
Le morti sul lavoro che si verifano con numeri sempre piu’ in crescita in tutta Italia ,devono far riflettere la politica,
gli industriali e imprenditori e coloro che si occupano da tempo del problema della sicurezza sul lavoro.
Da un lato esistono ancora sopprattutto nel meridione,gravi bacini di sottooccupazione e di lavoro nero ,come quello agricolo
che vede impegnati sopprattutto i migranti a volte non in regola.
La soluzione è regoalizzare e controllare maggiormente questa manodopera.La non soluzione è trattare queste persone come invisibili.
Va fatto notare a questo governo che si è posto in lotta contro l’immigrazione che molti lavori per far funzionare le catene produttive italiane
sono fatti da migranti,e che secondo le statistiche con l’invecchiamento demografico degli Italiani autoctoni ,saranno neccessari sempre piu’ migranti
cioè manodopera straniera.Ne deriva l’equazione secondo cui l’Italia e il suo sistema produttivo sarebbero in crisi senza migranti.
Da un lato bisogna far entrare sempre nuovi migranti qualificati in un circolo virtuoso ,di migranti che vengono a lavorare in Italia,si stabiliscano qui
per un periodo piu’ o meno lungo ,possano pagare delle tasse proporzionate a quello che guadagnano e possano utilizzare servizi pubblici.
Dall’altro lato per evitare il lavoro nero e gli immigranti irregolari ,si potrebbe agire già all’origine,creando un sito internet e di previdenza sociale
per migranti che funzioni tramite le aziende industriali del secondario e agricole del primario ,per costituire dei contratti con i quali i migranti se assunti
possano venire in Italia o nel resto d’Europa e svolgere il proprio lavoro,e facendo in modo a livello legislativo che questi contratti valgano come permesso temporaneo
di soggiorno e se nel frattempo abbiano un figlio/a ,grazie a questo contratto il figlio/a divenga automaticamente cittadino/a italiano/a.
Ma ci sono proposte da vagliare attentamente anche sul lato della sicurezza sul lavoro.Perchè aldilà di sottooccupazione e lavoro nero ,quindi non controllato da operatori qualificati
sul tema della sicurezza produttiva ,siamo sicuri che i semplici “caporeparto” o semplici operai che hanno fatto un corso di sicurezza sul lavoro e che si sono presi l’incarico di vigilare
con l’imprenditore sulla sicurezza dei propri compagni possano essere la cima della piramide del processo di sicurezza?
Noi proponiamo invece di reclutare dei Vigilantes sul tema sicurezza nel lavoro ,tramite la creazione di agenzie mezze private e mezze pubbliche.
In pratica sarebbe neccessario che giovani laureati in materie tecniche e ingegneristiche approfondiscano tramite corsi appositi poi rimborsabili ,i sistemi produttivi e i macchinari di produzione
spostamento di materiali ecc.Questi giovani scelti sopprattutto tra gli ingegneri che vogliono iniziare un attività lavorativa ,dovrebbero essere presenti ogni giorno a coadiuvare il lavoro degli operai
nelle catene di montaggio e ad controllare i macchinari di produzione.Essi potrebbero essere pagati tramite un assicurazione per la quale tutti gli operai debbano versare una piccola somma all’anno per lavorare
nell’azienda.In secondo luogo dovrebbero ricevere una parte dall’imprenditore come dovere per la messa in sicurezza e un rimborso statale che dovrebbe sopperire al percorso universitario
Questi vigilantes dovrebbero al pari della guardia di finanza,agire come dei Man in Blacks del rigore sulla sicurezza sul lavoro ,battendo due o tre aziende al giorno e controllando se tutto funziona bene.
Diciamo questo perchè spesso i corsi di sicurezza sul lavoro sono troppo corti e non specializzano le persone su aspetti ingegneristici e materiali della produzione e dei macchinari di produzione e per svolgere
il lavoro.
EDOARDO BUSO