La Guerra fredda finì davvero a Pratica di Mare, come dice Berlusconi? - Il  Post

Leggendo i giornali internazionali e non sfogliando vecchi manuali rivoluzionari impolverati Leninisti e Bordighiani ci si può fare un idea del cosiddetto imperialismo finanziario capitalista.
Certo si può dire osservando il mondo odierno ,dopo quel breve periodo idilliaco della “globalizzazione felix” (anni novanta primi duemila),che adesso c’è veramente l’imperialismo come ultima fase del capitalismo.
Questo imperialismo nasce anche dal rifiuto del modello capitalistico occidentale in nome di protezionismo in una parte del mondo quale quella ex sovietica.Il Kazakistan che è al centro dell’osservazione internazionale in questo momento,è un paese che seppur divenuto indipendente dopo il 1989 quando crollo l’Urss ,è nelle mani oggigiorno di un presidente filo russo;ed nello stesso Kazakistan c’è una maggioranza di popolazione russa,mentre i kazaki di origine turcofona sono minoranza.La minoranza kazaka è povera e fa lavori precari,dentro la maggioranza russa invece ci sono i grandi ricchi ed oligarchi.E’ per questo che una nazione che ha rigettato la “globalizzazione felix”,il libero mercato e il mondialismo come la Russia di Putin potrebbe velocemente annettersi questi stati quali il kazakistan dopo averlo fatto con una parte secessionista dell’Ucraina.Ma stiamo bene attenti ,non dico che è tutta colpa della Russia se questo mondo è pieno di guerre e distorsioni.Certo sfido a vivere in nazioni che rigettano i diritti umani che hanno un alto tasso di popolazione dissidente incarcerata come la Russia.Ma allo stesso tempo è stata anche colpa nostra,se questi popoli,dalla Russia al Kazakistan all’ Afghanistan sono divenuti dissillusi verso l’Occidente,il suo “finanziarismo” come lo chiama il politologo profeta Dugin e gli artifici finanziari.Bastava Augusto Del Noce a farci capire che la “globalizzazione felix” basata sull’impalcatura del marxismo nella prepondenranza atea e laicistico relativistica ,delle sue tecnocrazie varie e la tecnologia,proponeva un ideale di mondo (che i progressisti continuano a proporre con in piu’ il concetto eugalitarista,mentre i liberali con quello meritocratico e individualista),disancorato da certi valori e instabile.Abbiamo visto questa instabilità nel 2008 con la grande crisi finanziaria ,abbiamo visto un disordine mondiale farsi sempre piu’ realtà.Ma c’era eppure un tentativo laico ma non laicistico ,conservatore e non protezionista,aperto ai valori cristiani ed ebraici che dette dei risultati possibilistici ,quello di Pratica di mare ,di Putin ,Bush e Berlusconi e del “conservatorismo compassionevole”:altre storie,altre epoche ,eravamo ancora forse dentro nonostante l’11 settembre alla globalizzazione felix.
Ci sono quattro mondi :quello dei paesi ex sovietici che rigettano la globalizzazione,quello della Cina che rigetta la globalizzazione nel senso di democrazia e diritti umani ,(è notizia del Wall Street Journal di oggi che la Cina sta mettendo in crisi le multinazionali lituane per diatribe politico ideologiche),fino al mondo arabo-africano e parte islamico asiatico che fa fatica ad entrare nelle logiche di una globalizzazione cosi veloce.Li in Africa non si contano le guerre e i conflitti,tra cui quello recente in Etiopia ed Eritrea.
Conflitti che ci fanno capire che non solo il mondo finanziario ma anche le culture e gli assetti politici -ideologici (non me ne vogliano i Bordighiani e Leninisti)causano quelle incomprensioni che sono un freno al creare un mondo basato sulla libertà economica ,umana e sulla cooperazione volontaria (come la chiamava Ludwig Von Mises).Il mondo appare tranciato sempre piu’ in quattro fette,mentre divampano movimenti sovranisti,populisti,neo marxisti,sia in Occidente sia nel resto del mondo.

EDOARDO BUSO