
Nella foto attivisti contestano la ministra Rocella
Ci sono due immagini di questi giorni.
La contestazione alla ministra Eugenia Rocella da parte di militanti di sinistra (il cui padre ha creato il partito radicale),per le sue posizioni cattoliche e definite da alcuni conservatrici sui diritti delle donne,la vita umana e la bioetica in generale.
La seconda immagine è quella del leader socialista vallone belga Elio Di Rupo (omosessuale dichiarato)che rende omaggio a Papa Francesco ed è contento di farsi cogliere in una foto con il Papa perchè sua madre è cattolicissima e prega la Beata Vergine.
Sono due foto che insieme ad un altro discorso che sembrerà non centri niente,fanno capire il pluralismo che manca nella nostra nazione.
Il pluralismo è un fatto mentale,dovrebbe costituire la capacità di apertura mentale per riuscire a capire che esistono modi di pensare ,di agire (nel rispetto della vita della persona e della democrazia)diversi da quelli che consideriamo giusti noi.E’ un fatto di elasticità e giovinezza mentale,che purtroppo le persone ideologizzate o polarizzate siano esse di destra o di sinistra di un culto religioso o di un altro fanno fatica ad avere,sopprattutto per passare da una interlocuzione semplice ad una complessa.
Faccio due esempi:Maria è una donna che lavora otto ore al giorno e poi la sera va a un corso di fotografia.Ha poco tempo per interessarsi alla politica,per capirla e masticarla nella sua completezza,complessità e totalità,poiche per capire la politica ci vuole tempo e dedizione per capire anche le idee degli avversari ,di tutto lo spettro politico in campo in quella nazione e forse meriterebbero anche nazioni estere o confinanti.
Paolo è un uomo giovane che lavora e poi gioca ai videogame e legge fumetti,Per scelta anche lui dedica alla politica solo il tempo per capire cosa votare,cioè quale è il partito che fa determinate cose per lui o meglio i suoi interessi anche se minimi e visti solo in una prospettiva.
Ebbene tutte e due queste persone ,un pò per colpa loro ma non del tutto ,non riusciranno mai a capire che la politica nella società democratica e borghese ,(come non lo capiscono i rivoluzionari o estremisti ma per scelta),non potrà mai essere compresa completamente nelle sue diramazioni da delle persone che non vi lavorano dentro tutto il giorno.
La politica nelle società democratiche e borghesi che possono anche essere “democratico borghesi socialiste e riformiste”,è fatta da esperti della politica e trova nel luogo istituzionale del parlamento la sua sintesi tra diverse ideologie e il suo luogo privilegiato di dibattito.
Ogni politico ed ogni partito hanno a disposizione diversi tecnici ,bioeticisti,giuristi ecc .
Si può anche obiettare che i cosidetti tecnici siano già troppi e possano rasentare il parassitismo in una società energetica come quella italiana dove pochi lavorano produttivamente e dove l’energia costa piu’ cara che in regimi dittatoriale come la Russia di Putin.
Ma la presenza di tanti professionisti della politica,ci fa capire e arrivo alla conclusione della mia tesi ,che esistono dei temi dibattuti che vedono non solo i semplici politici divisi,ma anche i loro tecnici professionisti di una materia come la bioetica per esempio.
Si pensi al caso del Ddl Zan che certi giurisiti definivano una legge che avrebbe portato ad una riduzione dello spazio di critica democratica,la legge non fu votata addirittura dal partito radicale di Maurizio Turco (impegnato in storiche battaglie per i diritti delle minoranze LGBT).
Quando discutiamo di diritti di minoranze dobbiamo partire dal presupposto che queste minoranze vengano innanzittutto rispettate come persone umane e non trattate violentemente,integrate nella società.Poi sul dibattito in merito per esempio a diritti femminili di nuova generazione come l’utero in affitto ci possono essere diverse visioni del problema che sviluppano i cosidetti tecnici della politica confrontandosi ,dividendosi e dibattendo tra loro.
Quello che rimane da fare all’elettore è essere informato ma non pensare di riuscire a cogliere tutto e per tutto la complessità di un tema ,e poi votare quel partito che rispecchia il suo modo di sentire,comunque accettando la pluralità delle idee.
Infatti nella democrazia borghese il Sapere in una società tecnologica e postindustriale è per sua natura spezzettato in diverse branchie e lasciato nelle mani di persone competenti che poi imboccano diverse sfumature.
Pensare ancora in termini di “egemonia” come fa Elly Schlein che non condanna chi ha zittito Eugenia Rocella dimostra la scarsa considerazione di questi saperi spezzettati e della divisione del Sapere in una società liberale.
EDOARDO BUSO