Posso dire di simpatizzare per la tenacia e forza di Rita Bernardini , è una simpatia anche cristiana,perchè è una dei pochi politici ,parlamentari che scaldano poltrone a Roma,che si batte e si martorizza facendo lo sciopero della fame e della sete per i diritti umani ,i diritti di qualcuno ,di una minoranza comunque estesa ,quella dei carcerati.Purtroppo la Rai tv parlerà e parla poco di Rita Bernardini e del partito radicale e delle sacrosante battaglie per i diritti civili e umani,Perchè i diritti dei carcerati e lo stato in cui sono tenute le carceri sono un motivo di importanza per tutta la cittadinanza,se mancano i diritti nelle carceri,prima o poi verranno a mancare anche fuori di esse.
Naturalmente c’è un dato positivo ,il lavoro di tutti quei magistrati positivi e politici nonchè poliziotti penitenziari che denunciano la mancanza di stato di diritto e le condizioni di detenzione,denunciate anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e addirrittura nell’ultimo mese dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E la battaglia raccoglie una semina positiva,perchè anche la Corte Costituzionale presieduta dall’ex presidente del consiglio Giuliano Amato ha dato l’ok a che i quesiti proposti da Lega e Radicali divengano referendum vero e proprio,tranne che nel capitolo riguardante la responsabilità civile dei giudici ,questo quesito è stato bocciato dalla Corte.
Ma la Corte ha bocciato pure il quesito referendario che si voleva proporre al popolo,riguardante la legalizzazione della cannabis e la libertà di praticare l’eutanasia.
L’eutanasia mi suscita delle perplessità profonde ,poichè penso che la vita è sempre meglio della morte ,e bisogna dire che esistono cure palliative per il dolore che riescono nell’intento di eliminarlo.Questo non vuol dire sostituirsi al paziente che vede una riduzione della sua qualità e a volte della sua dignità della vita nel caso specifico.Ma mi sorge il dubbio ,piu’ ateistico che cristiano,dubbio che pero’ si risolve eliminando la dissonanza tra pensiero ateo e cristiano ,nella constatazione che forse aldilà di questa vita ,seppur questa vita versa in condizioni miserevoli ,non c’è nulla.E se ci fosse qualcosa,secondo la nostra tradizione religiosa,chi rifiuta la vita è peccatore.Ma naturalmente ci viene in consolazione il resto dei fondamenti religiosi,cioè che Dio è amore e Perdono e capisce le nostre sofferenze.Comunque penso che la corte costituzionale abbia bocciato il quesito perchè c’è il rischio che non esistano regole certe sulla dolce morte e si rincorra una volta legalizzato il tutto brutti e tristi esempi europei ,quelli della cultura dello scarto ,che ha giustamente criticato Papa Francesco.
Certamente anche fuori dell’Europa tecnicamente ma non moralmente,possono esserci delle soluzioni minori.Come nel tema dell’aborto anche in quello dell’eutanasia,penso che non si possa negli ospedali statali praticare l’eutanasia confondendo pazienti che danno il loro assenso e pazienti che la rifiutano ,anche perchè c’è il rischio di errori madornali su quali pazienti somministrare il trattamento.Poi viene il capitolo “medici obiettori”,e anche in questo caso ,penso che ci debba essere il diritto di obiettare a queste pratiche sia per motivi religiosi che per motivi morali individuali,e quindi sarebbe meglio che l’eutanasia come l’aborto venisse ro concessi in una società laica come male minore,ma praticate come in Svizzera in cliniche apposite.
Per quanto riguarda la cannabis ,sebbene esistano già delle sostanze chimiche e assuefanti o che causano esaltazione ,come l’alcol ,il fumo ,gli psicofarmaci ,tuttavia la Corte ha fatto bene a richiamare certi aspetti.Sulla cannabis curativa per certe patologie penso che bisognerebbe essere aperturisti ,sulla cannabis per uso ricreativo ,sarebbe neccessario che si precisasse che essa deve essere comunque prescritta da un medico e che debba esserci un sistema (da elaborare)per sorvegliare la persona che ne fa utilizzo sia per il suo bene sia per il bene degli altri.Naturalmente in campo legale servirebbe una aministia per tutti quei reati che intasano le carceri come la distribuzione e spaccio di cannabis.
Gli aspetti si intersecano,quello legale,quello della salute e quello delle pressioni criminali cioè di quelle mafie che hanno il controllo all’origine nei campi di coltivazione di queste sostanze(e sostanzialmente è quello che ha fatto notare la Corte Costituzionale),ma però non è il momento di abbandonare il partito radicale sopprattutto sui temi della giustizia ,sperando che anche sulla cannabis si troverà una quadra progressista che privilegi l’umanità e non le forze della conservazione giurisdizionale e politica.
Da questo punto di vista se la Lega come ha detto Maurizio Turco si è comportata bene sul tema referendum giustizia,molte forze politiche non lo hanno fatto e non solo a destra ,ma sopprattutto a sinistra (cinque stelle e pd )non si sanno ancora le posizioni di questi partiti che sembra remino contro questa battaglie di civiltà,proprio per questo seppur con qualche perplessità sull’eutanasia in particolare,posso dire che i radicali stanno conducendo delle giuste battaglie di civiltà contro caste conservatrici e irremovibili (purtroppo il giustizialismo forcaiolo è molto presente pure nella Rai tv vedi il programma di Ranucci Report,come denuncia il quotidiano del grande Piero Sansonetti Il Riformista).

EDOARDO BUSO