
Sembra un segnale positivo quello lanciato dalla Yellen presidente della Federal reserve dopo la sua ultima visita in Cina,qualche giorno fà ,quando ha affermato di vedere in senso
figurato un arcobaleno sulle relazioni tra Pechino e Washington.In piu’ Pechino sembra non voler soffiare sul fuoco di uno scontro ancora peggiore tra Occidente e Oriente nella guerra in Ucraina.Xi Jinping ha dissuaso Putin dalle sue tentazioni atomiche e questo rende onore alla Cina.
Adesso è il momento di arrivare ad una conclusione della guerra,e di certo la mossa di BIden di finanziare l’utilizzo di bombe a grappolo in Ucraina contro l’esercito russo ,non va in questa direzione di distensione,visto che anche nazioni europee che hanno partecipato dalla parte della Nato al finanziamento dell’esercito ucraino ,adesso rigettano l’utilizzo di queste armi micidiali che sono state anche proibite da convenzioni Onu.
Tutto starà nel recuperare da parte degli Usa il loro portato Wilsoniano Kennedyano Obamiano (che è anche stato fondante della dottrina di apertura all’Oriente di Nixon Regan e Bush non solo dei democratici ma anche dei repubblicani)il portato dunque Internazionalista (anche noti imprenditori e filantropi si definirono nel passato internazionalisti come come David Rockfeller),declinando questo internazionalismo non solo nella geopolitica ma anche nell’economia ,e nel mondo dei diritti umani economici lavorativi sociali e ambientali.Per non far andare il mondo verso l’autodistruzione c’è un solo modo quello di unire le nazioni democratiche che credono nei diritti umani,nella democrazia e nel mercato libero per una Revisione di questa Globalizzazione,in modo come è stato pensato a Davos di creare una nuova globalizzazione piu’ attrattiva verso i poveri ,gli emarginati con un mercato piu’ equo con maggiore attenzione ai diritti umani ,alla pluralità religiosa e all’ambiente.In questo sforzo e per questo sforzo è neccessario vedere lontano un arcobaleno come ha fatto la Yellen ,comprendendo nello sforzo anche la Cina.
Tuttavia se da un lato è meglio che la guerra finisca,fino a che potenze come Russia e Cina saranno sotto una cappa dittatoriale su certi diritti fondamentali che riguardano l’Essere stesso cioè diritti ontologici ai quali nessuna democrazia può rinunciare,dovremmo avere rapporti cortesi con queste nazioni ma non dargli le chiavi d’accesso ai nostri paesi.
Purtroppo forze politiche piu’ o meno velatamente e piu’ o meno democratiche hanno accettato che Cina e Russia mettessero i loro tentacoli su molti aspetti della nostra governance europea e americana e nel resto del mondo.Dapprima per una sorta di “mercatismo perverso” quello che dagli anni novanta ha portato la maggior parte della produzione occidentale in Cina con governi sia di centrodestra che di centrosinistra a livello europeo e americano.In secondo luogo negli anni a noi vicini Cina e Russia hanno rischiato di inquinare i processi democratici delle nostre nazioni anche a livello strategico e in quello che Marco Panella definiva il venir meno strutturale sempre piu’ forte e a tutti i livelli dello “stato di diritto” in molti paesi occidentali per colpa di forze politiche populiste ,di certa parte della magistratura ecc.
Si capisce bene da quello che ho scritto che non posso simpatizzare troppo per i cinque stelle e Giuseppe Conte e nemmeno per una riedizione del postcomunismo alla Elly Schlein che è andata da poco a creare sinergie (ne parla Il riformista)con il partito comunista cinese.
Difficile uscire da questo caos che vede plurimi attori con buone e cattive intenzioni.Ma è neccessario farlo.Bisogna difendere l’autonomia delle nostre nazioni da forze politiche autistiche e antidemocratiche guidate da superpotenze lontane dalla democrazia.Ma queste superpotenze bisogna coinvolgerle allo stesso tempo nello studio di un archittettura mondiale per i prossimi cinquanta anni.
La società aperta è un bene,ma non si vive solo di società aperta,bisogna portare il tema del lavoro dei diritti umani a livello globale.A differenza di George Soros filantropo e difensore della Open society ,un vero socialdemocratico non si ferma all’astrattezza dottrinale.E poi se proprio Soros che addita Victor Orban come un nazionalpopulista con nulla di democratico ,potrebbe almeno metterci la faccia e scendere in politica con un partito raccogliendo vittorie o sconfitte come tutti i politici.
Insomma questa globalizzazione è sorpassata e anche gli attori politici (liberisti e sinistra postcomunista)che l’hanno fatta evolvere nel tempo ,è ora di cambiare registro.
EDOARDO BUSO