Giovanni Sartori, «traditi dalla videocrazia» - Corriere.it

Voglio provare in questo articolo a mettere in confronto due temi che possono trovare un filo rosso che li accomuna.
Il primo è il numero secondo gli economisti in esubero di studenti fuori corso nelle nostre università.Ogni anno che passa questi studenti che devono magari finire di dare degli esami,si vedono chiedere di versare delle tasse in piu’ al sistema universitario.Si potrà dire,che è problema loro se si sono scelti una materia che non riescono a portare avanti.
Ma non è cosi perchè questo fenomeno interessa non solo l’ Italia,ma fu il leit motiv di proteste anche in Inghilterra,li dove l’ex primo ministro Gordon Brown aveva deciso di aumentare le tasse scolastiche per i fuori corso ,in relazione al crescere del debito pubblico.
Diciamocela chiaramente,vedere dei giovani che non riescono a realizzarsi negli studi ,anche universitari cioè dei piu’ alti livelli,è un fallimento per tutta la nazione.Sarà pure un pò colpa del sistema universitario,ma il problema si ripercuote anche nel campo politico,perchè abbiamo miriadi di giovani ex iscritti all’università che non sanno piantare un chiodo e non sanno come riciclarsi in altri lavori se il percorso universitario o scolastico è andato male.E diventa pure un problema per il debito pubblico ,oltre che “materiale umano” esplosivo per movimenti rivoluzionari o pseudo tali.
E qui viene il secondo tema,ovvero quanto i movimenti populisti sia di destra che di sinistra,e quanto il giustizialismo ovvero quella forma di degenerazione del principio di giustizia,molto in voga nel nostro paese,che descrive l’Italia come paese contornato da mafiosi che sono dapperttutto.Questa forma di degenerazione del concetto di giustizia che descrive sopprattutto i ricchi ,le elite ,i politici e gli imprenditori sempre come dei cattivi soggetti e sempre compromessi con ambiti negativi ,è particolarmente propagato da trasmissioni televisive che puntano proprio a soggiogare le persone comuni e portarle verso ideologie di stampo populista,neocomunista,o di stampo rivoluzionario,si pensi a trasmissioni ad alto contenuto populista come le iene,report,striscia la notizia e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
E poi viene il ruolo della magistratura:mai che in una di queste trasmissioni l’argomento non sia la mafia,o la cattiva politica,ma la cattiva magistratura,la stessa magistratura che voleva censurare il libro di Palamara,la stessa che non paga se sbaglia,e che ha denigrato personaggi come dell’Utri o l’ex carabiniere Mori,o per esempio Maria Elena Boschi poi tutti assolti.
Una miscela esplosiva,che si fa piu’ acuta con l’ultima ideologia ,quella del buonismo all’italiana,cioè di chi crede che tutto il bene stia nel piccolo e nell’umile e mai nella persona affermata.Buonismo può essere anche un aggettivo sbagliato in questo discorso ,perchè in genere,la bontà premette il “perdono”,mentre in queste forme giustizialiste e populiste non c’è mai il concetto di perdono ,anzi si tende a rendere mostruose delle persone ,e la tanto diffusa nel nostro paese “macchina del fango” che si riversa contro politici e istituzioni,si pensi che certi magistrati volevano anche porre sotto inchiesta l’ex Presidente della Repubblica Napolitano per la cosidetta “trattativa stato mafia”.E poi nessun media in particolare la Rai parla spesso delle parole di Papa Francesco ,Marco Panella,o dell’ex Presidente Napolitano che chiedevano misure come l’amnistia.Insomma i buonisti,populisti e giustizialisti in genere censurano anche chi è di idee diverse.
Purtroppo questi aspetti vengono nutriti di populismo economico rivoluzionario ed hanno dei precisi fini politici.Draghi per esempio per molte persone essendo un banchiere non può fare gli interessi dei poveri e via dicendo.
Insomma piu’ si crea la miscela esplosiva delle persone che non riescono a raggiungere degli obiettivi di vita(università e scuole non adatte,ma anche poca capacità di portare a termine degli obiettivi e via dicendo)piu’ si creano le condizioni perchè nella società dove esistono grossi problemi sociali (e questo nessuno lo nega),si getti benzina sul fuoco di ideologie rivoluzionarie o pan rivoluzionarie dall’antipolitica e giu di li’.
Purtroppo è come se non accettando piu’ meccanismi premiali ,molta gente riversi i propri fallimenti sulla classe dirigente,o si faccia un idea del paese completamente avariata.Per esempio il problema della mafia viene iperesteso quando nel meridione si trova un mafioso ogni 1000 persone ,questo problema viene ingigantito dalla tv (facendo perdere fiducia nelle istituzioni).
Il potere del tubo catodico che oggi è digitale non è cambiato da quel lontano 1992 quando Bettino Craxi si riferiva alla politica diventata “videocrazia” e forse profeticamente aveva anticipato la degenerazione dell’invasività pure degli ultramoderni socialnetwork,che ci fanno credere che tutto il mondo debba arrivare ad un eguaglianza perfetta,senza tenere conto dei diversi gradi di fatica,che ogni individuo è disposto a sopportare,posto sempre che è giusto che in uno stato democratico si protegga il bisognoso e si premi il merito.Non un ritorno alla vecchia dunque scuola “fascista” della diseguaglianza organica che partiva dalla scuola che aveva il potere di scegliere il futuro dei giovani.La società moderna e democratica ha dimostrato che anche persone problematiche e venute su in contesti tra i piu duri e diversi,anche con poca formazione scolastica,sono stati in grado di fare ottime cose.Ma nemmeno una deresponsabilizzazione in chiave ideologica,che descrive la società malata al massimo livello.Una via di mezzo e la via piu’ logica.

EDOARDO BUSO