La crisi energetica che viviamo e vivremo con maggiore durezza questo inverno,ha due elementi che la fanno assomigliare a quella del 1974,cioè la creazione di un enorme inflazione e il clima di guerra geopolitico.Allora nel 1974 la crisi creo’ un inflazione tale da cui si capi che era il momento di cambiare totalmente l’assetto economico mondiale.Si veniva dallo storico scollegamento tra oro e dollaro voluto da Richard Nixon nel 1971,fu in quel momento che non ci fu piu’ una copertura al dollaro a livello mondiale.Ma l’inflazione significo’ anche l’avvio delle teorizzazioni liberiste (si pensi ai nuovi teorici come Milton Friedman) ma anche di economisti di sinistra come Galbraith che giunse alle stesse conclusioni dei liberisti:l’inflazione era dovuta al superconsumo e non come nel dopoguerra alla sovraproduzione.Infatti da li in poi i teorici dell’economia hanno studiato come far quadrare i bilanci pubblici ,in un clima in cui crescevano sempre piu’ le aspettative di vita,i consumi reali e quelli voluttuari indotti dal consumismo.Da un lato i liberisti che chiedevano maggiore produzione,minore consumo e minore spesa pubblica.Dall’altro la sinistra post-keynesiana che chiedeva in minoranza minore consumo,maggiore rispetto ecologico,e un mondo del lavoro dove si lavorasse meno e il lavoro fosse redistribuito.Tutto si imperniava sul consumo che era eccessivo.Poi la globalizzazione,anche quella finanziaria e una certa speculazione monetaria hanno contribuito dagli anni novanta in poi del novecento ad aggravare questa inflazione mondiale.
E adesso c’è una crisi che puo’ trasformarsi drammaticamente in sottoproduzione perchè ha colpito le principali catene del valore produttive del pianeta.In un mondo dove la globalizzazione ha creato specializzazione e dove i prodotti vengono costruiti e assemblati tramite una cooperazione estesa a molti punti del pianeta.
C’è veramente un obiettivo energetico di Putin e delle Russia di cambiare l’assetto globale,di estendere la Russia in senso neo-imperialistico con l’arma energetica?.C’è forse l’intento di potenti gruppi di interesse di bloccare il passaggio della Nuovo via della seta,di scollegare mondo occidentale da mondo orientale?D’altronde ci sono un pò tutte e due queste ambizioni.Da un lato notiamo che l’Europa che pende dagli Usa e quella piu’ colpita dalla politica ostile a Russia e Cina del presidente Biden e parte notevole delle elite occidentali (Bildeberg group per esempio).L’Europa che non potrà far altro che applicare una sostanziale “sobrietà energetica” questo inverno (cosi la chiamano a Bruxelles)e ridurre di qualche grado in tutti gli ambienti il termostato.Un Europa che corre meno veloce degli Usa perchè ha meno aziende multinazionali e un sistema sociale piu’ preponderante anche a livello sanitario.Un Europa che forse sarà destinata a decrescere con aspetti positivi e aspetti negativi (questa decrescita forse avrà impatto positivo sull’ecologia).Dall’altro lato gli Imperi ,gli Usa che forse riusciranno dopo essersi disimpegnati dal settore medioorientale del pianeta a far trionfare una sorta di nuovo secolo americano ,rompendo la crescita commerciale e i collegamenti tra Europa e Oriente.Questo avrà un impatto sul concetto di democrazia occidentale che resterà legata monetariamente e culturalmente positivamente in certi aspetti ai concetti di democrazia umanitaria nord americana.Poi la Cina altro Impero che non resterà con le mani in mano ed è imprevedibile come si svilupperà nei prossimi anni.L’errore comunque è visibile e lo faceva notare tempo fà non Dugin con il suo progetto di Eurasia come blocco autarchico di unità tra Europa e Russia ,ma bensi un democratico forse strano quanto volete e con idee anticonformiste come Lindon LaRouche,che pensava ad un mondo unito e innnovativamente tecnologico (immaginava un progetto termonucleare che doveva passare nella via della Seta e risolvere il problema energetico per Europa ,Russia Cina e Usa e resto del mondo).Purtroppo Larouche

venne apertamente osteggiato negli Usa anche per la sua serie di teorie complottiste un pò estreme.Insomma se nel 1974 la crisi energetica era manovrata dall’Opec con la chiusura da parte di Nasser del golfo di Suez in funzione anti-israeliana e portò all’avvio di un ripensamento del keynesismo ,oggi la crisi del gas fa chiedere sempre piu’ ai cittadini un intervento dello stato sull’economia.Se guardiamo alla pancia del sistema esso è neccessario,prezzi calmierati almeno per la fasce piu’ povere della popolazione.Ma chi critica la speculazione delle compagnie del gas sopprattutto in Italia dimentica che le piu’ grandi di esse sono di proprieta’ pubblica (e lo stato che specula sullo stato)e che è realmente vero che quando un bene è scarso sul mercato e iperrichiesto (c’è lo insegnava l’austriaco Menger

padre dell’economia di mercato con la tesi sull’utilità marginale )esso sale di prezzo a livelli non definibili.Purtroppo e spesso la vulgata anti -mercatista non lo dice ,le compagnie del gas costituiscono come costituiva l’Opec nel 1974 un monopolio applicando un prezzo unico per tutti i fornitori.I liberisti sono i primi contro i monopoli ,sarebbe bene far passare anche questo messaggio.

EDOARDO BUSO