
Gli indicatori economici stimano la crescita della Cina aldisotto delle sue potenzialità.Già il livello del 5 % cui mira ad
arrivare nei prossimi mesi il presidente cinese Xi Jinping è un obiettivo troppo inferiore rispetto alla crescita degli anni passati.
In piu’ pare proprio che la Cina stia crescendo aldisotto di questa soglia,quindi si tratta di una ripresa altamente insufficiente
per detenere un primato mondiale.
Certamente la Cina ha grosse risorse ,ma la crisi del Coronavirus l’ha portata ad un bivio oscuro.
La banca centrale cinese ha ridotto i tassi di interesse ,e questo fa presagire per gli economisti classici un aumento dell’indebitamento
perchè in genere quando c’è troppo indebitamento bisogna ridurre la massa monetaria e i consumi.Con il coronavirus invece si è creato un alto
tasso di risparmio privato che poi non è stato investito ,e non è stato diretto in consumi ne nei grandi supermercati ne in grandi investimenti
immobiliari.Ed sono proprio gli investimenti immobiliari il tasto dolente di tutto il meccanismo,dopo la crisi Evergrande,di questa grande azienda
che ha messo ancora piu’ a terra la Cina.In tutti gli stati ad economia moderna ,dagli anni dell’inizio della globalizzazione è sempre stato il mondo
del settore immobiliare a trainare la ripresa in momenti di crisi e quindi una debole ma ferma crescita.
Invece il presidente Xi Jinping ha fermato gli investimenti immobiliari dei privati (anche con lo spauracchio di Evergrande)ma anche e sopprattutto per una
politica piu’ statalizzante e neodirigista (neocomunista?)che ha a torto o ragione,paura che si formino bolle speculative nel settore immobiliare dovute alla
speculazione dei finanzieri privati ,e per la Cina una possibile “crisi dei mutui subprime” come negli Usa nel 2008.
Xi Jiping ha affermato che il settore immobiliare deve solo dare case ai cinesi e non essere fonte di speculazione.Ma senza una crescita immobiliare in un mondo
liberista,quando sono in crisi le catene del valore e i semiconduttori ,la crescita rimane azzoppata e la ripresa è ancora piu’ lenta.
La Cina nonostante tutto però è un grande paese che può ancora farcela a riprendersi ,in uno scenario di alta inflazione di tutto il mondo occidentale Europa in primis.
Mentre la Cina rallenta anche per colpa delle politiche del Covid,(antivacciniste)prendono terreno altri attori del mondo dell’Asia del pacifico ,come Vietnam e India,dove
c’è una lenta riallocazione di investimenti da parte delle grandi compagnie finanziarie internazionali.Insomma la politica anticinese di Trump e Biden sopprattutto ha
reso piu’ sicuri gli investimenti in altre nazioni dell’Asia e gli investitori si sentono piu’ tranquilizzati in nazioni con scenari meno scontrosi.
EDOARDO BUSO