
Leggevo ieri sul quotidiano La stampa che il presidente del sindacato piu’ forte di Italia cioè la Cgil per vece di Maurizio Landini si rende disponibile a collaborare con un possibile esecutivo a guida Meloni sui diritti del lavoro e dei lavoratori.E’ una buona notizia che ci sia questa trasversalità almeno a livello di intenti.Ma il rischio è che il fruitore di notizie cioè il grande pubblico cada nella demagogia,e pensi che un problema immenso paragonabile ad un elefante sia possibile risolverlo con una soluzione micro come un piccolo topolino.
La verità è che ne il sindacato ne la Meloni possono risolvere il problema della precarizzazione del lavoro in Italia.Certo le leggi degli anni novanta in poi Treu e Biagi hanno contribuito a precarizzare il lavoro ,ma erano leggi che rispecchiavano le strutture materiali della produzione e del mondo del lavoro di quegli anni,Marx non si può smentire quando afferma che il mondo delle idee e il riflesso di condizioni materialistiche.In un certo senso abbiamo giocato per due decenni al ribasso nel mondo del lavoro,non solo per colpa delle legislazioni internazionali.Il problema vero è che dagli anni ottanta in poi,popoli agresti e di stampo agricolo o pastorale sono entrati nella storia economica e partendo dal basso ,da un accumulazione primitiva hanno creato le condizioni di un grande balzo in avanti.Abbiamo sbagliato ad averli aiutati secondo alcuni,io penso invece che caduto il marxismo o socialismo reale,le delocalizzazioni e la produttività crescente in Asia con bassissima remunerazione era giocoforza il destino del capitalismo in quanto il capitalismo deve continuamente espandersi in nuovi mercati per aumentare i profitti.
In Italia poi nel nostro piccolo microcosmo ,abbiamo sia un problema di poche tutele verso i lavoratori nel Nord sia il problema di poca accumulazione di capitale nel meridione,Esistono aziende insomma che possono pagare poco perchè non hanno capitali bastanti.
Oggi il problema del lavoro e delle sue tutele e garanzie non può essere risolto dai sindacati o a livello nazionale o regionale.Non può essere risolto con sistemi anti-economici come la lievitazione di salari irreali:ma può essere risolto solo dai governi ,e dai governi delle maggiori potenze economiche che sono gli interlocutori piu’ prossimi al problema.Solo un accordo tra Cina Stati Uniti e Europa con un trattato commerciale innovativo che possa allo stesso tempo porre il problema di rivedere le regole del funzionamento complessivo delle istituzioni mondiali dal Wto al Fondo monetario.Ma se da un lato gli Usa sono impegnati in una guerra quella in Ucraina e premono sul fronte cinese per difendere la democrazia a Taiwan ,dall’altro lato la Cina è irrigidita nel voler continuare con un modello di economia (capital-comunista)ma che non tutela i suoi lavoratori con garanzie sociali crescenti e allo stesso tempo non tutela il diritto proprietario in molti casi dove i prodotti occidentali vengono copiati.In piu’ nel mezzo del guado c’è stato pure il Covid e ora la guerra con la Russia eventi che hanno messo in fibrillazione il mondo economico finanziario e causato un terremoto sulle cosidette catene del valore ovvero sui sistemi di assemblaggio ed esportazione di prodotti da parte delle multinazionali,causando ritardi immensi.
La soluzione non può essere che trovare al piu’ presto una soluzione che metta d’accordo Putin e Zelensky e inziare dei negoziati validi con la Cina per non impantanarsi in una nuova guerra fredda distruggendo la globalizzazione.
Da questo punto di vista pare i potenti siano sempre piu’ masochisti.Da un lato gli Usa crescono perchè sono l’unica economia mondiale che riesce a creare in questa situazione posti di lavoro.ma sarà sempre cosi ?Non c’è il pericolo che le altre nazioni non si riconoscano piu’ messe alla prova della crisi energetica ed economica nella democrazia a guida nordamericana?E ‘ un problema che Biden sembra non prefiggersi almeno per ora.
EDOARDO BUSO