Con questo articolo ,lo dico subito di riflessioni personali,cerco di fare un distinguo sul tema della pena di morte nei paesi democratici e nel mondo sopprattutto occidentale.
Il caso di cui parleranno i mass media nei prossimi giorni che ha già sollevato critiche da parte della corte internazionale dei diritti umani è quello dell’Alabama dove Kenneth Smith un assassino che ha ucciso una donna inviato da un reverendo per intascare l’assicurazione,verra ucciso con l’azoto.E’ la prima volta nella storia dei paesi democratici si allarma l’organizzazione delle nazioni unite.Un fatto vergognoso che supera un limite di certo.Kenneth Smith viene ucciso dopo aver passato 59 anni in carcere con un metodo che viene da piu’ parti dagli osservatori esperti internazionali definito degradante.
In particolare l’azoto se non respirato completamente per via aerea può creare dei conati di vomito costringendo il reo all’asfissia o peggio del peggio a soffocarsi con il proprio vomito.Un trattamento di certo degradante che non è mai stato provato fino ad ora nemmeno negli Stati Uniti.
Un esempio di pena di morte da condannare e non degna di uno stato democratico.Ma seppur questo trattamento inumano ,non rende gli Stati Uniti meno democratici e liberi.
Ci sono certamente forti criticità ,perchè si potrebbero innanzittutto ridurre i casi di pena di morte.L’uccisione di una donna adulta ,seppur femminicidio ed è un reato gravissimo,al pari di quello di Filippo Turretta in Italia,secondo me che scrivo ,non dovrebbe essere considerato nel range dei casi ai cui attribuire la pena di morte.
Purtroppo esistono range peggiori,sui quali penso che anche voi che leggete concorderete su due aspetti,la loro completa impossibilità di riabilitazione ,la spesa inutile per uno stato che non può riabilitare e quindi è meglio la pena di morte,i fatti cruenti avvenuti.
Penso per esempio a casi del passato .Negli stati uniti il caso di Jeffrey Dahmer assassino pluriomicida e serial killer o di John Wayne Gacy ,in Europa il caso di Marc Dutroux ,in Unione sovietica il caso Cickatilo.Per chi conosce un pò di storiografia criminale anche recepita sul web è facile capire che per l’efferatezza di questi criminali,che uccisero giovani,bambini sopprattutto (Dutroux e il killer pagliaccio Wayne Gacy )non c’era nessuna speranza di poter lasciare umanamente convivere questi serial killer con i danni che avevano arrecato alla società ,ai famigliari delle vittime e al numero cosi alto di vittime.Non sono casi isolati ,non sono legati ad un determinato periodo temporale od a sommovimenti politici mode e culture.Negli Usa e in occidente esistono ancora molti maniaci serial killer.Io penso che per questi serial killer ovvero killer seriali che hanno ucciso piu’ persone ,ma sopprattutto nel range di coloro che hanno ucciso e fatto soffrire particolarmente bambini (si pensi al caso di morte di una ragazzina per fame in una cantina a Marcinelle da parte di Dutroux)ecco penso che quando c’entrano i bambini si possa fare uno strappo e rendere legale la pena di morte.
Allo stesso tempo nascono altri problemi.Garantire ed essere sicuri con evidenza empirica e scientifica che la persona che va giustiziata con la pena di morte sia effettivamente il reo dei crimini.E questo spezza una lancia a favore di quei movimenti anti -pena di morte,perchè non sempre la giustizia umana è perfetta e non sbaglia.
Ma allora si potrebbe in modo poco intelettualmente vivace arrivare a dire” diamogli l’ergastolo” e aboliamo la pena di morte.Una soluzione che poi dipanata la matassa si rivela una deduzione infantilistica non degna di un dibattito colto.In quanto il carcere in un paese democratico deve essere primariamente un luogo volto a rieducare e riabilitare il reo.E quindi la rieducazione la si fa se si può farla ,se ci sono dei segnali evidenti che funzionerà.Si poteva rieducare certamente il condannato in Alabama,ma è difficile che si possa rieducare un John Wayne Gacy che ha sotterato nella propria villa miriadi di corpicini di bambini.
