
Noto nei quotidiani che si scrive e si parla tanto nei media di transumanesimo,di nuovi valori umani e di legame tra queste nuove visioni
del mondo e della persona umana con la coadiuvazione dell’intelligenza artificiale.
Ma non è che ci troviamo di fronte all’ennesimo desiderio inespresso che il mondo prenda una certa strada,dove si possano risolvere tutti i problemi umani
ridurre le disabilità ,i problemi attraverso robot ,tecnologia e valori emancipatori?Tuttavia guardiamoci intorno,abbiamo miriadi di problemi che attanagliano concretamente
senza fantasticare la nostra vita ogni giorno,dalle buche per le strade ai ponti che crollano.
E ‘ possibile che il transumanesimo scompaia come teorizzazione come è scomparsa la fiducia nelle sorti progressive dell’umanità tramite la clonazione negli anni settanta della pecora Dolly.Anche allora si parlava
di transumanesimo,non solo in campo fantascientifico.
Il messaggio che viene mandato è quello di un antagonismo tra società razionalistica e atea e scientifica e le varie religioni o Chiesa in particolare quelle cristiane che costituiscono un deterrente all’affermarsi delle ideologie
progressiste.Ma sempre se ci guardiamo attorno dalla ricerca scientifica vengono grosse scoperte,ma sempre sofferte e mai applicabili per risolvere qualsiasi problema perchè tra il dire il fare c’è di mezzo…
Allo stesso tempo i post-valori relativistici che abbiamo “conquistato” nella società modernista e atea sono per fare un esempio l’eutanasia,che può essere un rimedio alle sofferenze,ma può essere utilizzata per ridurre le spese in molte cliniche per la vecchiaia,e
urge invece porre rimedio al problema demografico.I politici e i media che si riempiono la bocca di transumano e ci dipingono futuri idilliaci o spaventosi a seconda dell’interpretazione,sono gli stessi che non riescono a risolvere problemi concreti come l’applicazione della tecnologia
alla società nazionale dallo Spid alle barriere architettoniche e poi magari a gran voce ci chiedono di fare figli perchè c’è una crisi demografica e i figli ci chiedono di farli ancora come li facevano i nostri padri e nonni.Nulla è cambiato,mentre la fecondazione in vitro rimane una pratica costosa e a volte anchessa fallimentare.
Certo ci sono argomenti etici infiniti e importanti.Quando la vita si può dire vita,se l’embrione può essere definito vita o può essere utilizzato per scopi scientifici.Ma anche le visioni idilliache sulle cellule staminali e il loro utilizzo si sono arenata a metà dei primi dieci anni del duemila nonostante le narrazioni che ne avevano fatto i media,che
hanno impegnato i politici sopprattutto in Italia a discettare su questi argomenti di bioetica quando tutto intorno c’erano problemi piu’ pratici e importanti da risolvere,come le delocalizzazioni,il lavoro il sociale ecc.
Il quotidiano Il Foglio ha dedicato oggi 8 marzo una riflessione sulle visioni del femminismo differenti tra Ely Schlein la nuova segretaria del Partito democratico definita da piu’ testate “transumanista e progressista” e Giorgia Meloni definita neo umanista.
Speriamo che il dibattito possa davvero produrre qualcosa di interessante e magari di utilizzabile e non solo narrazioni,che suscitano speranze utopistiche in parte della popolazione e paura e ricorso all’atavismo del pensiero biopolitico nell’altra parte.
Mentre di una cosa siamo certi cioè le statistiche sulla disoccupazione,la robotica e l’informatica hanno creato miriadi di nuovi disoccupati sostituiti dalla tecnologia.Ma in Italia e in altre società del meditteraneo miriadi di persone vivono ancora troppo al di fuori della tecnologia,lasciate li fuori proprio da una politica che non riesce a risolvere
problemi che sono legati a sistemi semplici e non a metropoli complesse come potrebbero essere Hong Kong Tokio o New York,con l’immenso problema sociale (invalidi,mutuatari ecc),persone che si barcamenano e sperano che sia proprio la nazione a mettere in atto un meccanismo perchè la tecnologia insieme all’industria e alla spesa pubblica li possa aiutare a vivere la giornata.
Sperando che il dibattito sul mondo che verrà non si trasformi nell’ennesimo parassitismo parolaio e per elite immaginifiche.
EDOARDO BUSO