C’è una riflessione non complessa ma scandalosa da fare ,per capire meglio la politica attuale e futura.La soluzione è riflettere sul concetto di individuo e il concetto di masse attualmente nell’epoca della postglobalizzazione.Precisando che postglobalizzazione non vuol dire la fine di un percorso di globalizzazione inziato già negli anni novanta.Ma significa il contrapporsi di masse comunitarie e comunitariste (sovraniste,egualitarie ecc)all’individuo nel suo senso randiano (Ayn Rand)che vede l’emergere di un individualismo anarco capitalista raffigurato in grandi vip,manager,imprenditori o professionisti come può essere l’artefice di questo individualismo selvaggio il padrone della fabbrica Tesla Elon Musk ,o Donald Trump (che ha anche aspetti sovranisti);un individualismo dunque liquido che si adatta a piu’ ambienti ,ma che viene notoriamente avversato da tutti quei partiti anchessi liquidi che possono essere di destra (nazionalisti,sovranisti ,leghisti) o di sinistra (egualitaristi ,sovranisti ,statalisti )che si richiamano e vogliono lanciare un concetto di gestione della cosa pubblica di stampo comunitarista.Il comunitarismo sale alla ribalta con il primo governo cinque stelle e lega nord e poi con il governo giallo rosso.


Dopo una svolta neo liberale del partito ora al governo di Giorgia Meloni rispetto alle prime promesse elettorali,possiamo dire che le forze politiche sopprattutto quelle di sinistra,si richiamano dopo i governi Prodi e Dalema degli anni novanta e duemila ,o quelli di compromesso e larghe maggioranze (Letta e Renzi),ad una visione politica che vorrebbe privilegiare la comunità e il legami tra cittadini in senso antiliberale.Ovvero si rimettono in gioco terminologie appartenenti all’altermondialismo giuste o sbagliate che siano,dalla lotta alle istituzioni finanziarie internazionali ,all’avversione all’Europa e alle banche,fino all’ambientalismo di stampo neodirigista pauperista e decrescitista,fino ad un ruolo maggiore dello stato nella gestione economica che non deve cedere sovranità ,in piu’ una revisione dei concetti di guerra umanitaria e diritti umani universali ,con la facile penetrazione di potenze che vanno anche secondo me che scrivo comprese,ma sono potenzialmente pericoloso come Russia e Cina e stati satelliti che le appoggiano nel mondo ,come l’Iran.


Si parte da posizioni riformiste e moderate del Partito democratico che ha comunque con la nuova segreteria Schlein voluto rivendicare una discontinuità con il vecchio riformismo socialdemocratico vicino a elite finanziarie che raffiguro l’epoca Dalema nel 98,Prodi nel 2006 e 1996 e Renzi dopo il governo Monti e dopo la crisi finanziaria dei derivati nordamericani del 2008.Il Partito democratico cerca una alleanza solida con il movimento cinque stelle che pare concepire questi neo valori statal-comunitari in un ottica ancora piu’ forte e predominante.


Il concetto riassunto come “statal-comunitario” è avverso ad una concezione neo liberista dell’uomo che ha imperversato in tutti questi ultimi decenni.Una concezione che si manifesta come critica all’1 per cento che detiene la maggiore ricchezza globale,ma anche ad una classe medio alta che è emersa dagli anni novanta in poi che detiene una buona parte della ricchezza e ha ruoli professionali di rilievo e importanza.E ‘ vero insomma che non solo c’è 1 per cento di ricchi che detengono la maggior parte della ricchezza,ma anche che la classe medio-bassa ha dovuto cedere all’emergere di una parte di quella che è chiamata classe media che semmai ha innalzato il suo stile di vita,ed è piu’ elevata della classe medio bassa e della classe “proletaria” ma è lontana comunque dal livello dell’1 per cento dei ricchissimi globali da classifica Forbes.


