Mi riaggancio con questo scritto all’articolo di ieri,dove ho affermato che ognuno tira a campare con piccole verità e manca
un percorso comune.Questo lo riscontro sopprattutto in due giornalisti che negli ultimi tempi sono tornati alla ribalta,due persone
che spesso da destra o da sinistra tendono a minimazzare la democrazia occidentale e a sminuirla.E’ il caso di Travaglio e Borgonovo.
Nelle trasmissioni televisive spesso anche in epoche meno recenti questi due giornalisti,ragionavano e dimostravano i loro ragionamenti
proprio e prettamente da professionisti del giornalismo,senza accezioni e contorni sociologici.Si pensi alle inchieste di Travaglio
si pensi a come Borgonovo riesce a tirare su lo scontento della popolazione verso i modelli democratici attuali e riesca a metterlo su carta o
a interloquire con esso in bocca nella televisione.Insomma tutto va bene e tutto fa brodo per criticare il modello occidentale.Innanzittutto inziamo
a decifrare cosa vuol dire “occidente” e capiamo che è quell’insieme di nazioni,le piu’ moderne,che hanno in comune la democrazia basata sui diritti individuali
e il libero mercato o anche un impostazione di capitalismo sia esso misto o unicamente capitalismo liberale.
Insomma c’è una corrente culturale che si è formata negli ultimi anni di cui fa parte pure un altro professore che scrive su giornali come Il fatto quotidiano come Luciano Canfora
che scrive che il modello capitalista liberale occidentale è in crisi e va cambiato radicalmente.Non a caso da destra come il populista Borgonovo o da sinistra come Il Fatto o Massimo Fini,Canfora e
Travaglio si tende a simpatizzare per un impostazione postliberale e neostatalista,dove come nei paesi del blocco orientale (si pensi all’attrazione del vecchio governo Conte per la Cina a cui il governo voleva
aprire certi settori strategici italiani e la relazione positiva tra Conte e i cinque stelle e giornali come quello di Travaglio)e si capisce che è proprio nel blocco orientale che è lo stato che amministra
e cala dall’alto i diritti secondo i suoi umori e a sua discrezione,questo d’altronde è un dato oggettivato da studi di illustri giuristi che hanno dimostrato le differenze giuridiche tra Occidente e Oriente.
Purtroppo certo giornalismo tiene poco conto di aspetti giuridici e sociologici come scrivevo all’inizio.
Il dramma è quando per dire una verità ,che ho riconosciuto anchio in diversi articoli ,cioè che la Nato è obsolete e va rivista e cambiata per renderla solo difensiva e non aggressiva,si tende a a fare di una piccola
verità in un mondo complesso ,dove esiste per forza (non è un invenzione dei media)un Occidente democratico e un Oriente nella strada difficile per la democrazia di mercato,si finisce per sollecitare gli appetiti rivoluzionari
demagogici e di rabbia delle fascie della popolazione piu’ deboli e arrabbiate con la globalizzazione,per lanciarle in un progetto politico devastante della nostra democrazia.Abbiamo già visto lo stesso scenario oggi traslato su scala
internazionale,ovvero l’Occidente è male e bisogna cambiare la democrazia occidentale,con lo stesso scenario su scala nazionale ,decenni addietro con Tangentopoli e poi con il populismo di sinistra contro Berlusconi e Monti o Renzi.
Insomma pare che gli scenari si ripetano,causati da un informazione che per dire una verità e quindi è apprezzabile scombina tutti i piani di una democrazia che deve andare a avanti e che deve quadrare.
In questo senso pure il Trumpismo che per la sua natura capitalista non era un fenomeno negativo,poteva trasformarsi in qualcosa di negativo se Trump avesse perso il controllo(questo non è successo però).
Oggi il Bidenismo non è una ulteriore soluzione perchè ricalca il Trumpismo,con il modello America First nel mondo e l’attrito con la Cina.Si sarebbero potute risolvere le differenze produttive e industriali (causa della delocalizzazioni dall’Occidente all’Oriente)
con dei veri trattati commerciali che erano già stati iniziati da Obama e poi portati in parte avanti da Trump come il TTIP rivedendo in senso democratico le regole di mercato.Cosa da democratici ,da democratici seri e responsabili a cui si può nonostante le differenze
culturali e di estrazione reputarli delle persone degne di rispetto,poichè vedono le cose politiche e le spingono verso un ideale di globalizzazione ,seppur di sinistra,ma di globalizzazione.Cosa ben diversa dei neocomunisti che si radunano intorno a degli intelettuali forse
inconsapevoli per tifare Putin e il neo Kgbismo.
Finchè si vorra che i democratici siano essi liberal conservatori o democratico socialisti ,riconoscano qualche ragione a Putin sulla Nato e certe sue politiche distorsive,bisogna per forza che le forze partitiche e intelettuali rimangano nell’alveo della democrazia occidentale
pur con i suoi difetti e quindi con l’obiettivo di una globalizzazione sia essa vista da destra o da sinistra ma democratica liberale.
Questa forse è la Grande Verità dell’Occidente che può riconoscere alcuni suoi sbagli ,a differenza di integralismi,radicalismi,sciovinismi (si aggiunga a questi aggettivi pure l’odio verso Israele),fino al neostatalismo giustizialista che è presente in forma pressante nel nostro paese
l’Italia.Altrimenti rimangono le “piccole verità” per piccoli uomini e piccole donne populisti ,giustizialisti e statalisti.
Certo il modello occidentale è in crisi ,per colpa della de-industrializzazione e le delocalizzazioni,ma è stato anche il modello che nella storia ha creato quella crescita e potenziamento all’interno dell’Occidente e verso Oriente e Africa che non ha eguali nella storia, con la produzione
di una merceologia da primato cronologico divisa per abitante in tutto il pianeta.Sarebbe sciocco negare questo,cioè che il blocco asiatico è stato funzionale ma anche si è arricchito grazie all’Occidente.
Oggi come oggi meglio una decrescita democratica e un ecologismo liberale e “green” piuttosto di modelli autocratici.
EDOARDO BUSO