
La generazione Y o cosidetti millennials è rappresentata da quelle persone nate tra la fine degli anni ottanta fino a metà anni novanta (scrive cosi l’enciclopedia online wikipedia).Eravamo persi tra la musica house e pop i video di Mtv ,i computers che si iniziavano a scoprire con la rete google nel 1998,internet e la connessione a tempo ecc.Insomma eravamo la generazione che vedeva il mondo cambiare.E lo ha visto cambiare rapidamente,tutto si è trasformato in quegli anni e si sono consolidate le basi della globalizzazione,oltre a internet e ai cellulari,i quadri politici nazionali con la scomparsa dei partiti tradizionali merito di operazioni occulte di tecnofinanza e magistratura come fu Tangentopoli in Italia,il dominio delle banche e dei mutui a basso costo prodotti finanziari che hanno tenuto i tassi di interesse bassi per tutti i primi anni duemila,l’11 settembre 2001 e le guerre in Irak e Afghanistan e Bush che criticava il protocollo di Kioto.Le ultime resistenze all’apertura ad una globalizzazione commerciale grazie a Trilateral ,Nafta e Wto con la rapida crescita della Cina e dell’India fino ai Brics odierni e le resistenze dei popoli New global e di seattle.La critica alle monoculture agricole e agli Ogm precedente l’epoca del massimo potere odierno di Coldiretti oggi in Italia.Ma se queste erano le resistenze al nuovo ordine mondiale,queste resistenze che oggi ritornano in una nuova chiave politico sovranista di destra e di sinistra coperta e accettata dalle istituzioni nazionali,nel finire degli anni novanta essere un resistente era passato come malattia mentale o di disadattamento sociale,allora si aprivano miriadi di alchimie legate alla sovraproduzione alla finanza ,al mondo senza confini e al mercato mondiale.
Che consiglio dunque dare alle generazioni oggi che “resistono” ancora contro la globalizzazione nonostante abbiano vinto sulla globalizzazione in certo qual modo?Io direi di lasciarci ancora qualche pezzo di globalizzazione,lo dico a giovani e anziani ,di tutti i partiti politici sopprattutto in un paese arretrato come l’Italia.
In Italia si apre un tema importante che viene fatto passare in sordina dal sistema mediatico ormai antiglobale,antiliberale e sdraiato sulle nuove lobby e partiti sovrannazionalisti e neo marxisti.Ovvero il tema è quello delle votazioni europee ,dove c’è il rischio che questa votazione si trasformi in un sondaggio per i partiti nazionali italiani e non porti invece forze responsabili al potere in europa per creare l’unità europea e gli stati uniti d’Europa.
Il secondo tema è quello carcerario con l’Onorevole Giacchetti che insieme al terzo polo tutto composto da Renzi ,Calenda ,Bonino i socialisti e Tabacci hanno capito in anticipo sui tempi quali siano le vere sfide.L’Onorevole Giacchetti è al 17 esimo giorno di sciopero della fame per il sovraffollamento carcerario,mentre Nordio che era garantista per colpe forse di pressioni interne al suo partito e del deep state italiano antiquato non riesce a combinare e portare a termine una riforma della giustizia.
Ecco ripeto la domanda.Che consiglio dareste ai giovani agli adulti e agli anziani di oggi?Io darei il consiglio “Vivi e lascia vivere” che è il piu’ bel consiglio liberale e libertario che possa esistere,difficile da mettere in atto negli ultimi anni ,dove tutti si interessano di tutto tramite i social e via dicendo e si lamentano e protestano e si incazzano e sono violenti o perlomeno aggressivi.Ma le soluzioni che nascono da queste proteste contro l’ordine mondiale sono piu’ negative che altro.
Guardo gli agricoltori che arrivano fino quasi al palco di Sanremo e mi chiedo se possa resistere ancora una anacronistica Coldiretti che non vuole la carne coltivata,ma che critica le grandi multinazionali agricole come ha scritto Claudio Cerasa sul quotidiano Il Foglio promettendo il motto “nel piccolo sta il bello”.E c’è anche tanta disinformazione perchè ci fanno passare il Green new deal europeo o transizione ecologica come il tentativo di reinstaurare una sorta di medioevo agricolo e togliere ogni potere alle multinazionali.Ecco penso che non sia questa filosofia che muove i legislatori europei che ci tengono ancora ad un sistema libero di mercato.E allora queste proteste si trasformeranno in aria fritta perchè
l’obiettivo non è distruggere il commercio mondiale agricolo e dare ragione a degli aspiranti Jose Bove con trattori da miliardi di euro.La soluzione europea non accontentera nemmeno gli ecologisti estremi e non accontentera nemmeno quei capital-sovranisti nazionalisti ed egoisti che non vogliono fare delle rinunce per l’ambiente.La soluzione europea è Razionale e preserva l’ambiente in una dimensione di ordoliberalismo sociale.Perchè protestare allora?Protestiamo magari per temi piu’ importanti ,dall’utilizzo sprovveduto della magistratura al carcere preventivo in tutta Europa si pensi al caso ungherese .Ma si pensi a quanto la politica non riesce a fare il suo mestiere perchè bloccata da certi poteri probabilmente,si pensi al caso Boschi che è uscita innocente dopo un lungo travaglio giudiziario e a tutti i carcerati costretti in ambienti malsani e ristretti.Roba da regime del terzo mondo ,da Venezuela di Maduro.Ma purtroppo la Rai non dice niente o svia il pubblico mostrando il dramma carcerario e dopo mettendo a gogna mediatica i politici come a volte fanno certe trasmissioni di RAI 3 .
Che consiglio darei in soldoni?Vivi e lascia vivere.Ma anche per fare questo bisogna che tutti possiamo vivere discretamente come il capitalismo ,i diritti umani e l’economia sociale di mercato ci ha permesso fino ad adesso nella globalizzazione senza inseguire sogni palingenetici senza pensare che la politica debba risolvere i problemi miei di singolo o che ci sia un sistema politico che possa farlo ,senza divenire strumentale e dannoso o coercitivo.
Il detto “vivi e lascia vivere” non si applica quando ci sono delle condizioni che non permettono a me che vivo di voltarmi dall’altra parte (come ho gia detto il tema carcerario o il tema di una unità europea temi per i quali non lascio vivere chi mi vuole togliere la democrazia e quindi mi batto per essi).
Ma su altri temi come quello dei “trattori” o del salario minimo mi preoccupo di meno.Siamo in un mondo di abbondanza per tutti , e non si può pensare che su ogni punto politico si possano realizzare programmi palingenetici o leninisti:il salario anche quello minimo sul quale sono d’accordo è collegato alla produttività in un sistema democratico di mercato e aperto e non in un sistema sovietico.I trattori e l’agricoltura sono calmierati da politiche razionali dirette da esperti a livello mondiale che devono tenere conto pure del tema ambientale senza uscire fuori dal mercato libero.
EDOARDO BUSO