliera Merkel ha abbandonato la nave dopo decenni di governo solido e rigoroso.E stesso accade alla Francia,tanto che Francia e Germania hanno un debito attuale maggiore di quello Italiano e la Germania vecchia locomotiva d’Europa è adesso il malato d’Europa.A parte questo si sono messe di mezzo le crisi internazionali e la guerra del gas con l’impennata dei prezzi ,la guerra in Ucraina,i costi del riarmo.Insomma già con una ricchezza dimezzata l’Italia e altri paesi europei hanno dovuto fare fronte a molteplici crisi tra cui il covid,la guerra,e in ultimo la riforma climatica che prima o poi bisognerà portare a termine anche con dei sacrifici per tutti ricchi e poveri e che non si potrà posporre ancora molto.
Christine Lagarde mentre in tutta europa saliva l’inflazione e i costi al supermercato diventavano eccessivi ha voluto fare una politica anti-inflattiva aumentando i tassi di interesse (stesso accadeva con la Federal reserve negli Usa),e questa politica ha dato subito ottimi risultati tanto che si è potuti tornare a tagliare ancora una volta i tassi di interesse.Purtroppo il ritorno di politiche meno anti-inflazionistiche ha favorito partiti non di centrosinistra e di stampo conservatore da Trump in Usa alla Meloni in Italia.In piu’ questi due attori che pare abbiano simpatie reciproche cioè Trump e la premier italiana,hanno il primo messo in atto politiche ansiogene che hanno per breve tempo creato una sorta di schizzofrenia a livello dei mercati ,si pensi ai dazi di Trump con un finale inaspettato ,stesso si può dire sulla politica estera Trumpiana sia nel medio oriente che sul dossier Ucraina.Ma anche la premier Meloni ha continuato una politica che in molti aspetti è stata assente,concentrandosi solo sulla proiezione delle aziende estere delocalizzate (multinazionali)e sulla politica estera (piano Mattei ,rapporti bilaterali con Albania per i migranti e Usa con il nuovo corso trumpiano)ha completamente dimenticato una politica di riallineamnto salariale alla media europea,una politica che favorisca la produttività e una politica sanitaria e per il sostegno alla povertà.Meloni quindi con il suo governo ha aggiunto austerity alla già austera condizione Italiana ed Europea.Tanto che ha anche scontato le scelte sregolate di incremento del debito pubblico in particolare dei governi precedenti Renzi e Conte primo e secondo.
Purtroppo mentre altre nazioni europee che un tempo venivano definite in modo spregiativo con l’acronimo Piigs (maiali)ed erano Portogallo ,Irlandi,Grecia e Spagna,molte di queste nazioni si pensi alla Spagna di Sanchez o all’Irlanda,hanno nel tempo fatto tesoro del sostegno monetario impostato da Draghi alla Bce per fare delle riforme e migliorarsi sia come appeal produttivo (il Pil della Spagna cresce piu’ di quello Italiano)sia come mercato del lavoro piu’ equo e solidarietà sociale.Per non parlare poi dell’Irlanda che è diventata una nazione tra le piu’ competitive al mondo nell’attrarre capitali e aziende estere.
Adesso purtroppo il tema del lavoro è demandato in Italia ad un referendum ,visto l’immobilità del parlamento.Si sconta una politica del lavoro e della formazione che seppur aveva ingranato alcuni filoni fondamentali di pensiero con il Jobs Act renziano,come la volontà di tutelare maggiormente il lavoratore e ridurre i contratti a tempo determinato,con il “contratto a tutele crescenti” allo stesso tempo questo tipo di contratto non si rivelato risolutivo e applicato costantemente dalle aziende che offrono lavoro.Il governo Meloni ha fatto molto cercando di favorire la formazione tecnica e industriale ma rimangono scoperti temi sensibili e di giustizia sociale e civica come gli infortuni sul lavoro e sulla formazione dei giovani (scuola-lavoro)su cui bisogna radoppiare i controlli,in piu’ il governo Meloni ha investito ancora troppo poco in ricerca,innovazione (anche nel campo agricolo)e materie Steam cioè Scienze esatte e matematica.
Se ai tempi del governo Renzi il Fondo monetario internazionale come ha ricordato anche l’ex funzionario di questa istituzione Carlo Cottarelli ,ha dimostrato gradimento per il jobs act e per una parziale riduzione dei contratti di lavoro (superamento leggi Treu e Biagi),ora come ora nel 2025 emerge ancora il problema del lavoro povero e insicuro.Naturalmente anche per colpa di una congiuntura internazionale che sta falciando oltre alla democrazia e i diritti umani con la nuova spirale Trump Putin fino alle politiche incoerenti e imprevedibili di Trump ,sta falciando anche la ricchezza dei popoli europei.Il passo in Europa dovrebbe essere di mettere in comune il debito degli stati prima di spendere per il riarmo.Il passo in Italia dovrebbe essere una riforma attenta del mercato del lavoro fatta dal parlamento con una sorta di bicamerale e che unisca governo e opposizione facendo in modo di ascoltare i richiami dei sindacati ma allo stesso tempo di non irrigidire troppo il mercato del lavoro.
EDOARDO BUSO