

Nella foto le tavole dei Dieci comandamenti precursori di una verità universale
Penso che il ministro del governo italiano Tajani che oggi era in visita in Israele dal premier Nethanyau ,non si troppo da
biasimare per le sue opinioni sulla vicenda dei migranti e delle navi che volevano approdare sulle nostre coste manovrate da scafisti
senza scrupoli.Elly Schlein ha affermato che è una vergogna nazionale non soccorrere queste persone,Giorgia Meloni invece ha affermato che
accogliendoli la si da vinta agli scafisti mafiosi.Antonio Tajani invece da Israele ha affermato che tutti questi migranti sono mossi dalla Russia e
dalla Wagner per destabilizzare il governo filo-ucraino e amico degli Usa presieduto da Giorgia Meloni.
Tutte le parti politiche e in questo caso il governo che ha una maggioranza di elettori che lo hanno votato ,si difendono.Ma alle parti politiche e al governo
per rapportarsi con altri governi e altre nazioni manca una verità a cui subordinare l’azione politica senza cadere in contraddizioni palesi.
Oggi come oggi si può fare poco affidamento su tutti i partiti e leader politici italiani,per le loro contraddizioni palesi rispetto ad un pensiero e azione politica del passato
e si può fare affidamento solo sulle contingenze ovvero il risolvere barcamenandosi in una crisi perpetua i problemi che mano a mano si pongono.
E’ cosi che nella stessa cloaca rischiano di cadere sia i nuovi (Meloni e Schlein o Macron )sia i vecchi (Draghi,Conte,Berlusconi ecc).
Sul tema delle migrazioni manca una verità non solo in campo nazionale,ma anche sovranazionale,le varie nazioni si giudicano tra loro in merito all'”umanitarismo” ma quando è il turno di
accogliere nessuno vuole farlo ,si pensi per esempio al caso della Francia di Macron.
Da un lato le nazioni non si conformano a quelli che sono i primi tasselli di una verità universale,come i diritti umani.Esse non riescono a rispettarli per mancanze strutturali o per violazioni palesi
già all’interno degli stessi loro confini ,con i propri cittadini autoctoni.Ma allo stesso tempo non è ancora risolto il problema se basare la globalizzazione futura ancora sulle nazioni e quindi sul concetto
di Patria o su un governo sovranazionale.Il pericolo è che le stesse due concezioni vengano manipolate e strumentalizzate.Le Patrie possono costituire coercizione interna non solo per i migranti che arrivano ,ma anche
per le persone che vi vivono,si pensi al caso della Russia di Putin,paese fortemente patriottico ma con gravi violazioni dei diritti umani.
Il globalismo e il sovranazionalismo invece può strumentalizzare i diritti umani ,pretendendo di scatenare guerre per portare li dove non vi fossero gli stessi diritti umani,poichè lo stesso “governo mondiale” si può realizzare solo
in mancanza di attriti e in presenza di uguaglianza degli standard di vita economici e della dignità della persona umana.Cosi c’è la contraddizione palese,per la quale i paesi che non sono umanitari e sono settari,fondamentalisti o sciovinisti
costituiscono una minaccia alla realizzazione della globalizzazione umanitaria e sono da abbattere prima o poi.Gli Usa dall’11 settembra in poi non solo nel modello del soft power culturale ,si sono assunti questo ruolo nel mondo,è il caso anche nell’ultima
reazione all’aggressione della Russia verso l’Ucraina per difendere a detta di Putin i diritti dei propri cittadini russi maggioranza o minoranza in certe terre.E’ cosi che i diritti umani scatenano contese e guerre.Come chiudere le orecchie alla richieste della Russia
che anchessa difende in modo del tutto isterico dei concetti di diritti umani oltre che di sovranità.E poi è giusto tenere fede solo alla versione nordamericana o ci possono essere sui grandi temi ,dai migranti alle guerre all’economia delle versioni alternative?
E cadendo in questi sofismi che si capisce che i diritti umani costituiscono solo una piccola parte del puzzle che i capi di stato devono collaborando costruire insieme per non andare verso l’autodistruzione.
Si può scavare nel passato e vedere che le migrazioni spesso sono il prodotto di guerre che hanno sconquassato il pianeta,giuste o sbagliate che siano.Lo si nota anche nel tema che ricorre negli ultimi giorni della richiesta da parte delle nazioni siano esse con governi di destra o sinistra (la
politica si è allineata su questo )nel chiedere il ritorno a tassi di interesse bancari piu’ bassi dopo il rialzo della Federal reserve americana.
E’ cosi che il banchiere centrale viene visto come un taumaturgo e un salvatore solo se fa l’interesse immediato della politica,mentre la Jellen che ha rialzato i tassi viene per forza vista come nemica di una politica espansiva e vicina ai poveri.
Ma si può continuare a dopare l’economia mondiale con l’immissione di liquidità e la stampa di denaro che non è coperto solo per non far cadere i governi?Purtroppo come abbiamo visto dal 2008 allo scoppio della grande crisi finanziaria dei futures ,i tassi di interesse bassi sono stati la spinta
per salvare il sistema bancario e non farlo crollare.Tanto che i maggiori economisti delle scuole austriache come Von Mises,Rothbard e Von Hajek spiegano che i tassi di interesse bassi e perpetui come li vorrebbero i politici portano ad una limitazione delle libertà e a uno stato “concentrazionario economicamente”.
Aldilà delle varie dottrine politico economiche che si scontrano,è neccessario fin da subito invertire la marcia del sovrapporsi di tante ideologie diverse che si scontrano.E’ neccessario camminare uniti almeno nel rispetto di alcuni valori fondamentali,come la dignità della persona e i diritti umani che non devono per forza
includere tutti i diritti di nuova generazione,ma non possono dimenticare la grande questione climatico-ambientale.
Questo discorso e questo articolo che si spera può costituire una riflessione,proprio mentre un ministro del nostro governo è in Israele,quella nazione che millenni di storia addietro fu anticipatrice di valori forti e universali quei valori delle leggi Bibliche date a Mose’ che il Cristianesimo come l’ultimo comandamento “ama il tuo prossimo come te stesso”
completo e diede vita a secoli di cultura occidentale anche illuministica.
EDOARDO BUSO