
Tra i movimentisti che hanno assediato alcune città europee,la Francia macroniana e Bruxelles in Belgio per protestare contro le nuove direttive concorrenziali di disinquinamento e di coltivazione europee guidate da Ursula Von Der Layen e dal commissario Timmermans c’è proprio di tutto.Sindacati agricoli,braccianti,contadini ,proprietari e non ,semplici lavoratori ,e pastori.
Ci riportano indietro agli anni 2010 e seguenti quando i cosidetti “forconi” partiti da un autotrasportatore siciliano protestarono e bloccarono l’Italia.Ma ci possono riportare indietro alle quote latte del 1999 ,fino al 1991 le prime proteste contro trattati commerciali come il Nafta che videro anche l’insorgenza di robusti a quei tempi ma ancora sconosciuti (furono piu’ conosciuti a Genova nel 2001)movimenti antiglobalizzazione,ovvero il popolo di Seattle ,i senza terra ,gli Zapatisti e i seguaci di Jose Bove a sinistra,e i movimenti di estrema destra come la Fiamma o i Lepenisti a destra.
Adesso questi movimenti che si erano assopiti con qualche ragione ritornano all’avanguardia di lotte rivoluzionarie che però hanno aspetti conservatori.
Il vero problema è che non si può dare ragione completamente ad un sistema quello europeo e alla sue richieste.E non si può attualmente dare ragione visto che sono cambiati i tempi e ci sono nuove sfide per l’umanità al conservatorismo in campo agricolo e commerciale.
Gli agricoltori italiani (non violenti bisogna sottolinearlo rispetto a quelli francesi) che bloccano le strade con i trattori e protestano contro le direttive europee che potrebbero aprire innanzittutto le frontiere a prodotti concorrenziali a quelli Dop e di eccellenza italiani come il Prosek croato ,fino agli insetti ,fino al glifosato come fertilizzante vietato in Italia per diversi motivi e di produzione statunitense e via dicendo:ebbene questi agricoltori riflettono un impatanamento generale dovuto a quelli che sono stati i decenni della globalizzazione.
Oggi purtroppo tra i politici (tutti giovani e moderni in senso lato )si pensi a Schlein ;Meloni e Salvini ,manca un vero Padre che possa discernere quello che è stato negativo dal principio della globalizzazione fino ad oggi.E discriminare quello che oggi va fatto anche se per farlo bisogna rinunciare a qualcosa.Paolo Cirino Pomicino e Bettino Craxi dall’esilio ad Hammamet criticarono tenacemente la finanza sregolata che fece capolino dagli anni novanta in poi ,quando molte socialdemocrazie europee anche per colpa loro furono sostituite da governi “capital comunisti” o liberisti.Le critiche da Maastricht fino ad un libretto che ho avuto modo di leggere scritto nel 1995 da Craxi che parlava di una “cabala finanziaria” che avrebbe sconvolto il mondo diretta da Wall Street (Parigi Hammamet Edizioni mondadori )…una precognizione di un uomo che sicuramente li in Tunisia poteva prendere anche degli abbagli.Ma tuttavia abbiamo visto che gli eccessi di globalizzazione hanno portato insieme alle guerre per la democrazia (giuste o sbagliate che fossero)fino all’apertura e allo sviluppo di immense nazioni neo imperiali Russia,Brasile,Cina ecc ,tutte queste azioni volute e non solo spontanee hanno portato al mondo attuale che vive di globalizzazione.La globalizzazione ha avuto sicuramente dei lati positivi come l’abbassamento del costo del cibo e della tecnologia oggi diffusa al massimo anche nei paesi meno sviluppati.
Ma ha avuto effetti deleteri sul clima,sull’ambiente ,sul mondo del lavoro ,ed oggi anche se si è difensori della globalizzazione non si puo’ non pensare di ridurne certe sue assimmetrie e difformità.
Ecco che le direttive europee al di fuori degli egoismi conservatori possono essere buone per un 50 per cento,sopprattutto in tema di inquinamento e da rivedere in chiave moderatamente Nazionale li dove queste direttive si scontrano con bisogni reali e non egoismi dei ceti produttivi e dei cittadini europei.Un lavoro difficile sul quale qualsiasi governo a differenza del suo colore politico dovrebbe essere impegnato.Un lavoro di mediazione,tenendo conto che l’aspetto piu’ importante e non smentire la scienza (carne coltivata) ,non smentire un mercato libero ma con accorgimenti sociali e difesa di una sorta di mitigato interesse nazionale ed tutelare i consumatori da aspetti dannosi.Ecco che nella tradizione laica radicale ,liberaldemocratica e socialista va aperto un dibattito per criticare gli eccessi di un tempo passato e creare un unità di intenti per i tempi presenti.
EDOARDO BUSO