Nella foto Carlo Roselli con Filippo Turati azionisti e socialisti democratici italiani

Il reddito di cittadinanza ha avuto due aspetti negativi.Il primo da considerare è stata la mancanza di rendere effettive le attività che coloro che usufruivano di questo ammortizzatore sociale dovevano espletare.Si è speso una marea di denaro per assumere i cosidetti navigator (lasciato anche questo punto a metà )perchè spesso i navigator altro non erano che persone già assunte da comuni o insiemi di comuni associati.
Il secondo aspetto negativo è che il reddito di cittadinanza per non essere solo un ammortizzatore sociale assistenziale ma per puntare sull’impiego della persona disagiata,chiedeva molto spesso alla persona che ne usufruiva non di lavorare (non mirava ad accrescere la produttività ,il lavoro magari industriale e la ricchezza)ma di fare attività che vanno dal volontariato (e su quello si può essere in accordo)fino ad attività ricreative fino a corsi di educazione (rieducativi forse)e qui siamo meno in accordo noi che scriviamo perchè allo stato democratico non compete l’educazione o l”educazionismo” del cittadino in stile sovietico o maoista.C’era il rischio con questa misura durante il governo Salvini Di Maio Conte e poi con il governo Conte Pd di spendere tanti soldi per l’educazione piuttosto che per la creazione di lavoro.
Certamente siamo in un momento in cui sono avvenuti molti cambiamenti nel mondo del lavoro quindi ben vengano pure attività alternative al lavoro,ma primo obiettivo di un governo dovrebbe essere quello di eliminare gli ostacoli che non permettono all’impresa di emergere.
In secondo luogo sarebbe meglio concentrare gli sforzi anche sui servizi comunali ,magari pensando ad una soluzione alternativa al reddito di cittadinanza,e piu’ in linea con il mondo del lavoro come un vero Esercito del lavoro come lo avevano pensato decenni prima di noi ,Riccardo Lombardi Ernesto Nathan Carlo Roselli e quelli che militavano e diedero vita al Partito d’Azione liberal socialista.Matteo Renzi bisogna dire la verità a suo tempo durante il suo governo aveva parlato di un servizio civile nazionale aperto a tutti,che assomigliava di piu’ ai concetti espressi da questo gruppo di pensatori gli Azionisti.
Per fare funzionare un meccanismo di questo genere è neccessario che vi sia già un buon collegamento tra mondo dell’impresa (a cui far assorbire alcuni disoccupati),mondo della formazione al lavoro (formazione vera e non rieducazionismo o attività ricreative o simili),e poi servizi pubblici (dal cambiare i cestini delle immondizie nei parchi,alla sorveglianza di luoghi pubblici ecc)fino all’inserimento dei disabili in attività di servizio vicine e nel comune di residenza…
Insomma per un progetto di questa portata da gestire in modo centralizzato su tutta la nazione servono dei buoni tecnici che capiscano e indirizzano tutto il processo.
Cosa diversa del reddito di cittadinanza di Conte che si è dimostrato una spesa in deficit e un buco nell’acqua.Ma cosa ben diversa anche da quello che sta stendendo il governo Meloni con l’obbligo di accettare il lavoro alla prima proposta (con l’attuale reddito di inclusione)fino all’obbligo anche per i disabili di accettare proposte di lavoro in tutto il territorio nazionale (poi ci chiediamo chi paga l’affitto per il lavoratore ?).
Altro tema sul quale i progressisti di centrosinistra dovranno confrontarsi sarà quello del salario minimo da attribuire alle persone che potrebbero svolgere attività nell’esercito del lavoro o servizio civile nazionale.E’ giusto riconoscere il massimo,ma bisogna tener presente anche dell’economia che non semplice dirigismo statale anche se in buona fede,ma vive di concetti come inflazione.Inflazione che sale se lievitano i salari dei servizi che non sono collegati direttamente con la produttività.
Ma dobbiamo dire che Renzi ,introducendo prima dei cinque stelle il reddito di inclusione e poi proponendo il servizio civile aperto a tutti senza selezioni interne,aveva visto piu’ in la di tanta sinistra grillina.

EDOARDO BUSO