Non si deve disdegnare un sano movimento per la pace che serve a far riflettere i cittadini.Però vanno evidenziati alcuni aspetti su una discordia verso un pacifismo che rischia di restare sterile e fine a se stesso o trasformarsi nell’ennessimo “gospel sociale” che scalda i cuori ma non ha un costrutto razionale ed efficace.
Prima di tutto bisogna dire che non c’è pace nel mondo per due motivi e qui non farò sconti a nessuno dei due contendenti.Il primo motivo è che ci sono nazioni che hanno resistito in maniera avversiva ad una globalizzazione basata sul liberalismo il capitalismo e il mercato.Queste nazioni per motivi validi e meno validi hanno optato per una resistenza e per boicottare la globalizzazione.Si parte da nazioni che lo hanno fatto moderatamente agli inizi come si pensi la Russia di Putin la Turchia di Erdogan che era candidata adirrittura all’entrata nell’Unione Europea fino all’Ungheria essa stessa europea del dittatore moderato Orban.E ci sono state nazioni che hanno proprio negato la validità di una globalizzazione e di un ordine mondiale da costruire insieme con un interistituzionalità e mercati popperiani aperti.Queste nazioni partono da un range come quella Venezuelana che aveva delle ragioni nel non volere il mercato libero (Perchè voleva socializzare e nazionalizzare le sue fonti petrolifere) a nazioni altamente paranoidi che non accettano oltre alla globalizzazione la modernità,le libertà tra cui quella religiosa e i diritti umani come l’Afghanistan dei talebani e l’Iran degli ayatollah,che negano addirittura l’olocausto ebraico.
Spesso queste nazioni paranoidi sono protette da nazioni moderatamente autocratiche come Russia e Cina in uno scontro sul predominio e il primato mondiale contro Stati Uniti e Europa.
Dall’altro lato nazioni come gli Stati Uniti o gruppi al loro interno hanno fagogitato rivoluzioni al’interno di nazioni “autocratiche” o pseudo democratiche (vedi la Libia di Gheddafi)muovendo ampi gruppi che si battono per i diritti umani ,civili e religiosi ,ma fomentando allo stesso tempo anche gruppi integralisti e fondamentalisti.L’esempio della caduta di Gheddafi in Libia e lampante.Non solo perchè Gheddafi dopo aver superato la fase degli anni ottanta di finanziamento di movimenti di liberazione nazionale e terroristici,stava collaborando dal 2001 in poi con gli Usa per la lotta al terrorismo di Bin Laden e Alqaeda.
Gli Usa fomentarono la fratellanza islamica che poi fece cadere dei regimi come quello egiziano o tunisino che oltre a quello libico non erano campioni di diritti umani ma almeno tenevano una situazione stabile e di allargamento dello stato sociale.Questo coup d’etat in Libia è stato possibile anche per colpa di grandi gruppi di detentori di interessi nel settore petrolifero (lo stesso in Venezuela),perchè Gheddafi come Chavez voleva nazionalizzare le sue fonti petrolifere e redistribuire i profitti del petrolio alla popolazione.
Oggi tuttalpiu’ esistono poche superpotenze di mercato tra cui Europa,Usa Cina e Russia e tutto intorno stati che anche se non sono democratici e non rispettano i diritti umani non sono un pericolo per le democrazie planetarie e i loro mercati o il loro primato geopolitico ,si pensi agli stati africani ,del sud est asiatico ,alcuni stati del sud america che hanno inflazioni e debiti alle stelle.
Gli Usa hanno agito in maniera giusta in alcuni casi come nel caso del finanziamento negli anni 80 del movimento di liberazione del popolo afghano in Afghanistan (che però ha portato al potere una volta liberatosi dai sovietici la costola dei talibani).Ed hanno agito male quando hanno finanziato movimenti fascisti come quello di Pinochet in Cile che seppur fascista e antiumano e da condannare , però fece delle buone riforme economiche grazie a professori provenienti dalla cosidetta scuola di Chicago.
Dagli anni sessanta del novecento fino ad oggi sono esistiti dunque movimenti nazionali di liberazione,finanziati in alcuni casi in funzione anticomunista da potenze occidentali e movimenti nazionali di liberazione finanziati da paesi comunisti.
