Sul tema del lavoro ha sbagliato il centrodestra e sbaglierà anche un centrosinistra che ha poco a cuore la cultura liberale.Il centrodestra ha sbagliato operando solo sul lato della detassazione,senza impattare sui contratti di lavoro.Il jobs act di Renzi ebbe il merito di riuscire a riportare una mediazione sul tema del lavoro ,una mediazione tra sindacato e lavoratori che ora manca.Nel jobs act si opto per una soluzione come l’aveva paventata il fondo monetario internazionale,cioè maggiori contratti a tutele crescenti.Ed è questo il nodo cruciale,tutelare il lavoro ,con tutele crescenti e aumentare le spese per i disoccupati,senza continuare a pensare che la soluzione del “posto fisso” per sempre sia quella migliore.
Non si può piu’ pensare nel 2023 ,nella fase calante della globalizzazione ma comunque con una globalizzazione informatica di mercato che è ancora imperante di tornare a modelli stile anni settanta.
Semmai servono delle scappatoie per il mezzo milione di invalidi civili,ma il sistema del lavoro per i normodotati non può regredire a imperativi sorpassati.
Il sistema del lavoro è enormemente cambiato .Fin negli anni settanta e ottanta la società italiana e altre europee si proponevano economicamente seguendo modelli keynesiani di programmazione economica e industriale.Ma dopo nel mondo è cambiata la finanza e il sistema bancario.Oggi piu’ di ieri le aziende possono deteriorarsi in poco tempo ,chiudere e lasciare il lavoratore nella strada.Il fenomeno delle “rilocalizzazioni” delle aziende cinesi verso gli Usa si è visto non è stato tutto acqua di rose.Infatti le aziende come delocalizzavano un tempo verso l’Asia,adesso rilocalizzano in base a vantaggi economici certi in termini di costi della produzione.Non sarà un pranzo di gala il lavoro nemmeno nei prossimi anni tra crisi ambientale e bisogno di ridurre la produzione tra robot che riducono manodopera e cambio climatico che fa scemare il bisogno se ci teniamo all’ambiente di certe produzioni industriali.
In piu’ con il modello posto fisso si farebbe strada di nuovo la possibilità (aumentando il debito pubblico)di sostenere le aziende in declino,poichè se ci sono impiegati e operai che hanno diritto al posto questo è piu’ fattibile.
Quello che manca è una formazione per il lavoratore durante tutto il corso della vita,su argomenti che portino alla produzione e alla crescita del lavoratore e della ricchezza e non a psico mantra o attività ricreative (vedi corsi fasulli che non approdano a nulla finanziati con i soldi dei contribuenti).Serve inoltre aumentare l’indennità di disoccupazione o renderla piu’ lunga nel tempo di rilocazione del lavoratore,tutti temi che la destra non vuole affrontare.
Allo stesso tempo sia destra che sinistra nicchiano sull’aumento delle invalidità civili per i disabili che nel sistema di crisi attuale non troverebbero comunque lavoro .
Oltre agli ammortizzatori sociali va esteso lo smart working in un futuro dove il lavoro si basa anche su prerogative climatiche e deve essere piu’ vicino all’abitazione del lavoratore (riduzione delle automobili circolanti).E farebbe bene anche una riforma della giustizia civile per aumentare gli investimenti verso l’Italia.
Insomma temi che il sindacato invecchiato e irrigidito ,le destre che pensano ancora troppo in senso ” business is usual” e la sinistra (Pd cinque stelle) in crisi “psico-emozionale culturale” non riescono ad affrontare.
EDOARDO BUSO