Il governo Meloni come ha fatto quello che deve fare una destra economica e politica,un grande taglio delle tasse sul lavoro.
Con questo taglio i lavoratori dipendenti si troveranno cento euro in piu’ in busta paga ,avvisano i quotidiani e i loro analisti.
La sinistra pero’ che giustamente deve difendere i piu’ poveri,non ha gioito di questo regalo ai lavoratori dipendenti.
Il sindacato e Pd e cinque stelle durante il primo maggio si sono fatti sentire come il solito molto criticamente affermando che il governo
precarizza ancora di piu’ il lavoro.
Che il lavoro sia precario quello è un dato di fatto.E’ la realtà italiana ma anche europea e mondiale.Il lavoro è precario non solo per cause interne
ma anche per cause esterne.Oltre alla guerra ,al costo delle materie prime che è un dato di questi ultimi due anni,c’è in arretrato la divisione internazionale
del lavoro con gli ex paesi emergenti (che adesso sono in crisi)ma hanno scombussolato tutti i sistemi produttivi occidentali (delocalizzazioni,basso costo del lavoro):
argomenti sui quali difficilmente la Meloni ma anche un possibile governo di sinistra riuscirebbe a mettere mano.
Bisogna dirlo chiaramente ,finchè non cambia la globalizzazione e i suoi assetti saremo sempre precarizzati e precarizzabili.Allo stesso tempo non è solo facendo finire la
guerra e con la pace che si risolvono le cose.E’ giusto manifestare e contribire alla pace ,ma poi bisogna che la pace sia gestita da potenze responsabili e democratiche ,
che non sono di certo la Cina e la Russia che oltre ai pregi hanno difetti immensi.
Sbagliato del provvedimento Meloni e del suo operato di governo è quello di non estendere i contratti nazionai di lavoro ,cosa chiesta anche dal Fondo monetario internazionale,di
investire tutto il welfare sui bambini (i figli degli italiani)e chiudere alla possibilità del lavoro da parte dei migranti,anche se a sinistra un apertura indiscriminata ai migranti
come la vorrebbe la Schlein è sbagliata anchessa.
Per i provvedimenti sacrosanti per la natalità,e per ridurre giustamente il debito pubblico ,diciamo giustamente da liberali,visto che il risultato c’è ,si è tagliato duramente sul welfare.
L’ex”reddito di cittadinanza” è stato un pò abbassato ,e si è ridotto il tetto per percepirlo.Ma quello che è sbagliato non economicamente,ma concettualmente è di prevedere che i disabili
con possibilità lavorative debbano per percepire ammortizzatori sociali,essere disponibili a lavorare pensate su tutto il ” territorio nazionale”,cosa innimaginabile già per i lavoratori normodotati.
In piu’ scelta scriteriata fatta da un governo che difende a spada tratta le “prime case” ma ha bloccato gli aiuti per gli affitti.Pensiamo se un disabile deve pure pagare l’affitto.
Da questo tema e dal mancanto raggiungimento dei parlamentari in parlamento ,si denota che il governo è molto contradditorio e agisce con stati confusionali ed emergenziali.
Ma la sinistra con la solfa del precariato,non risolverà le cose.Le parole piu’ equilibrate vengono questa volta dal terzo polo da Renzi,Bonino e Maraio (piu europa,psi e italia viva)che possono
guidare un alternativa riformista al governo di destra ed a una sinistra massimalista almeno sul campo economico.
Infatti sarebbe neccessario che si analizzasse quando si parla di economia e lavoro per i cittadini di una nazione,il benessere percepito e il benessere che si può raggiungere.
La sinistra gioca sbagliando tutto sul benessere percepito.Sul “drogare” l’elettore rasserenandolo che con la politica si possa risolvere tutto.Ma c’è di mezzo l’economia.E l’economia ovvero
le regole del gioco economico possono sfuggire sia alla destra che alla sinistra,ma adesso sfuggono di piu’ alla sinistra,mentre la destra si avvia per la prima volta,anche dopo Draghi ,ha ridurre il
debito pubblico.Perchè l’economia non funziona con le parabende della politica.L’economia ha regole tristi e dure e per l’economia è meglio un taglio fiscale che faccia ripartire la crescita anche se è
“crescitina” che un mondo immaginario sognato dagli utopisti.
La sinistra esce sconfitta anche nel campo cattolico.Non a caso quotidiani laicissimi come La Repubblica e La stampa stanno cavalcando il fenomeno “Orlandi” contro gli ex Papi e contro la Chiesa di Papa Francesco
che dopo l’ultimo viaggio in Ungheria,ha detto chiaro e tondo,che non è civiltà cristiana ne un Europa fluida con gendere e aborto e utero in affitto (a cui la Schlein è favorevole),ne un Europa nazionalista e iperliberista
che dimentica i poveri.Serve l’Europa dei popoli.Forse se il centrodestra avesse ascoltato di piu’ il Papa avrebbe ritrovato le sue radici dei primi anni duemila
a trazione Berlusconiana,tra richiesta di radici cristiane in Europa e social card per i bisognosi.

EDOARDO BUSO