Lezioni di una digitalizzazione riuscita – Estonia: Intervista al Cio del  governo | Homo digitalis digitalis

Mentre il mondo politico è impegnato a scegliere il prossimo Presidente della Repubblica,nel mio blog voglio lanciare una riflessione sul tema della digitalizzazione.Ebbene la digitalizzazione è una delle richieste che ci fa l’Unione europea,è un obiettivo da raggiungere al piu’ presto.Certo ci sono dei timori da comprendere verso di essa,ma c’è anche disinformazione di stampo complottistico.Spesso le forze politiche piu’ retrive,nazionalistiche e complottiste (frangenti interne a cinque stelle,lega nord,e fratelli di italia),in piu’ parte del mondo cattolico tradizionalista denuncia la virtualizzazione della vita umana susseguita dall’espandersi di internet,del computer,e della globalizzazione informatica.
Spesso il tema di un futuro di digitalizzazione completa con l’ausilio di microchip come accade già in certi casi in Svezia o in Estonia il paese piu’ digitalizzato d’Europa suscita timori ancestrali,il pericolo di essere ipercontrollati un pò come nei romanzi di autori come Dean Koontz,o piu’ vecchi ancora come Orwell o Philiph K Dick.
Ma non siamo ancora preparati per arrivare a livelli fantascientifici ,dovremmo semmai accontentarci di una digitalizzazione concreta,pratica funzionale ai nostri bisogni.
I bisogni sono quelli di stampare meno carta,avere meno fogli svolazzanti,quindi inquinare meno e abbattere meno alberi,poi quello di avere grazie ai computers cio’ di cui abbiamo bisogno al momento giusto.
Stiamo iniziando pur arrancando verso questa strada,anche se la digitalizzazione puo’ avvenire se ci sono dei diritti concreti verso di essa,cioè la possibilità di “avere diritto” all’utilizzo di internet, e ad avere un computer o un posto pubblico dove utilizzarlo gratuitamente per le fascie piu’ povere,e anche la possibilità data in particolare agli anziani di essere ammaestrati all’utilizzo delle nuove tecnologie.Non accade questo ,infatti vediamo che molti anziani sono incapaci di fare lo “spid” ,e spesso non vengono adeguatamente aiutati a fare questo piccolo passo ,pensiamo al resto quindi.
E fin qui siamo nel tema del primo bisogno ,cioè quello di accedere alla rete e utilizzare un computer ,visto che l’Italia nonostante il piano fibra è ancora in alto mare rispetto ad altri paesi del mondo per capacità di avere una rete accessibile,a basso costo ,e funzionale.
Ma io mi pongo anche un altro aspetto ,che si riflette sulla cronaca degli ultimi mesi,cioè quello della cybersicurezza ,e di come si potrebbe digitalizzare il tema Covid.
Infatti abbiamo visto che in Veneto c’è stato un vergognoso attacco Hacker ai database della sanità ,e questo attacco ha creato disguidi per lungo periodo senza che nessuno fosse capace (cosa ancora piu’ vergognosa)ad risistemare tutto in poco tempo.Ma nonostante il tema della cyber sicurezza che sarà un tema molto futuribile ,bisogna porsi anche quello di come si potrebbe risolvere il problema del green pass ,delle vaccinazioni ,e dei tamponi per il Covid digitalizzando maggiormente la pubblica amministrazione,gli ospedali ,e i siti pubblici e privati tra cui le farmacie e i medici di famiglia.
Perchè un cittadino per fare un esempio,è costretto ad esibire il green pass quando si potrebbe creare un sito o un app dove al farmacista,al controllore dell’autobus,agli altri posti dove serve esibire il green pass,compaia che il cittadino in questione è vaccinato con tot dosi e può accedere a certi servizi.Perchè poi non aggiungere a questo database dati riguardanti patologie dello stesso cittadino (per esempio se soffre di allergia per qualche farmaco),in questo caso se il cittadino stesso si trovasse ad essere assistito e ricoverato d’urgenza in ospedale e fosse da solo senza parenti e amici ,potrebbe essere curato ,anche in base alle patologie pregresse,e non gli sarebbe somministrato quel farmaco che gli fa male.Insomma un database non momentaneo ma collegato ad un server che rimane li nel tempo ,dove scrivere le vaccinazioni ,le patologie ecc.
Allo stesso modo si potrebbe pensare ad un servizio simile in altri campi.Faccio l’esempio del mondo del lavoro ,dove il cittadino dovrebbe accedere ad un sito nel quale si sa già quello che è capace di fare e le posizioni lavorative gli vengono offerte dal sito e non è lui che ne va in cerca.In particolare gli invalidi civili in base alla loro percentuale dovrebbero poter sapere quali sono le mansioni che possono esplicare ,e quindi queste mansioni gli verrebbero offerte in una società digitalizzata ideale.Un altro aspetto è la possibilità per il cittadino di avere maggiore trasparenza sull’operato della pubblica amministrazione.Questo vorrebbe dire che il cittadino dovrebbe avere in tempo reale dati leggibili in modo semplice,sulla disoccupazione nel suo territorio locale e su quello nazionale,dati sulle spese del comune locale e dei progetti dello stesso,dati certi sulle tipologie di aiuto e attività in comunità terapeutiche e via dicendo,dati sui successi o meno della gestione dei servizi sociali o meglio su quanti casi hanno risolto gli assistenti sociali,dati sui problemi sociali ,di tossicodipendenza ecc,pulizia delle strade,bilancio delle aziende pubbliche e molto molto altro ancora.
La digitalizzazione permette di creare un database statale per questi ed altri problemi in modo di informare il cittadino -utente.
Purtroppo per come siamo messi oggigiorno ,per esempio in un ufficio di collocamento dobbiamo andare ancora con il nostro curriculum e rinnovarlo dopo un pò di tempo ,nei centri medici per esempio le malattie mentali vengono ancora curate scrivendo le cartelle personali su fogli svolazzanti contenuti in buste e archiviati in armadi ma dopo un pò di tempo mandati al macero (si pensi a quando Striscia la notizia ha fatto vedere anni fà quante cartelle mediche cartacee erano disperse dopo la chiusura di un centro medico o di salute mentale),fino ad un altro problema cioè al fatto che i medici di famiglia sono ancora poco collegati con le farmacie e le ricette devono essere intermediate da medico a farmacista.Questo vuol dire che se un utente va in farmacia i farmacisti non hanno un sistema pratico per sapere che medicinali prende o prendeva.
Stesso si può dire per le agenzie private di collocamento e via dicendo in molti altri casi.
Insomma siamo molto molto lontani dalle fantautopie che vedono i complottisti sul tema digitalizzazione e anzi nel nostro paese servirebbe maggiore digitalizzazione.Il tema può essere pure esteso ai tribunali e al sistema giustizia ,ricordate quante polemiche quando il governo Berlusconi nel 2004 propose di sfoltire l’affollamento carcerario con i cosidetti “bracialetti elettronici” e pensare che basterebbe un chip per ridurre la morte di pena nelle carceri.

EDOARDO BUSO