Si sta notando in Europa un falso socialismo quello di Scholze e un irrigidirsi di politiche di stampo fascio comunista,mi riferisco a Giorgia Meloni ,alla mancanza di policy di vere liberalizzazione del mercato interno italiano,fino al convergere di estrema sinistra quella grillina di Giuseppe Conte che critica il governo sull’immigrazione e fascie di fratelli di italia che non vogliono aprire le frontiere all’immigrazione clandestina.Infatti Conte ha detto che nemmeno lui è in sintonia con un immigrazione libertaria che creerebbe solo delle frizioni tra cittadini poveri e migranti.
Dall’altro lato c’è il solito buonismo dei centri sociali e delle Ong che pensano che il problema dell’immigrazione lo si risolva con maggiore spesa in deficit e accoglienza senza chiedere nulla in cambio al migrante.
La posizione liberale e liberista di un immigrazione libera perchè libere dovrebbero essere le frontiere al transito di merci ,capitali,conoscenza ,brevetti e persone umane,è una posizione
di nicchia e non rappresentata nemmeno in quei partiti del terzo polo come Piu’ Europa ,partito che critica l’approccio all’immigrazione di Meloni e company in quanto troppo severi sulla chiusura delle frontiere ,sugli accordi internazionale contro i migranti (fin qui siamo d’accordo con loro )ma non si perita di criticare gli altri stati europei come la Germania dove Scholze essendo socialista e di sinistra dovrebbe essere piu’ solidale con mi granti e piu’ internazionalista.Non è cosi ,Von derlayen e Meloni concludono un accordo con il dittatore tunisino e Scholze riapre pure le centrali di carbone in Germania,facendo vedere a tutto il mondo che il suo è un falso socialismo e che pensa solo in termini di interesse nazionale.
Purtroppo anche aldilà dell’Atlantico come in Asia abbiamo il ritorno di politiche protezionistiche ,di stampo statalista ,da quelle di Biden negli Usa a livello industriale e iperinflattive,fino a vietare l’esportazione di semiconduttori alla Cina per impedire che i cinesi con quei semiconduttori costruiscano microchip adatti a inondare per altri decenni i mercati europei e americani di prodotti tecnologici.Allo stesso tempo la Cina in piena crisi dovuta al Covid rilancia la posta in gioco con nuovo protezionismo e decrescita industriale.
Cosi si affossa la globalizzazione,mentre le banche centrali saggiamente richiedono maggiore concorrenza e apertura ,innalzando i tassi di interesse sia negli Usa che in Europa e diminuendo la circolazione monetaria per combattere un inflazione che rasenta quella degli anni settanta da sciock petrolifero.
La globalizzazione ,libera ,commerciale delle merci ,dei capitali e delle persone soppravivera a questo oscuro periodo?
Si capisce ancora meglio che nemmeno i partiti cosidetti “liberisti” in Italia fascinati dal salario minimo di Elly Schlein poi vogliono difendere il mercato e la globalizzazione.Si pensi che la crescita del benessere in Cina ha portato ad un innalzamento dei salari e adesso per crescere la Cina deve cercare nuovi poli di delocalizzazione mondiale come l’Africa,Mentre il primato della crescita è ormai sulle spalle dell’India che risulta essere il paese emergente che sfida il mondo.Nell’economia neoclassica e neoliberista gli operatori sono ben informati che alla crescita dei salari (se poi questi vengono innalzati con misure statali ,dalla scala mobile o misure simili)c’è il rischio di creare solo altra inflazione e debito.Ma ai partiti “liberali” del terzo polo questo dato di scienza economica non è arrivato chiaro si vede.

EDOARDO BUSO