Nikki Haley, l'ultima spiaggia degli anti-Trump - la Repubblica

Spesso non ci pensi proprio ma la politica anche procede come un ragionamento filosofico.Da una parte sta una filosofia,una vera e propria filosofia:dall’altra parte una altra filosofia.
Tutto sta nel cercare di cambiare verso di pensiero,di pensare in modo diverso dunque.
Jeb Bush l’ex candidato conservatore e repubblicano nel 2016 alla Casa Bianca disse che bisogna che anche i conservatori leggano giornali progressisti e di sinistra come il New York Times per cambiare punto di vista e capire l’altro.
In Italia durante la prima repubblica e ancora oggi sentiamo i partiti dell’arco sovranista egualitario di sinistra fare antipolitica,al pari di quelli leghisti e di destra nazionalisti.
Ci continuano a dire che i politici non fanno nulla o non fanno abbastanza.Questo può essere vero a prima analisi.Ma si pensi che questi temi vengono utilizzati spesso per far cadere dei governi o addirittura fare carne bruciata di un intera classe politica,di un intero parlamento come è avvenuto nei primi anni novanta in Italia.
Adesso ci sentiamo invece dire che il problema sono i divari sociali .I ricchi prendono troppo e hanno molto piu’ dei poveri.Altro tema secondo cui citando Vilfredo Pareto una classe rivoluzionaria vuole sostituirsi ad una classe al potere borghese.Tuttavia Pareto dimostrava che le elite sarebbero continuate ad esistere anche dopo la jacquerie rivoluzionaria.
In unione sovietica alla sostituzione delle elite monarchico borghesi si sono instaurate delle elite non meno corrotte,si pensi al tardo periodo Brezneviano dove per far circolare una nuova idea bisognava scrivere un samizdat di nascosto.
Oggi delle persone ,dei politici,associazioni e organizzazioni o partiti (di destra e di sinistra radicale),cercano di affermare che la globalizzazione e il neo liberalismo sarebbero un male per sostituirsi essi stessi con le loro idee che vanno dalla politica industriale statale,al nazionalismo,alle nazionalizzazioni,allo stato assistenziale,fino alla decrescita…
Ma si potrebbe rispondere affermando che tuttavia stiamo meglio di un tempo passato,e tuttavia anche a questa affermazione si contrariano gli assertori dell’antiglobalismo e dell’antiliberismo ,che affermano che c’era una età dell’oro meno proclive alle istituzioni monetarie di Bretton Woods e al “consenso americano” in cui le mele cadevano dagli alberi,gli agnelli pascolavano con le tigri e via dicendo.
Insomma si porta nel passato l’età dell’oro.Ma è vero che i ricchi ci fanno stare male?Ognuno si dia la risposta che vuole,pensando ai miglioramenti della medicina grazie all’industria tecno-farmaceutica,ad internet grazie a Gates Zuckenberg e Elon Musk ,agli studi per ridurre l’inquinamento grazie alla transizione green che coinvolge industrie di tutto il mondo,al fatto che il cibo costa meno che negli anni settanta in tutto il mondo ,quindi ormai in Asia e America latina il problema della fame è sorpassato e a molto altro.Insomma io penso che su molti aspetti,anche guardando al fatto che abbiamo elettricità ,gas,radio ,televisioni e computer nelle nostre case ,le elite non siano proprio cosi tanto contro i popoli come accadeva ai tempi dello zarismo russo.
Basterebbe questo per capire che semmai il problema sono quelle elite di pochi stati nazionali canaglia,che sono contro le elite transnazionali ,che utilizzano tutti i mezzi per impaurire le proprie popolazioni e destabilizzare il mondo ,si pensi a Iran,Russia,Cina Corea del Nord ecc.
