
Vorrei proporre un idea che deve essere vagliata da analisti ed economisti ,cioè innanzittutto dividere il reddito di cittadinanza in due aspetti.Il primo aspetto sarebbe il reddito di cittadinanza per il “lavoro” ,che sarebbe un ammortizzatore sociale da dare a tutte le persone in difficoltà che sono in grado di lavorare ovvero non sono inabili fisiche e mentali.Questa retribuzione dovrebbe essere dai 200 euro ai 500 euro ,e da attribuirsi in base al progetto che successivamente dall’averlo acquisito queste persone trovino lavoro ,un lavoro nel settore privato ,ma anche pubblico ma che sia un lavoro produttivo che faccia crescere la ricchezza nazionale.
In secondo luogo bisognerebbe aumentare dal 259 a 439 tutte le invalidità civili anche parziali.
In terzo luogo bisognerebbe creare una cosidetta “scala mobile di cittadinanza” ovvero ricondurre il concetto di reddito di cittadinanza al suo vero fondamento ,che era quello di attribuire un reddito a tutti i cittadini in quanto cittadini,da questa logica viene il termine “cittadinanza”.Ma siccome l’economia è una triste scienza,bisognerà si dare un reddito minimo per il solo fatto di essere cittadini,ma controllarlo in base a metodi scientifici ed economici,in quanto non costituisca nel tempo una spesa superiore alle entrate dello stato.
Ecco l’idea che ho scritto anche in uno scorso articolo di collegare il reddito di cittadinanza a quello di inflazione,pil e debito pubblico.
Ovvero partire dando che so’,cinquanta euro a tutti i cittadini ,e poi fare in modo che questi cinquanta euro diventino cento,duecento,trecento ecc ,in base all’impegno della nazione nel creare ricchezza ,sempre con la dovuta capacità dei politici di tenere al guinzaglio il debito.
Ovvero un reddito di cittadinanza premiale a tutta l’intera nazione,che possa far crescere l’impegno e l’unità nazionale.Una scala mobile ma premiale ,differente dalla scala mobile che vigeva in Italia fino al 1985 e che Bettino Craxi giustamente elimino’.Ma sarebbe anche un idea di cittadinanza diversa anche da quella dei grillini che vogliono la decrescita,qui il reddito aumenta se aumenta la crescita,e allo stesso tempo andrebbe nella direzione indicata anche da Papa Francesco di rinnovamento del capitalismo,perchè con misure del genere il Pil rappresenterebbe anche uno strumento indicatore per correggere le diseguaglianze sociali ,a differenza della teoria neoliberista della ricaduta positiva della crescita su tutti.
EDOARDO BUSO