Mentre la Cina osserva la sua propria situazione economica interna che non è delle piu rosee,i Brics cioè i paesi emergenti
Brasile,Russia,India ;Cina e Sud africa,si riuniscono per parlare di allargamento,unica incognita l’ondivaga India a trazione
induista del premier Narendra Modi.
Ma partiamo dalla Cina dove è scomparso un ministro degli esteri ,probabilmente dicono fonti accertate per qualche indiscrezione
per aver fatto carpire qualche segreto di stato agli Usa di Biden.
Poi la Cina subisce ancora l’effetto del crollo ponderoso del mercato immobiliare dopo la crisi Evergrande che dura ormai con i suoi effetti
ancora oggi.Xi Jinping deve anche affrontare il nodo dell’indebitamento dei governi locali (un pò i nostri comuni)che si aggira ormai sul livello di
trilioni di dollari.La banca centrale cinese che è una banca diretta dalla politica e dallo stato sta cercando di affrontare la situazione perchè non
degeneri attraverso l’abbassamento dei tassi di interesse,ma senza prestare soldi al mercato immobiliare in crisi.E’ preoccupante anche il numero di giovani
disoccupati mai cosi alto si aggira sulla soglia del 25 %.
Ma non tutto ci fa sperare o credere che l’Asia e le nazioni emergenti siano in crisi.Certamente viviamo un era di ridefinizione geopolitica e economica a livello
mondiale.Ma il mercato dei paesi emergenti potrebbe rimettersi in sesto nell’arco di cinque anni o piu’.Sopprattutto viste le dinamiche di cui si è discusso a diversi vertici
come anche l’Asean e lo Sco.
Innanzittutto vedremo se nei prossimi anni si consoliderà un blocco asiatico in grado di essere fortemente concorrenziale con il blocco occidentale se l’Asia converra all’unanimità
a creare una propria moneta alternativa al dollaro.Sta già effettuando in diverse sue nazioni un processo di de-dolarizzazione.
Addirittura un ex alleato delle guerre nel golfo arabo degli Usa cioè l’Arabia Saudita oggi diventa un partner sempre piu’ legato alla Cina,che scambia petrolio ormai in yuan invece
che in dollari.
L’Arabia Saudita è la nazione piu’ in prossimità di entrare nell’alleanza dei Brics.Ed è anche grazie a questa nazione che non è avvenuto un crollo russo del rublo come speravano le potenze occidentali
e in primis gli Stati Uniti.Mentre gli Usa sono il paese piu’ ricco e che si è ripreso meglio del pianeta dopo il coronavirus,(piu’ dell’Europa sicuramente)tuttavia
nel mondo manca sempre piu’ quello che è stato definito il Washington consesus,ed è in atto una ridefinizione degli assetti grazie ad uno scontro tra una visione unipolare e una visione multipolare.
Altre nazioni che conteranno nel vertice Brics saranno nel futuro piu’ prossimo l’Algeria e l’Egitto nazioni corteggiate da Russia e Cina,mentre l’Africa diviene finalmente un area strategia ed emergente,dove avviene
questo scontro diretto tra Occidente e potenze autoritario e autocratiche.
Infatti anche l’Italia dopo l’ultimo viaggio della Premier Meloni negli USA ha ricevuto il beneplacito per il cosidetto “Piano Mattei” per una pentrazione in Africa Italiana nel rispetto dei diritti umani.
L’area africana è contesa dalla Russia di Putin che frena decisamente il processo democratico e pluralistico della globalizzazione,chiudendo i porti al grano ucraino e rilanciando (almeno a parole)investimenti in Africa a
livello del settore primario agricolo cerealicolo.Ma d’altronde lo Zar trova pure certe nazioni europee che gli danno spalla,come Polonia e Ungheria in chiave anti Ucraina.Segno che l’est europa va verso una coalizzazione in chiave neo zarista
se non autoritaria e neo comunista.Insomma si va a una riedizione del mondo prima della caduta del Muro e del dominio globale della finanza nordamericana.
Altro attore che conterà sempre piu’ nell’Asean altro blocco geopolitico commerciale e finanziario che integra il Pacifico ,è l’Indonesia per densità di popolazione dove è fortemente presente la componente religiosa islamica.
Per l’Europa saranno tempi duri se non saprà creare qualcosa di altro rispetto a dei blocchi egemonici autoritario statalisti (neo comunisti)e un blocco imperial-finanziario come quello NordAmericano.
Una proposta del gruppo Renew Europe interno al parlamento europeo di investire negli armamenti ,nel know how militare e strategico europeo per creare un Europa che conservi la democrazia,il pluralismo e i diritti umani in un mondo in cui
questi elementi mancano sempre piu’ e dove l’Europa diventi una potenza concorrenziale a livello militare è un buon inizio.
Ma non bisogna pensare nemmeno che dentro i Brics tra i paesi emergenti e sopprattutto dentro l’Asean sia tutto rose e fiori ,anche li ci sono dei contrasti in particolare l’incognita è quella tra Cina e India.L’India una delle democrazie piu’ consolidate uno stato in forte crescita sia
demografica che economica che ormai supera la Cina,
e le sue rivendicazioni territoriali al colosso cinese nel Ladack ,in particolare nel confine Himalayano,accendono dei fuochi diplomatici tra queste due nazioni asiatiche,mentre il Pakistan ci si domanda fino a quando rimmarrà il fortino di Washington?

EDOARDO BUSO