
Due big della politica internazionale per me hanno un alone un pò fiabesco ,e non hanno avuto sempre momenti lieti.Parlo di Romano Prodi che sembra l’orso Winnie the Pooh e il maghetto Harry Potter uscito dalla scuola di magia di Hogwart ,poi pugnalato alle spalle nel 1998 da Massimo Dalema il piu duro che lo epuro’ ,visto che era troppo buono o buonista per governare saldamente l’Italia.E poi Greta Thunberg l’attivista svedese che non è uscita da una fiaba di Crhistian Andersen ma poco ci manca.Anche Greta verrà epurata nel futuro da qualche ambientalista piu’ duro di lei?
Un aspetto che voglio mettere in luce è che sull’ambientalismo si devono prendere delle decisioni chiare ,non si puo’ lasciare in mano l’argomento ai demagoghi ai pubblicitari e ai catastrofisti.Esiste un falso ambientalismo troppo ottimista che pensa che nel futuro tutto lo potrà fare la tecnologia sempre piu’ affinata senza che l’essere umano debba rinunciare a nulla o fare dei sacrifici per l’ambiente.C’è un ambientalismo poi catastrofista che pensa che l’uomo debba essere sacrificato all’ambiente ,dai bambini (se ne dovrebbero fare meno )fino allo spegnere pure i condizionatori d’estate e ridurre il riscaldamento di inverno(Mario Draghi lo farebbe pure per andare contro Putin e la Russia):C’è infine un ambientalismo che deve guardare ai problemi in prospettiva e trovare delle soluzioni anche drastiche su alcuni temi ma uguali per tutti e messe in atto da tutti.Non si può tollerare un ambientalismo catastrofista che rigetta la società occidentale,in nome di una vita da “nuovi amazzoni”,che rigetta sia capitalismo che comunismo in nome di una decrescita che viene pagata anche sulla pelle dei popoli in via di sviluppo che non potrebbero vedere un reale sviluppo e verrebbero bloccati mentre sono nella prima tappa di esso,si pensi al sud est asiatico o all’Africa.Berlusconi ha detto bene in un intervista in cui gli hanno chiesto cosa ne pensa di Greta rispondendo che Greta non può pensare che arrivati ad un pò di benessere i popoli del sud del mondo lo abbandonino per motivazioni ambientali.Ma riprendendo forse uno dei maggiori sociologi scandinavi del novecento Thorsten Veblen ,anche il capitalismo ha le sue colpe nel promuovere la società del vizio e dell’iperconsumo o del consumo vistoso ,creando bisogni voluttuari che in Occidente sono già sodisfatti ma costituirebbero un problema per l’ecologia se li si sodisfasse nel resto del mondo come in Occidente,si pensi alla motorizzazione.E poi bisonga dire che Veblen che studio’ il consumo vistoso nel capitalismo e Thomas Robert Malthus che studio’ i ritmi di accrescimento della popolazione almeno non marinavano la scuola nemmeno il venerdi come fa Greta.
Insomma io penso che bisogna partire dalla nostra Unione Europea sul tema ecologico ,mentre si sciolgono i ghiacciai e il clima è incendiato da caldi anomali e insopportabili.Iniziare con il ridurre l’utilizzo di plastica e ritornare alle bottiglie in vetro da riutilizzare piu’ volte lavandole (anzi si potrebbe nei comuni incaricare dei disocuppati di fare questi lavori lavare e riportare le bottiglie di vetro nelle case)un pò come si andava a portare il latte casa per casa negli Usa negli anni cinquanta,poi per le bavande gassate la fruzione alla spina o liofilizzate,un primo inizio per ridurre l’inquinamento da plastica anche sugli oceani.
Un secondo aspetto dovrebbe essere una drastica riduzione dell’utilizzo delle automobili incentivando veramente mezzi alternativi e riducendo la dipendenza da petrolio.
Già riuscendo ad evadere questi due aspetti si potrebbe avere una società meno inquinata,basti pensare al sovrautilizzo delle auto e al consumo di plastica,sarebbe un buon punto di partenza per poi iniziare a ragionare in modo non isterico su altri punti chiave ,senza arrivare al razionamento del cibo come fa credere le istituzioni mondiali abbiano in programma per ridurre il cambio climatico.Anzi terzo aspetto il recupero delle acque piovane da casa a casa e appartamento e appartamento ,come il recupero dell’acqua espulsa dai condizionatori d’aria.Insomma ne catastrofismo,ne pubblicità ,ne capitalismo voluttario ne’ complottismo ma semmai decisionismo quello che oggi manca davvero.
EDOARDO BUSO