Ad ascoltare e leggere certi climatologi e certi ambientalisti estremi ,come certi negazionisti del cambio climatico,ci si accorge
che queste due categorie hanno una visione del problema climatico quale di una sorta di religiosità ,palingenetica e redentiva,che dovrebbe
catapultarci in un mondo in cui repentinamente fossero cambiati gli assetti produttivi ,sociali,economici ,politici in nome del clima,catapultandoci come
ha detto oggi a Radio anchio su radio rai uno il giornalista Borgonovo in una sorta di nuova globalizzazione sovietistica.
Io direi quasi maoista visto che l’Urss rispetto alla Cina maoista fondata sull’agricoltura,era basata sulla produzione di acciaio e inquino’ molto piu’
dell’intero sistema capitalistico.
Ma dall’altra parte i negazionisti del cambio climatico non vogliono fare nessun sacrificio anche minimo e fanno il gioco
non ascoltando la scienza di coloro che gettano benzina sul fuoco su di uno scontro sociale e civile in nome del clima che non è la priorità.
Chi dice che non si devono abbandonare le automobili ,che non si devono ridurre con calma le emissioni di Co2 con un progetto che non faccia paura alla gente (come
ha ricordato il cantante Jovanotti sulla Stampa)ma con un progetto che equilibri il problema.Naturalmente e su questo tema sono di centrosinistra,bisognerà che chi ha di piu’ faccia
un pò di piu’.Ma sarà neccessario anche partire dal meno complesso per arrivare al complesso.Invece certi climatologi e ambientalisti dicono non poi tanto velatamente che bisogna
fermare lo sviluppo industriale,perchè è l’uomo con le sue tecnologie che causa il grande dramma climatico.
Bisognerà invece agire sui consumi e chiamare in causa una visione economica che non rinunci al mercato libero ,ma che equilibri in modo migliore i consumi privati prima che quelli pubblici.
Certamente bisognerà ridurre il termostato di inverno (non solo tra noi privati ),ma anche nelle scuole ,nelle poste ecc.
Sicuramente è una questione di quattrini e bisognerà che lo stato investa e scelga oculatamente come investire ,innanzittutto in nuove fonti energetiche poi nella ristrutturazione edile
per le persone piu’ bisognose.
E poi verrà il compito piu’ difficile cioè conservare la struttura capitalista e liberale (oltre al pensiero filosofico ed economico liberale)ma convincere le elite globali
dalle banche alle assicurazioni alle industrie multinazionali ad investire su cambiamenti climatici.
Molte banche lo stanno già facendo ed oltre a divenire pro Lgbt fanno investimenti globali nella green economy.Ora toccherà alle aziende.Ma molti climatologi e parte della sinistra ambientalista
riconducono all’ecologismo climatico la loro avversione per il capitalismo.E quindi è difficile trovare la quadra sul concetto di reato di negazionismo climatico.Perchè è un bene che tutti gli sforzi
vengano convogliati su questo tema critico e drammatico (le vediamo tutti le alluvioni ,il caldo opprimente ecc),ma prima di entrare nelle opinioni della gente bisogna plasmare democraticamente e non
dittatorialmente le persone verso i cambiamenti ,rendendole conscie di contribuire al bene del pianeta come si contribuirrebbe al bene di un anziano in autobus alzandosi e cedendo esso il posto.Come si contribuisce
con la raccolta differenziata ai cui inizi molti erano restii ma poi si vide che diede molti benefici.
E quindi bisogna passare anche su questo tema dal problema Ideale e psicosociale o filosofico per come viene messo giu’ dai mass media al problema ingegneristico ed economico:la Scienza e la gestione delle infrastrutture materiali
non deve essere solo lasciata in mano ai climatologi.E’ neccessario coinvolgere anche ingegneri ,politici,economisti ,fisici ecc.
In particolare non si può sentirsi dire che l’unico mezzo per risparmiare l’acqua è tirare l’acqua del water solo una volta in una giornata.Tesi vecchie ormai,mentre sarebbe neccessario creare degli invasi o un sistema per conservare l’acqua per ogni abitazione
e anche appartamenti.
Allo stesso tempo il lato ingegneristico ed economico non funziona solo in maniera astratta,ma ha bisogno di quattrini.E la dura legge dei soldi che porta ai cambiamenti ,gergo liberista che è adattabile anche a una società ambientalmente progressista e neo keynesiana.
Sopprattutto è neccessario che globalmente si passi lavoratori da sistemi che inquinano a sistemi che non inquinino (ma produttivi allo stesso tempo)o che li si rimborsi.
Mentre si va avanti ormai da tempo solo scontro su scontro e ipotesi pessimistiche contro ipotesi negazionistiche.