E per questo motivo che la legislazione italiana è piu’ coerente di quella degli Usa,perchè l’ergastolo ostativo è stato abolito.Ovvero è stato abolito quel tipo di ergastolo secondo cui la pena è infinita “fine pena mai”.L’ergastolo ostativo è sempre un fallimento per una nazione perchè significa che non si può rieducare il colpevole.Allo stesso modo lo è la pena di morte.Certamente vanno ridotte le cause che portano al crimine sia culturali che sociali o economiche ,ma anche umane dal bullismo ,ai trattamenti inumani ecc.In questo senso tutti siamo d’accordo e lo sarebbero anche i governanti degli Usa che se crescessero i crimini violenti andrebbero indagati altri campi che sono alla base della produzione e incubazione di reati e società violente.
Tuttavia i casi di pena di morte sono pochi oggigiorno,sopprattutto nei paesi democratici,rispetto a paesi non democratici dove si verificano torture,esecuzioni capitali per reati effimeri,si pensi all’Iran dove le donne che non rispettano il regime vengono prese a pietre in testa,fino alla Russia dove i dissidenti politici vengono avvelenati o isolati (Navalnji)si pensi alla Corea del nord che ha appena arrestato un ragazzo nelle scorse settimane colpevole solo di guardare serie tv sudcoreane ,o alla Cina o a certi paesi africani o fino a poco tempo fà molti paesi dell’orbita del socialismo reale come anche Cuba.
Nel nostro sistema europeo che ha messo totalmente alla porta la pena di morte,manca però ancora una ridefinizione in certi paesi,ma sopprattutto in Italia del sistema detentivo come rieducativo e riabilitativo.Si pensi che l’Italia è stata piu’ volte condannata dalla Corte europea dei diritti umani con conseguenti multe perchè non rispetta i diritti umani dei propri carcerati.Ora io penso che gli Usa seppur con la pena di morte,che in questo caso in Alabama è un obrobrio da condannare,siano molto piu’ democratici e avanzati di molte regioni di Italia dove i carceri sono stracolmi,intasati di umanità ,di persone che hanno commesso anche reati che in altre parti d’Europa per esempio in Svezia non costituirebbero nemmeno l’obbligo di passare per il carcere.
L’Europa chiede di ridare dignità ai carcerati italiani,anche a quelli detenuti con carcere speciale come il 41 bis che è una forma carceraria non contemplata dal diritto europeo che esiste solo in Italia,e che impedisce per esempio a certi rei di poter vedere anche i propri figli e poterci parlare insieme,o li costinge ad isolamenti forzati.
Come dicevo prima per la legge italiana non ci dovrebbe essere l’ergastolo ostativo ma purtroppo (e dove sono i magistrati?)esso viene ancora applicato in molti casi.Se abbiamo accertato che la pena di morte è una liberazione per reati gravissimi ,non può esistere allo stesso tempo in un paese democratico un tipo di carcerazione che non sia volta al recupero del detenuto come l’ergastolo ostativo.E’ anche una sana concezione economica ,i cittadini con le loro tasse non possono pagare alla propria nazione dei soldi per tenere persone in carcere senza che vengano rieducate come dice la Costituzione e riabilitate.
Purtroppo in Italia poche forze politiche tranne i radicali si battono per una giustizia davvero giusta ,equa e rieducativa di tutti.Queste forze sono anche contrarie alla pena di morte e si pongono come anche Amnesty international e Nessuno tocchi Caino in un ottica trans-nazionale e mondiale contro tutti i regimi carcerari dei paesi dittatoriali o parzialmente democratici (stati autoritari e autocrazia come Russia e Cina).
A parte le esecuzioni capitali negli Usa ,il sistema legislativo penale americano è molto piu’ garantista e funzionale del sistema penale italiano.Se negli Usa c’è la pena di morte,in Italia afferma la corte europea dei diritti umani c’è la “morte di pena” che è due volte più grave.
Si pensi anche all’utilizzo spropositato della carcerazione preventiva (primato in tutta Europa)e a casi vergognosi come il caso di Enzo Tortora.

In piu’ in Italia le carceri sono spesso fatiscenti (regolamenti svedesi e strutture boliviane scriveva un noto giornalista negli anni 70 come Alberto Ronchey nel suo Libro bianco sull’ultima generazione).Negli Usa le multinazionali riescono a portare lavoro all’interno delle carceri in Italia in molti casi non c’è lavoro per carcerati tranne alcuni esempi virtuosi come il carcere di Padova.A Verona scrive il giornale locale l’Arena si parla addirittura di malati di Sla privi di assistenza detenuti in carcere…

Insomma per quanto ancora si potrà tollerare a livello mondiale la morte di pena in Italia?
EDOARDO BUSO