La cosa scandalosa è che questi medio ricchi sono una classe fluida che può permettersi di vivere in un mondo di post-politica,ovvero disinteressarsi delle sorti dello stato ,della politica essere invidualisticamente al di sopra della comunità umana di riferimento.Il comune,la regione,il paese,la città,le tematiche sociali.Questo non toglie che non si possono fare deduzioni stereotipate è che anche all’interno di questa classe ci possano essere persone che si interessano alla politica e al bene comune.Ma la percezione è che buona parte delle persone che hanno un lavoro professionalizzante e performante in questa epoca debbano lavorare sodo per mantenere la propria posizione e fare carriera.Ecco che volente o nolente la politica passa in secondo piano (o è perlopiu’ una professione anchessa)per questa fetta sociale.


Passa in secondo piano rispetto ai tanti poveri di una nazione come l’Italia ma anche dello stesso mondo occidentale dove la povertà cresce in modo esponenziale.Ecco che ritorna rispetto ad anni fa ,un nuovo interesse alla politica,e nascono movimenti sociali ,partiti sia a destra in Italia (si pensi alla nuova formazione di Gianni Alemanno scontento della destra meloniana anche se lui proviene da quel mondo )e a sinistra o nel mondo religioso cattolico.
Questi movimenti sociali o i partiti piu’ contestatari del sistema (come i cinque stelle)prendono piede come movimenti di protesta.Nella rete internet c’è una forte critica alle guerre e un sostegno lampante di giovani e persone piu’ anziane deluse da un centrosinistra liberale,di sostegno in chiave antiamericana e antisionista,di paesi come Russia e Cina.


Siamo convinti che i partiti dell’arco costituzionale siano tutti democratici,ma si nota in questi movimenti di protesta che possono trasformarsi in gettito per fascie rivoluzionarie,di una avversione oltre che del parlamento ,dei politici di professione,anche dell’Unione europea ,del mondo economico ,della globalizzazione ecc.La domanda che ci si deve porre è se questi movimenti e partiti (benedetti in parte anche dal clero cattolico)andassero al governo rispetterebbero il pluralismo politico ?
Viene subito in mente un tema degli anni settanta.Ovvero quanto quel marxismo filo sovietico che era in auge in quegli anni poteva convivere (Berlinguerianamente)con lo stato democratico e pluralista.Sappiamo che fu un rebus che lascio’ insonni molti comunisti italiani ed eurocomunisti in quegli anni.


Il partito democratico prima della svolta Schlein e dopo aver levato il simbolo della falce e martello nel 1989,fece molti passi avanti nel pensiero economico liberale in senso economico e pluralista.
Oggi questi sforzi fatti nel passato vista la situazione internazionale e nazionale paiono vani.Chi può e fa parte delle classi up rimane fortemente individualista ben sapendo che nemmeno la forza piu’ rivoluzionaria può impatanarsi nella lotta senza quartiere alla globalizzazione traendone dei benefici sociali per tutti che non siano solo demagogia fritta.


Invece al popolo viene propinata una critica al sistema ,che può portare ad una de-responsabilizzazione delle persone,dal lato individuale e di masse contrapposte,creare frizioni tra un populismo di destra e uno di sinistra ,e con la critica alla governance globale fare il gioco di potenze pericolose come Russia e Cina che sono al loro interno seppur capitaliste fortemente anti-pluraliste anti-democratiche.
Quindi il discorso si sposta su una nuova egemonia culturale,sociale e geopolitica che può creare nuove suddittanze.
Il ruolo che può avere il terzo polo in questo frangente,è quello di costruire un polo alternativo alle destre sovraniste e alla sinistre comunitariste,con il meglio della cultura liberaldemocratica,socialista riformista e del liberalismo sociale.


Seppur la cultura socialista riformista nei primi anni novanta subi una dissoluzione vera e propria in Italia ,a livello morale e politico nel resto del mondo occidentale è ancora viva e vegeta.Il ruolo del terzo polo è quello di costruire un riformismo pluralista con un impianto economico che non si deve vergognarsi di definire Capitalista e dei forti Interventi Sociali per le masse dei vecchi e nuovi poveri.

EDOARDO BUSO