
Viviamo in un era di passaggio ,dove si confondono linguaggi,domande e aspirazioni o desideri.Da un lato la crisi innescata dal sistema finanziario da quello sanitario e da quello energetico ,sta portando ad una riconsiderazione delle “aspettative crescenti”:questo non succede ancora a livello politico,dove purtroppo o si disegna il mondo perfetto e utopico o allo stesso tempo si pensa che tutto potrà risolverlo l’individuo e l’individualismo.Siamo alla fine di una parte consistente durata vent’anni di neoliberismo nordamericano che ha dominato la vita occidentale.Ma i partiti e molte persone delle professioni piu’ elitarie credono ancora nelle aspettative crescenti dell’individualismo americano,credono che potenziando l’individuo e non potenziando la società e il sociale si possano risolvere i problemi.E’ il caso dei nuovi mercati dello “spirituale” inteso come psicologia (da coloro che predicano l’uscita personale dalla confort zone)fino a coloro che sostengono un idea della democrazia assoluta e non si pongono la domanda se questa democrazia e ottenibile senza deturpare nuclearmente l’intero pianeta.
Purtroppo il sistema mediatico dal tema degli ammortizzatori sociali (reddito di cittadinanza)fino alla guerra in Ucraina in versione anti-russa ha dimostrato di continuare e percorrere una strada distruttiva ,dove non c’è coesione sociale e obiettivi strategici,ma solo un caos ingovernato.E ‘ in questo senso che ritengo che pur nella limitatezza antropologica e storica il movimento cinque stelle abbia delle buone idee sopprattutto perchè è l’unico partito che fino ad adesso smorza i gridi di guerra contro la Russia di Putin e difende degli ammortizzatori sociali che vent’anni fa non c’erano come il reddito di cittadinanza,che seppur funziona male è una conquista.
Dall’altro lato vedo nella sinistra se essa si butta a capofitto nelle braccia di potenze tiranniche come Russia ma sopprattutto la Cina un pericolo tale quanto quello del rimanente neo liberismo che guarda all’antropomorfismo umano politico nordamericano.
Quello che manca è un partito cristiano,moderato che rompa con gli eccessi,che possa portare avanti una politica neutra,di convergenze parallele con piu’ movimenti sociali e ideologie,un partito che recuperi anche la dimensione nazional-popolare dell’Italia,l’Italia dei cento campanili,che smorzi un certo individualismo esasperato che ha creduto fino ad adesso che solo l’individuo sia artefice della sua vita al di fuori delle limitazioni sociali,culturali ,nazionali ed intelettuali o di ricchezza famigliare.Un partito o un movimento di idee del genere,dovrà riportare la politica alla realtà ,facendoci capire che non viviamo in italia con le stesse risorse degli Usa tali da permetterci dei desideri moltiplicativi e un mondo del lavoro di fatica e ricompense moltiplicative come quello americano.Un partito della realtà si distinguerebbe anche da chi predica l’assoluta eguaglianza,optando per un fine limitato nel tempo invece e non per un mondo utopico da realizzare spaventando imprese,investitori,creando una disconessione dei costumi umani (dalle coppie gay ,all’aborto ecc):insomma una politica che torna alla realtà è una politica di mediazione tra Titani è una politica che dovrà assistere i piu’ deboli e creare delle condizioni di crescita.Ecco io vedo pochi leader capaci di fare questo oggi in Italia per le prossime elezioni.Guardo con interesse ma senza innamoramento a Conte alla Meloni a Mastella e Lupi ,un area che si potrebbe unire con un forte progetto di “italianità” ovvero di ritorno a piccole patrie della politica sopprattutto nel meridione ,un progetto che ricondurrei a quella parte della Democrazia cristiana che era De Mitiana (da Ciriaco De Mita mancato da poco).Ecco io penso che oggi come oggi la gente voglia recuperare aspetti sociali,comunitari e nazionali (nel bene e nel male),la politica deve riportare al centro certe pulsioni estreme e deve promettere il giusto nel sociale ma anche restare nella realtà che è quella della globalizzazione che sta vivendo una fase critica ma non è finita.Oggi ij partiti propongono cose che sembrano da paese dei sogni.E’ un bene.E’ un male che non le abbiano promesse negli scorsi anni,forse perchè il ciclo economico e transpolitico o transculturale al quale si adattavano le elite mondiali e quindi anche quelle politiche italiane era diverso.La domanda rimane,coma mai?Come mai si propongono adesso ricette per la crescita e il sociale,dopo anni di sterilità?
Sono le mille contraddizioni di un sistema politico nazionale e mondiale che vengono al pettine.Dopo aver fatto fuori la prima repubblica e quel sentire la politica come cosa Italiana,poi con la globalizzazione,l’economia finanziarizzata,in Europa e nella nostra Italia sono saltati tanti paradigmi.Oggi la gente vuole elite politiche che sentano e percepiscano la realtà e che non ci promettano un mondo psico-culturale artefatto (è per questo che ha successo la Meloni).
Chi vivrà vedra che strada prendera un nuovo governo eletto,le problematiche sono immense,mentre ancora chi gestisce i sistemi mediatico sociali ci svia da una visione concreta dei problemi,mettendo in primo piano le grandi visioni cose che sono in voga nei think thank ,ma che non ci “meritiamo” scusate la terminologia un pò cruda qui in Italia dove i cinghiali corrono per Roma ,e le scuole cadono a pezzi.Difficile in questo caos e tra queste macerie leggere un programma politico e credere in delle contrapposizioni ,tra un centrodestra e un centrosinistra ,piu’ un terzo polo che sappiamo non esiste in quanto sarà al traino del centrosinistra.Poi ci fanno credere questo non parlandoci delle legge elettorale con la quale si voterà che ha superato le vecchie coalizioni degli anni novanta e duemila.Mi piacerebbe se fosse utile votare in modo disgiunto ,un partito del centrosinistra e uno del centrodestra ,un voto per far capire piuttosto che il voto nullo,che in Italia c’è ancora spazio per gli Italiani,siano essi ricchi o poveri ma che allo stesso tempo lavorano insieme nella maggior parte dei casi guardando all’interesse proprio e a quello comune (dal lavoro industriale ,al volontariato ecc).Un voto per quelle sole proposte concrete che servono a dare un futuro ai forti e a confortare i deboli un voto per l’Italia dunque.

EDOARDO BUSO