
Non sò cosa ne penseranno i nostri politici ,ma io penso che una politica della sicurezza pubblica possa essere solo bipartisan.
Non serve recuperare antichi scritti come quello di Cesare Beccaria noto illuminista italiano con il suo libro “Dei delitti e delle pene”,
per capire che non è solo con il proibizionismo,con la mano pesante e l’utilizzo della custodia cautelare che si risolvono le cose.
Abbiamo visto che spesso minorenni che vanno in carcere per diversi motivi ,subiscono abusi,violenze,non vengono rieducati e ne escono peggiori.
Succede anche a molti adulti,perchè le carceri italiane sono spesso una discarica in sovraaffollmento ,per non parlare di regimi speciali come il 41 bis.
Carlo Nordio stimato ex giudice e ora ministro,fa bene come ha spiegato al direttore del Foglio Claudio Cerasa,ad volere una maggiore riservatezza su tutto il processo penale,
perchè finisca questo brutto vizio italico di celebrare i processi sui media e su certi giornali.
Allo stesso tempo però sbaglia ad ascoltare troppo certi falchi di Fratelli di Italia che vorrebbero togliere il reato di tortura.
La politica della sicurezza pubblica,deve essere moderata,una via di mezzo tra progressismo e conservatorismo morale.Da un lato il vero progressismo per essere progressismo e non
utopismo ,deve avere alle spalle delle buone strutture materiali.Infatti in Olanda e Svezia nazioni dove non c’è tutto il proibizionismo italiano,le carceri sono anchesse strutture materiali e
“ingegneristiche” meno decadenti e fatiscenti.
Il problema è che spesso nel passato il centrosinistra ha aperto le porte a certo permissivismo spacciandolo per progressismo.Ma bisogna ricordare però che fu proprio il centrosinistra,che in diversi comuni
inseri norme come il Daspo urbano,e Marco Minniti dopo l’arrivo di miriadi di migranti che creavano tensioni di ordine pubblico,è stato il primo ministro che è riuscito a regolare la migrazione senza dimenticare i diritti umani.
Con i governi Draghi ;Monti e Gentiloni le forze politiche collaboravano in modo bipartisan e quindi c’era un equilibrio di potenzialità e idee.
Oggi l’asse della bussola può troppo spostarsi verso destra.Verso delle contraddizioni ,e del forcaiolismo poliziesco.Da un lato per esempio lo abbiamo visto sul decreto rave ,la destra tende a publicizzare i locali privati come bar,pub e discoteche come
luoghi di aggregazione giovanile,(li dove spesso vi sono risse),rispetto l’ho letto in un articolo su Bolzano al Centro giovani ,luogo pubblico di aggregazione giovanile del comune di Bolzano.E’ questa è una contraddizione,in quanto la destra
che si dice piu’ securitaria della sinistra progressista,non è cosi integralista da rigettare i soldi che arrivano dai locali privati(ci sono locali e locali,ma in molti c’è spaccio risse ecc).
Mentre sul destino delle carceri tende ad essere tutta sbilanciata a favore della polizia penitenziaria e dei poliziotti anche se a volte usano metodi violenti che non delle persone detenute.Anche se allo stesso tempo la destra in campagna elettorale ha promesso
di risolvere il problema sovraaffollamento carcerario costruendo nuovi carceri.
Va fatto notare che un moralismo bigotto e onnipervasivo va a spesso a braccetto con il celare le falle del sistema,di cio’ che porta il criminale a fare atti criminali e perseverare,come la crisi economico finanziaria e la disoccupazione.
C’è poi un problema educativo ,quello di cui parlava già negli anni settanta il grande Don Luigi Giussani.Lo si vede oggi con la diffusione delle baby gang ,che hanno un potenziale molto pericoloso.
E’ neccessario nel caso di violenze senza motivazione da quelle delle baby gang fino ai femminicidi agire in modo piu’ forte dando maggiore libertà d’azione alle forze dell’ordine.Spesso questa maggiore libertà d’azione può essere confusa come tortura o etichettata come una cosa
simile se in realtà rispetto ad altre nazioni come gli Usa ,i carabinieri e le forze di ordine pubblico,non hanno un buon margine d’azione.
Penso che il problema del margine d’azione e di come verrà inteso dalle forze politico ideologiche,rimarrà.E’ un problema anche in una consolidata democrazia come gli Usa,dove oltre al problema della diffusione delle armi da fuoco ,c’è molto criminalità e disoccupazione,sia micro che macro criminalità.
Un elemento che può frenare il diffondersi di una situazione all’americana anche da noi in Italia,è prima di tutto evitare che le forze di polizia abbiano un margine d’azione troppo ampio sulle persone fermate,allo stesso tempo le forze di ordine pubblico dovrebbero avere comunque un minimo di margine per far rispettare la legge
e mettere in sicurezza i cittadini (aldilà di un certo buonismo).Sarebbe veramente neccessario che le persone selezionate per operare nelle varie polizie pubbliche e private avessero un bagaglio di psicologia ,comportamento e buon senso.Naturalmente errori ci possono sempre essere,ma anche questo è un problema di educazione ricordando Don Giussani
e le parole di Pier Paolo Pasolini sulle “guerriglie” urbane del 68.
Oggi come oggi ci sono forze politiche in Italia ,terrorizzate dalla nuova criminalità che si diffonde e forze politiche che sostengono che per arginare la criminalità è neccessaria un azione progressista welfaristica se non addirittura spingendosi al buonismo.
Elementi come la bontà ,il recupero e il perdono,devono stare assieme a concetti come il welfare da rendere piu’ vicino alla persone e meno burocratico,fino a concetti come un minimo margine d’azione nella lotta contro il male.
Scrivere questo articolo mi ha fatto pensare ad un grande film ,quello con Charles Bronson il giustiziere della notte,dove un “buonista” si converte alla durezza e diviene un giustiziere armato che spara ad ogni criminale,dopo aver visto sua figlia violentata e derubata da dei criminali.
Si spera che la resistenza dei cosidetti piccoli paesi e del provincialismo italiano dove tutti conoscono tutti,faccia da argine in qualche modo,a situazione degradanti legate alle grandi città ,all’urbanesimo e alla violenza diffusa.
Come il governo ha dimostrato un azione incisiva sulla mafia arrestando il latitante Messina Denaro,ora deve interrogare e interfacciarsi per trovare la migliore soluzione per il problema sicurezza pubblica,che a mio parere non è quello di togliere il reato di tortura,ma garantire comunque un margine d’azione alle forze dell’ordine.
Come infine voglio ricordare per risolvere il problema carcerario di sovraaffollamento va risolto il nodo immigrazione e spaccio di droga.Si deve passare ad un sistema meno proibizionista per le droghe leggere ,e di decarcerazione,ma anche a un sistema di immigrazione sostenibile ,magari riattivando gli Sprar ,nel segno di quello che era stato anche
il periodo di compromesso tra forze politiche segnato dalla gestione di Marco Minniti.
EDOARDO BUSO