Purtroppo nella visione degli antiglobalisti siamo noi (occidentali) i problematici perchè abbiamo un sistema di mercato e società aperti e liberi con un forte predominio della finanza sullo stato,piuttosto di queste nazioni canaglie che vengono timidamente giustificate fino da alcuni elogiate,si pensi ai rapporti tra movimento cinque stelle e Cina che una grande seppur giovane giornalista come Giulia Pompili ha svelato nel suo libro Le mani sull’Italia mondadori.
Certo nel percorso di un paese non tutto è lineare e si possono creare generazioni di drop out e disadattati.E ‘ un pò colpa di diversi fattori.Si pensi che molti blogger online paragonano la povertà di paesi con ampie pari opportunità come gli Usa con la povertà del secondo e terzo mondo, forse non sapendo che un paese ricco come gli Usa ha una dose di povertà ma non scandalizzante come quella dei paesi in via di sviluppo che vanno maggiormente aiutati.In Italia la povertà è legata anche a dinamiche non sempre legate ai meccanismi rigidi e freddi del capitalismo,ma anche ad una mancanza di miglioramento delle strutture educative e scolastiche che non sono ancorate al mondo del lavoro per fare un esempio,ma ve ne sono molti altri,tra cui l’arretratezza culturale di certe aree,la crisi demografica ecc.Temi sentiti anche in altre parti del mondo.Ed infatti anche gli Usa negli ultimi decenni stanno subendo una trasformazione epocale su questi temi e quindi un aumento della povertà e delle povertà.
Allo stesso tempo alle povertà va risposto con diritti chiari per tutti ,al di sopra degli stati e permanenti cioè che non si possono cambiare ovvero Universali.
Diritti universali che non esistono o vengono limitati o riscritti per adattarli a condizioni nazionali in quegli stati che non sono democratici o sono parzialmente democratici.
Va data risposta al problema degli handicap fisici e mentali e su questi temi non bisogna pensare che le elite scientifiche e industriali possano essere sorde,visto che si aprira nel prossimo futuro tutte delle opportunità per la genetica e altre scienze sempre se il passaggio che si spera da umano a trans-umano rimanga democratico e liberale.
Insomma basta cercare di spostare il pensiero e vedere le cose un pò diversamente,anche se non è sempre facile.Non è sempre facile distinguere i propri fallimenti da quelli dell’intero sistema.Molti uomini e donne gia lo stanno facendo e vogliono ricominciare seppur con il loro passato fatto di successi ed errori in un mondo e in nazioni piu’ moderne e adatte all’umanità,ma anche ai diritti dei piu’ deboli e dell’ambiente degli animali.
Purtroppo come si nota spesso la politica discetta sul nulla.Argomenti che dovrebbero portare all’unanimità le nazioni all’interno e nei consessi internazionali ,sono spesso dibattuti fino allo spasmo.Si pensi al tema ambientale su cui serve una quadra globale,mentre nei giornali e in tv da noi in Italia si dibatte sui 30 km l’ora nelle città per le auto.Argomenti di lana caprina,perchè il mercato dell’auto non fallira anche se si opta per modelli innovativi e ambientali (dai 30 km ai tram agli autobus)sapendo che l’auto elettrica sarà il futuro in tutta Europa in meno di un decennio e comunque sia il mercato dell’auto non rallenta.La politica dovrà cercare dei compromessi tra le richieste dei “turbolenti sociali” e quelle del mercato,dell’innovazione e le ragioni del profitto.
Negli Usa intanto il dibattito tra due quasi ottogenuari viene scalfito da una donna Nikki Haley ,vivace,multiculturale perchè di origine indiana,che ha vissuto con la sua famiglia l’american dream e che ha anche dei chiari valori in mente.Qui non vogliamo discutere se sia meglio il Partito democratico o quello Repubblicano,ma ci piacerebbe che una donna che il pregio di aver ben governato il suo stato la sud Carolina ,possa essere prossimamente anche se repubblicana presidente degli Stati Uniti.
EDOARDO BUSO