
Mi permetto una modesta analisi:la guerra in Ucraina è diventata anche mediatica,e lo si vede dopo il licenziamento da Carta bianca su rai tre del professor Orsini.C’è un sistema mediatico convinto probabilmente nessuno lo nega in buona fede che la ragione stia tutta dalla parte degli stati occidentali,Europa e Usa.
Infatti nonostante i diversi rivoluzionari e anticonformisti da Diego Fusaro ad Alessandro Di Battista,chi ha avuto ruoli preponderanti un tempo ,e oggi dice che ci sono anche colpe della Nato sulla faccenda Ucraina,è relegato in fondo pagina,su siti di poco conto ,e i giornali non dedicano una paginona per esempio a Lamberto Dini o Massimo D’Alema e alle loro opinioni.
Si sentono parlare molte persone,su questa vicenda,ma le spiegazioni che richiedono complessità non vengano date al popolino che segue i mass media.Si pensi che bisognerebbe spiegare maggiormente cosa è la Nato ,che ruolo svolge,le strategie militari ,e se poi siamo in un momento di crisi dove il giocattolo è sfuggito dalle mani anche dei generali e dei presidenti e ministri ,significa che c’è una contraddizione palese ,nel negare che abbiano una pur minima ragione coloro che intimano al popolo ucraino di arrendersi.Perchè per esempio se siamo in una situazione esplosiva e critica che puo’ portare a conseguenze inevitabili ,come dicono la maggioranza dei mass media,non sarebbe meglio che il popolo Ucraino che giustamente si difende,si arrendesse per iniziare delle vere trattative e risparmiare ulteriore versamento di sangue?
La dialettica che ci propongono i mass media,è quella della guerra nata non si sa’ perchè e per come,ma il cui leit motiv è la difesa di valori spirituali ,o meglio astratti come la democrazia.Se ci addentriamo piu’ a fondo ad analizzare il fenomeno,però scopriamo che l’Ucraina era già una democrazia dove la maggioranza del popolo aveva votato il Presidente Zelenski prima dell’arrivo dei carri armati russi che la hanno invasa.Ed era già candidata ad entrare nella Unione Europea,tolto il fatto che l’entrata di essa nella Nato o patto atlantico avrebbe destabilizzato la Russia.
Non ci viene spiegato e lo chiedo come cittadino modesto ,se l’Ucraina starebbe meglio economicamente e a livello di benessere interno una volta entrata nella Ue,molti studiosi nel passato dicevano di no ,perchè avrebbe dovuto fare molte riforme ,riducendo il debito pubblico ,e ridurre il debito pubblico significa a volte anche tagliare parte del welfare.Ad oggi molte nazioni dell’area balcanica sono candidate ad entrare come anche l’Albania ma hanno grossi problemi a mettere in atto le riforme strutturali per la stabilizzazione interna per essere accettati dalla Ue e dal suo sistema economico bancario.Detto questo l’Ucraina economicamente era messa prima della guerra,forse meglio dell’Albania e di altre nazioni come la Macedonia che vorrebbero entrare e adottare l’euro,tra cui anche la Romania.
Dopo anni e anni di austerity e bilanci rigidi ,oggi l’Europa ci racconta una altra narrazione,quella di un Europa ,e questo è vero,che per garantirsi un suo nuovo disegno “imperialistico” detto alla Lenin o Bordiga,cerca di far entrare al suo interno,allargandosi nazioni che un tempo avevano grossi deficit economici,cercando di colpire la Russia economicamente ,facilitando una dissoluzione ulteriore dell’impero russo,piu’ forte di quella avvenuta all’indomani del 1991 con l’autonomia di molte repubbliche sovietiche.Oggi c’è il rischio che ad reclamare la propria indipendenza sia l’area cecena,e le aree ad etnia islamica che sono all’interno della Russia,come anche potrebbe continuare l’esperimento futuro di attrarre verso l’Europa pure nazioni come Azerbaijan e via dicendo.Come c’è anche un obiettivo da parte degli Usa di cercare la destabilizzazione della Cina,sopprattutto facendo leva sull’indipendentismo Uiguro.
Come sarebbe una Unione Europea troppo allargata?Assomiglierebbe alla vecchia Urss,un continente burocratico e dirigista?Un nuovo soggetto imperiale succube dei progetti del Nuovo secolo americano neoconservatore già preconizzato in un documento degli anni novanta che portava pure la firma dell’ex governatore della Florida Jeb Bush (project for new american century).
Ma la soluzione non potrebbe essere quella di una riforma dei debiti pubblici a livello mondiale,che mettesse le nazioni povere in grado di ricominciare da capo a svilupparsi senza enormi fardelli?Questa idea nel dibattito odierno ,concentrato su aspetti militari,geopolitici e “astratti” ,e poco materialistico,non viene proposta da nessuna parte.
EDOARDO BUSO