Lo spazzino si rinnova e manda in pensione scopa e paletta - La Formica

Dati statistici e stime ci dicono che nel futuro serviranno molti laureati in STEM cioè Scienze tecnologiche e matematiche,sopprattutto in vista della trasformazione digitale ed ecologica iniziata con i piani ambientali e di digitalizzazione del piano di resilienza nazionale,del G20 e della Cop26 contro la co2 e portati avanti temerariamente da questo ultimo governo cioè il governo di Mario Draghi.
Serviranno oltre a queste figure professionali che sono richieste perchè in molti casi mancano all’appello in Italia,anche milioni di nuovi operai ,artigiani elettricisti , muratori e operatori ecologici con maggiori conoscenze nel campo ambientale ed ecologico ,per rendere le nostre città piu’ vivibili,sicure dal punto di vista ambientale,pulite e verdi.
Mi veniva da fare un confronto con i tempi passati,quelli dei nostri padri e nonni ,dove il cosidetto lavoro dello “spazzino” era il piu’ umile e sporco dei lavori.Si pensi che nell’ottocento ai tempi di Santa Bernardette il cui padre era uno spazzino ,queste figure lavorative venivano a contatto con malattie,batteri e virus e fino agli anni settanta non erano cosi equipaggiate come oggi.
Papa Francesco ha dedicato un Angelus a queste figure professionali spesso dimenticate nell’odierna cultura dello scarto,Martin Luther King il profeta e predicatore nero diceva che tutte le professioni sono nobili e che va riconosciuto il merito non solo dello scrittore ,dell’insegnante o del magistrato ,ma anche dello spazzino che spazza le strade cosi bene quasi come scrivere una poesia.
Ma nel futuro con la robotizzazione delle mansioni operaie ,con la nuova richiesta di professioni ingegneristiche e tecniche ,e con l’esubero di professionisti come avvocati e piscologi che non sappiamo piu’ dove metterli (anche se mancano spesso gli psicologi nelle carceri italiane),la figura del nuovo “operatore ecologico”potrebbe rappresentare una professione avanzata nel progresso tecno-economico.
Tuttalpiu’ sarà la nostra capacità di cavalcare la trasformazione ecologica rendendola operativa e funzionale che verrà premiata o no.Si dovrà che lo si voglia o no,dare lavoro nella green economy a molte persone,creare delle filiere produttive e redditizie cioè economiche e delle corsie preferenziali per invalidi civili anche parziali e persone bisognose e in difficoltà.Un programma potrebbe essere quello di affidare l’assunzione di persone a delle aziende comunali che abbiano l’obbligo di assumere nel territorio comunale,in base alle richieste ecologiche di quel territorio.Da territorio a territorio cambiano gli assetti ambientali,e quindi dovranno essere i sindaci ad creare dei piani sui quali chiedere degli investimenti da parte del governo centrale.Si parla di miliardi che il governo Draghi ma anche gli altri governi a livello globale,daranno per una cosa come il rimboschimento.E si dovrà porre attenzione anche alle zone montane ,al problema idrico e via dicendo.
Dentro questi processi si potrebbero a mio parere inserire le categorie in difficoltà magari come aiutanti ecologici nel tenere pulito il territorio,scavare buche per piantare gli alberi,divenire guardiani di parchi ,tenere puliti salubri e sicuri i cimiteri ecc.
Naturalmente sempre se sapremo prendere l’economia verde con pragmatismo e inserirla in un ottica liberale e produttiva,con il concorso delle aziende ,invece che farci trascinare da un ecologismo di tipo “piatto” che diventa solo “rinuncia” al materialismo.Insomma ecologismo e non catastrofismo o medioevo gretino.Naturalmente Greta fa bene a fare da coscienza ai governanti ,ma sarà neccessario anche non farsi troppo prendere da un utopismo del tipo “zero growth” ovvero zero crescita.
Come dicevo prima non dobbiamo continuare a pensare con le categorie del passato ,abborrendo il digitale nel commercio e nelle scuole,fino a pensare che il concetto di ambiente sia funzionale solo nella “piccola scala” ,l’ambiente deve diventare un tema globale che si intersechi e crei relazioni con i temi tecno-materiali,tecno-economici e tecno-scientifici,dalle nuove infrastrutture,all’edilizia fino alla lotta alla degradazione dei sistemi urbani.Ecologia ,professioni un tempo svalutate che tornano in auge ed scienze matemtatico tecniche ,un tempo elementi discordanti diventano sempre piu’ motivo di coerenza per il nostro futuro nazionale e mondiale.

EDOARDO BUSO