Sono esistiti movimenti di liberazione nazionale anticoloniali che hanno agito armati contro la potenza occupante e di stampo comunista come quello di Castro a Cuba o di Pol Pot contro i francesi che occupavano la Cambogia nel sud est asiatico.Si deve qui quindi precisare che fuori dal pensiero del Vaticano ,anche nel marxismo non si sono rigettate del tutto le armi per liberarsi e creare un mondo piu’ giusto.Trotzki in dissenso con Stalin che occupava nazioni con i carri armati (si pensi all Ungheria e alla Polonia o alla Ceco Slovacchia)si batte sempre per il rispetto del principo derivato dal pensiero di Lenin dell’autodeterminazione dei popoli.
E poi sono esistiti movimenti nazionali di liberazione minori e religiosi ma sempre lo sottolineo armati come quello irlandese dell’Ira.
Per finire la nostra carellata sono esistiti movimenti di liberazione nazionali pacifici o per i diritti umani ,spontanei e per un socialismo dal volto umano ,come quello della primavera di Praga,per il socialismo democratico in Ungheria,quello cattolico di Papa Woytila Solidarnosc in Polonia o la rivolta pacifica di Tien Amen in Cina guidata dagli studenti per la democrazia.Fino a quelli attuali come quello birmano di Ayn Sun Kee.
Questo per dire che per liberare un popolo le armi sono fondamentali ma non solo queste,è importante anche il coinvolgimento della popolazione e la cultura.In questo senso chi scrive non disdegna un movimento pacifista,depurato però dal concetto che si può vivere in un mondo globale rimanendo ancorati alle dottrine purtroppo propagate da Putin del multipolarismo.Un focus sull’Ucraina ci fa capire che le armi sono fondamentali per la resistenza ucraina e per la preservazione della vita.E quindi la soluzione non può essere non inviare piu’ armi all’Ucraina.Ma limitare comunque l’utilizzo delle armi a certe condizioni per non innescare una tragica escalation nucleare.In questo senso il movimento pacifista è fondamentale perchè ci fa riflettere e si muove per arginare la bomba nucleare.
Si deve agire su due fronti ,quello delle armi limitandole ma comunque sapendo bene e comprendendo senza utopismi che esse servono ma vanno dosate e messe nelle mani giuste per la soppravivenza della vita e di un popolo e a livello diplomatico cercando di disinnescare il conflitto e domandando un rispetto multilaterale dei diritti umani civili e dei popoli o etnie minoritarie all’interno di nazioni o territori piu’ o meno estesi.Una idea sarebbe quella di far finire la guerra ed instaurare sia in Israele e Palestina sia in Ucraina uno stato unico e multietnico ,multiconfessionale e che si basi su binari polidemocratici ,cioè che funzioni sulla base di democrazia sdoppiate o BI -DEMOCRAZIE che tutelino i diritti di tutte le etnie.Ci potrebbe molto aiutare l’idea Federalista quella di Cattaneo e Altiero Spinelli che in Europa da 50 anni funziona e che permette che non ci siano scontri armati all’interno dell’Unione europea come invece purtroppo esistono in federazioni meno integrate come l’Asean ,i popoli latino americani o l’Africa.
Una proposta convicente era quella del grande Marco Panella di far entrare Israele e Palestina nella stessa Unione Europea.
Ma c’è un problema fondamentale ,ed è legato oltre che alla creazione di un ordine mondiale democratico che ad oggi non c’è ,è legato alla Supervisione delle politiche umanitarie.L’Onu purtroppo è troppo diviso al suo interno perchè risponde alle ottiche nazionalistiche e multipolari.L’unipolarismo invece degli Stati Uniti ha creato a livello militare quando si è prefisso di portare la democrazia con le armi ,gravi attriti e ha fomentato in certi casi “rivoluzioni colorate” che hanno portato al potere per esempio nel nord africa e in medio oriente costole di movimenti fondamentalisti e integralisti che hanno deturpato queste nazioni.
Ed è sulla supervisione umanitaria cioè su cosa fare per far rispettare i diritti umani con un bilanciamento di interventismo dosato quando serve ma con una buona dose di precognizione sugli eventi (declinata nello studio della futurologia),fino al pacifismo e alla diplomazia in altri casi che può essere piu’ funzionale.
Come abbiamo visto governare il pianeta è difficile e non si può presumere che questo articolo sia esaustivo ,ma quello che manca oggi tra desiderio di diritti umani,aspirazioni al pacifismo e diritti dei popoli in lotta per una liberazione da un invasione o in guerra contro un pericolo concreto (nel caso di Israele la sua stessa eliminazione da parte di potenze integraliste come l’Iran),quello che manca è una vera supervisione umanitaria da costruire tutti insieme e basata su nuove idee ,che devono coinvolgere le menti più eccelse del pianeta a strutturare una alternativa alla catastrofe nucleare.
EDOARDO BUSO