
Israele è una nazione che deriva da radici europee con una forte connotazione nell’america del Nord a livello capitalistico e finanziario ma anche non scordiamolo una nazione che da quando è nato lo stato ebraico nel medio oriente cioè nell’Asia,ha una forte proiezione geopolitica proprio nella stessa Asia.
Si pensi al rapporto con la Cina a livello tecnologico e marittimo ,in alcuni forti investimenti tecnologici nel meditteraneo ,cosa che ha scontentato gli Usa di Biden.
Ora che gli accordi di Abramo vacillano e in un momento in cui Israele è chiamato a difendersi e quindi ad offendere in una guerra contro Hamas e quindi penetrando nella striscia di Gaza e in Palestina,alcuni esperti di geopolitica ,annunciano che una volta ristabilita la leggittimità dello stato Israeliano minacciato dal terrorismo,iniziera successivamente la parte diplomatica e quindi si pensa che si supereranno gli accordi di Abramo voluti fortemente dall’amministrazione Trump,per riconoscere lo stato palestinese a tutti gli effetti,ormai deprivato dal terrorismo nichilista e suicida degli integralisti islamici.
In questa proiezione Israele ha pochi alleati.Si pensava che il ruolo cinese che è stato chiamato come possibile broker di pace o mediatore,potesse essere piu’ incisivo.Invece la Cina ha paura di ogni tipo di conflitto e tende a riflettere la sua azione politica e diplomatica solo in termini economicistici si pensi anche alla guerra tra Russia e Ucraina.
La stessa Cina ha alzato poco la voce per difendere un partner come Israele o almeno non lo ha fatto nei giusti termini,tenendo solo una placida equidistanza.
Ma c’è un parnter strategico che potrebbe aiutare maggiormente Israele,parlo dell’India.L’India infatti non è piu’ il paese nehruista e comunista di Sonia Ghandi ,ma è una nazione che ha avuto una svolta a destra con l’insediamento del governo Narhendra Modi ,un governo fortemente induista e identitario che è nato anche in risposta all’integralismo islamico e alla demografia islamica preponderante all’interno di uno stato che è una grande democrazia multipartitica e multiconfessionale.
E’ in questo senso che l’India di Modi tesse relazioni politiche forti con Israele.
Mentre il terzo incomodo è il Giappone ,quella nazione che ha perso la seconda guerra mondiale è che per forse per questo motivo ha un sentimentalismo maggiore verso lo stato palestinese,non scordiamo che la storia di insegna che lo stato di palestina fece parte e torno piu’ volte sotto l’Impero Ottomano ,e nella storia piu’ moderna ,quella dell’Ottocento e del Novecento ,l’Impero ottomano perse due guerre mondiali ,la prima e la seconda.
L’Impero ottomano di cui faceva parte la Palestina si alleo con Mussolini e Hitler nella seconda guerra mondiale,mentre il popolo cosmopolita ebraico vinse la seconda guerra mondiale e fu liberato dai campi di sterminio e figuriamoci se non doveva aspirare ad uno stato libero ,democratico e indipendente.Quello stato cioè lo stato di Israele negli anni del dopo seconda guerra,fu riconosciuto anche da quella che divento una sua nemica poi negli anni di Saddat e Nasser ,cioè l’Unione Sovietica(fu il primo stato mondiale a riconoscere Israele)poi peccato che si alleo con Nasser l’egiziano e con il mondo islamico antiisraeliano durante la crisi del Canale di Suez negli anni settanta.
Israele poi dobbiamo dirlo perchè questo non basta a leggittimarlo davanti alle sinistre moderne che sono a corto di studi storici come i cosidetti Black lives matters,fu anche nel suo passato uno stato socialista (il sionismo era nato dal socialismo di Theodor Herzl e Ben Gurion)prima di diventare negli anni ottanta e novanta grazie a politiche di riforma l’odiato stato capitalista (teleguidato dagli Usa Bushiani ,Bloomberghiani e Trumpiani).
Altro stato chiave dell’Asia che potrà determinare una pacificazione nel conflitto israelo palestinese del duemilaventitre sarà la Turchia,dove il presidente Erdogan è alle prese con una brutta situazione economica dovuta all’inflazione che galoppa.Ora la Turchia dopo aver predicato per un decennio una falsa dottrina economica secondo cui i tassi di interesse alti creano inflazione ,sta ritornando ad aumentare i tassi di interesse proprio per combattare la situazione inflattiva che viaggia verso il 60 per cento.Insomma Erdogan torna ad un economia seria,riconosciuta internazionalmente,dai manuali e libri di testo e ortodossa e abbandona lo sperimentalismo sui tassi di interesse.
EDOARDO BUSO