EDOARDO BUSO

Ad ascoltare e leggere certi climatologi e certi ambientalisti estremi ,come certi negazionisti del cambio climatico,ci si accorge
che queste due categorie hanno una visione del problema climatico quale di una sorta di religiosità ,palingenetica e redentiva,che dovrebbe
catapultarci in un mondo in cui repentinamente fossero cambiati gli assetti produttivi ,sociali,economici ,politici in nome del clima,catapultandoci come
ha detto oggi a Radio anchio su radio rai uno il giornalista Borgonovo in una sorta di nuova globalizzazione sovietistica.
Io direi quasi maoista visto che l’Urss rispetto alla Cina maoista fondata sull’agricoltura,era basata sulla produzione di acciaio e inquino’ molto piu’
dell’intero sistema capitalistico.
Ma dall’altra parte i negazionisti del cambio climatico non vogliono fare nessun sacrificio anche minimo e fanno il gioco
non ascoltando la scienza di coloro che gettano benzina sul fuoco su di uno scontro sociale e civile in nome del clima che non è la priorità.
Chi dice che non si devono abbandonare le automobili ,che non si devono ridurre con calma le emissioni di Co2 con un progetto che non faccia paura alla gente (come
ha ricordato il cantante Jovanotti sulla Stampa)ma con un progetto che equilibri il problema.Naturalmente e su questo tema sono di centrosinistra,bisognerà che chi ha di piu’ faccia
un pò di piu’.Ma sarà neccessario anche partire dal meno complesso per arrivare al complesso.Invece certi climatologi e ambientalisti dicono non poi tanto velatamente che bisogna
fermare lo sviluppo industriale,perchè è l’uomo con le sue tecnologie che causa il grande dramma climatico.
Bisognerà invece agire sui consumi e chiamare in causa una visione economica che non rinunci al mercato libero ,ma che equilibri in modo migliore i consumi privati prima che quelli pubblici.
Certamente bisognerà ridurre il termostato di inverno (non solo tra noi privati ),ma anche nelle scuole ,nelle poste ecc.
Sicuramente è una questione di quattrini e bisognerà che lo stato investa e scelga oculatamente come investire ,innanzittutto in nuove fonti energetiche poi nella ristrutturazione edile
per le persone piu’ bisognose.
E poi verrà il compito piu’ difficile cioè conservare la struttura capitalista e liberale (oltre al pensiero filosofico ed economico liberale)ma convincere le elite globali
dalle banche alle assicurazioni alle industrie multinazionali ad investire su cambiamenti climatici.
Molte banche lo stanno già facendo ed oltre a divenire pro Lgbt fanno investimenti globali nella green economy.Ora toccherà alle aziende.Ma molti climatologi e parte della sinistra ambientalista
riconducono all’ecologismo climatico la loro avversione per il capitalismo.E quindi è difficile trovare la quadra sul concetto di reato di negazionismo climatico.Perchè è un bene che tutti gli sforzi
vengano convogliati su questo tema critico e drammatico (le vediamo tutti le alluvioni ,il caldo opprimente ecc),ma prima di entrare nelle opinioni della gente bisogna plasmare democraticamente e non
dittatorialmente le persone verso i cambiamenti ,rendendole conscie di contribuire al bene del pianeta come si contribuirrebbe al bene di un anziano in autobus alzandosi e cedendo esso il posto.Come si contribuisce
con la raccolta differenziata ai cui inizi molti erano restii ma poi si vide che diede molti benefici.
E quindi bisogna passare anche su questo tema dal problema Ideale e psicosociale o filosofico per come viene messo giu’ dai mass media al problema ingegneristico ed economico:la Scienza e la gestione delle infrastrutture materiali
non deve essere solo lasciata in mano ai climatologi.E’ neccessario coinvolgere anche ingegneri ,politici,economisti ,fisici ecc.
In particolare non si può sentirsi dire che l’unico mezzo per risparmiare l’acqua è tirare l’acqua del water solo una volta in una giornata.Tesi vecchie ormai,mentre sarebbe neccessario creare degli invasi o un sistema per conservare l’acqua per ogni abitazione
e anche appartamenti.
Allo stesso tempo il lato ingegneristico ed economico non funziona solo in maniera astratta,ma ha bisogno di quattrini.E la dura legge dei soldi che porta ai cambiamenti ,gergo liberista che è adattabile anche a una società ambientalmente progressista e neo keynesiana.
Sopprattutto è neccessario che globalmente si passi lavoratori da sistemi che inquinano a sistemi che non inquinino (ma produttivi allo stesso tempo)o che li si rimborsi.
Mentre si va avanti ormai da tempo solo scontro su scontro e ipotesi pessimistiche contro ipotesi negazionistiche.
EDOARDO BUSO