
Questi sono tristi giorni per la Repubblica Italiana che ha perso un grande presidente,leader,imprenditore e “sportivo”.
Ma penso che si possa comunque trovare dei risvolti positivi.Uno di questi è che la gran parte del mondo di centrosinistra ha riconosciuto il valore della perdita,Massimo Dalema addirittura ha affermato che Silvio Berlusconi è stato un combattente e che ha avuto ragione su alcuni magistrati.
Sembra archiviato ormai da tempo il periodo delle polarizzazioni degli anni novanta,quando in Italia si fece a pezzi la classe politica della Prima Repubblica con quello che alcuni analisti definirono un golpe giudiziario.
Erano anni forse piu’ bui di quelli odierni per il dibattito e il confronto politico ,venati da dimostrazioni di piazza e una forte partigianeria politica.
Oggi invece sembra la politica si sia ritirata e abbia dato spazio ad una società piu’ fluida dove i partiti come loro scopo principale debbano strutturare dei piani economici sia in concomitanza con l’Europa :il pnrr (e qui entra la competizione sul modo migliore di stenderlo)sia far emergere le idee migliori per gestire settori come quello sanitario ,delle disabilità ma anche essere competitivi innovando nelle tecnologie e aumentando la produttività.
Non nego che in mancanza ormai di un partito di centro e liberale,e di culture politiche come quella cristiano sociale,e quelle repubblicane e socialiste che sono minoranze in Italia ci sia una parte della sinistra che finge di fregarsene di quella che può essere definita una “nuova crescita globalizzata”.Infatti Elly Schlein la segretaria del Pd ha affermato che la parabola politica della crescita è un tema sorpassato.Sorpassato purtroppo solo in Italia a quanto pare.
Ma pur denotando questi aspetti sembra che il clima rispetto agli anni novanta e primi duemila sia piu’ mitigato.
Ecco che entra in gioco dopo la morte del Presidente Berlusconi,che ruolo dare alla Forza Italia del futuro.Io vorrei che fosse un partito innanzittutto liberale prima che in senso economico in senso ontologico,cioè che creda nella libertà dell’individuo che si realizza conougando anche un welfare per i deboli adeguato per non lasciare indietro nessuno.Ma a differenza della sinistra Forza Italia deve dialogare si con il terzo polo e il Pd ,ma anche portare in politica la grande lezione della psicologia cognitiva moderna e democratica che nel campo clinico cerca di curare le persone ,di indirizzarle verso traguardi maggiori ,ma senza mai (ed è questa la democrazia)cercare di cambiarne senza che loro lo vogliono o forzarne la personalità.E’ un modello differente da tutte quelle ideologie o psico-ideologie confessionali ,veterocomuniste,marxiste,o nazionalistiche (tra cui entra anche il partito di Meloni )poichè crede fino in fondo nell’autonomia della Persona umana e della sua Cura attraverso piu’ che uno stato educativo massimalista (quello della sinistra e delle destre nazionali)ad elargizioni liberali in termini di welfare verso i piu’ deboli.
Ecco allora che dovrebbe nascere una Forza Italia che fa suo il pensiero Schumpeteriano ,l’egoismo razionale (solo quando è razionale e non menefreghismo salottiero)di Ayn Rand e aggiustamenti sociali di tipo neo keynesiano.Una Forza Italia che è punto di riferimento sopprattutto per i laureati nelle materie piu’ utili alla società attuale,coloro che devono proporre Idee per il futuro per far crescere la Comunità che è costituita anche dai piu’ deboli e fragili (dalle nuove fragilità in senso evangelico).
Una Comunità che non può essere solo Italiana ma deve guardare come è nella tradizione del centrodestra all’Europa e all’Occidente.
In piu’ bisogna dire che dagli anni in cui ha governato per la prima volta in modo stabile Berlusconi cioè i primi anni duemila ,a quei tempi c’era una crescita che si pensava costante e illimitata ,erano gli anni del grande miracolo tedesco dopo la riunificazione degli anni novanta,della Russia alleata con gli Usa nella lotta al fondamentalismo islamico ,della finanza dei “Man in black” nordamericani alla Alan Greenspan quando l’Occidente si uni tutto dopo l’11 settembre per non cedere ai profeti della morte come li chiamava Oriana Fallaci.
Oggi l’innovazione è foriera della crescita futura,ma per crescere in un perido di rallentamento bisogna prima avere idee e prima innovare in tutti i sensi i processi produttivi e la società.Quindi bisogna vigilare perchè la crescita e la ricchezza arrivi a tutti e l’innovazione non crei contrasti e sia in un gergo automobilistico “ammortizzabile” da tutti.
Sono questi i nuovi principi su cui deve basarsi la nuova Forza Italia,dialogo con i centri e il centrosinistra,innovazione,welfare adeguato ai piu’ deboli e sopprattutto sarebbe bello che ad essere nuovo Presidente del partito fosse una donna.
EDOARDO BUSO