Viviamo ancora in un mondo di consumi su grande scala,perchè coadiuvato dalla produzione di multinazionali e dalla distribuzione di entità come Amazon o dei tradizionali supermercati che si sono diffusi nel nostro paese nella fine degli anni ottanta.
Mi accorgo vivendo in una piccola frazione di un paese di 15.000 abitanti che è molto piu’ bello ma costa molto di piu ‘ acquistare nei piccoli negozi sotto casa,è piu’ bello perchè ti senti meno alienato e senti un rapporto umano e mentale sia con chi te lo vende il prodotto sia un rapporto non alienato con il prodotto stesso,in piu’ succede che nei piccoli negozi il commerciante sia maggiormente a conoscenza del prodotto che vende.
Purtroppo nella piccola scala il prodotto costa molto molto di piu’ ed è quello che viviamo adesso con i rincari e l’inflazione e la minor raggiungibilità dei prodotti che mancano maggiormente dagli scaffali per il rincaro dei trasporti,il protezionismo internazionale,il costo del petrolio e via dicendo.
Oggi giorno si scontrano nella società due forme di pensiero:la prima quella sovranista sia di destra che di sinistra,pensa che sia piu facile risolvere i problemi su piccola scala,in questo senso ,queste nuove ideologie politiche sono lontane dall’obiettivo di una crescita esponenziale della ricchezza privata e personale.Nell’altro campo stanno i vecchi liberisti che credono ancora in un mondo globalizzato ,di produzione e scambio liberi e non su canali preferenziali ,non protezionista,ed di commercio su larga scala oltre che piccola.Naturalmente se un commerciante o produttore su larga scala avra un prodotto migliore e meno costoso farà concorrenza e porterà alla sparizione di tanti commercianti e produttori su piccola scala.
Questa riflessione ci apre le porte ad un altro accorgimento per capire il tema,cioè quanto le persone negli ultimi decenni ,abbiano visto dei miglioramenti indotti dalla politica,a livello non solo di investimenti e migliorie del settore pubblico (cosa difficoltosa visto il grande debito e l’inflazione),ma anche di crescita dei propri consumi privati e dei propri stipendi,cioè di crescita dell’economia.Possiamo dire che le classi politiche fino ad adesso succedutesi hanno fallito in questo obiettivo ,siano esse state di centrodestra o centrosinistra,in quanto il nostro paese e in parte altri paesi del mondo sono all’interno di una spirale di decadimento da molti decenni.Ci sono stati due eventi nel passato che sono stata la manifestazione di una crescita della ricchezza tangibile da tutti,cioè da operai ,commercianti ,professionisti e altre classi sociali ,evewnti che coinvolsero l’America dopo la spirale della stagflazione degli anni settanta,quando venne eletto alla Casa Bianca Ronald Regan,e il periodo successivo alla riunificazione della Germania negli anni novanta quando con la Merkel la Germania divenne una potenza economica europea e mondiale.In Italia non abbiamo mai avuto segni tangibili di una crescita vera della ricchezza,ma timida e poco strutturata in periodi alterni.
Oggi come oggi viene da chiedersi se è meglio rinunciare di fronte a una crisi endemica che prende il mondo intero,rinunciare all’obiettivo della ricchezza e concentrarsi su altri aspetti.Tuttavia il movimento che già negli anni passati aveva criticato il concetto di crescita capitalista come il movimento cinque stelle,può avere delle ragioni,ma sbaglia nettamente quando sacrifica concetti come diritti umani e indipendenza della giustizia davanti al mito di un mondo non intermediato da strutture piu’ alte e grandi,si pensi all’attrito con l’Unione Europea che ha chiesto una giustizia piu’ celere e maggiori diritti umani in Italia.Si pensi poi alla pessima performance del ministro Bonafede durante i governi giallo verdi e giallo rossi.Insomma con Draghi la giustizia sta migliorando e quindi sarebbe sbagliato cambiare percorso.
Rimane poi la posizione contradditoria del partito democratico ,che segue i cinque stelle nelle alleanza partitiche,e segue questo nuovo corso politico “neo Berlingueriano”.Si può dire che ragionando su piccola scala il Pd torni a Berlinguer ,e non si puo’ negare che Berlinguer fu profetico perchè già negli anni settanta capi certe dinamiche del capitalismo e propose le teorie dell’austerità (adesso concepita come decrescita).Ma allo stesso tempo il Pd è contradditorio perchè è una scatola vuota,che non ha fatto ancora i conti con il suo passato comunista a livello internazionale ,ed della sinistra democratica degli anni novanta.Basti pensare che fu proprio il Pd che negli anni novanta,tolto di scena Craxi ,inizio l’era delle privatizzazioni ,apri le porte insieme a Clinton alla Cina nell’organizzazione del commercio mondiale ,ed Prodi era cattedratico molto ascoltato a Pechino.
Insomma nello scegliere tra sinistra spostata verso i cinque stelle e centro destra liberal Draghiano ,c’è l’incognita dei rapporti anche geopolitici con la Cina.L’unica soluzione sarebbe un reset dei partiti politici ormai box vuoti di ideologia,e la creazione di un soggetto nuovo ,liberale ,riformista garantista ma che guardi anche ai nuovi bisogni civili del popolo e sia anche “Berlingueriano”.Ma serve la capacità e la volontà sopprattutto degli uomini e donne del Pd di condannare cio’ che non va bene del “Sovranismo pentastellato”.

EDOARDO BUSO