IN ITALIA E’ DIFFICILE VIVERE IN AFFITTO
Spesso chi vive in affitto si trova a dover convivere con diverse problematiche legate alla convivenza con i vicini di condominio ,e con affittuari che spesso non si interessano minimamente del loro inquilino e delle sue esigenze e problematiche.E’ un caso tipicamente italiano ,dove accade che spesso le persone in affitto non abbiano voce in capitolo rispetto a coloro che hanno un appartamento all’interno dello stesso stabile a titolo di proprietari.
Naturalmente ci sono grandi città in Italia,come Milano e Roma dove il numero di affittuari cresce,e crescendo il numero di questi affittuari ,cresce il rispetto verso la loro “massificazione” in strurrure e stabili.
Ma in genere gli organismi comunitari europei ,hanno dato dell’Italia un immagine poco dedita alla mobilità:la maggior parte dei giovani cittadini ,non si sposta all’interno della stessa nazione per lavoro ,non affitta appartamenti e preferisce vivere in mancanza di meglio nella casa paterna spesso di proprietà.La mobilità è piu’ presente da Sud a Nord che non da Nord al centro o al sud ,il problema del grande numero di case di proprietà è un problema che risalta all’occhio anche a livello politico.La politica fa della difesa della casa di proprietà e a volte della seconda casa la possibilità di creare per la partitocrazia un bacino di voti.Non è un caso che molti governi caddero negli scorsi anni per aver voluto aumentare l’Imu ,fu il caso per esempio del governo guidato da Mario Monti.
LA POLITICA DELLE TASSE
Non tassando le case e il patrimonio immobiliare spesso si decide di tassare di piu’ i prodotti che compriamo aumentando l’Iva per fare un piccolo esempio,o si è piu’ inclini a tassare maggiormente le aziende che invece secondo stime di confindustria dovrebbero vedersi ridurre le tasse per svolgere appieno il loro lavoro.
Se nelle ultime elezioni Milano si è dimostrata riconfermando il sindaco Sala la città del progresso ,la creazione proprio come vuole Sala di una smart city con servizi accessibili muovendosi poco ,Roma si è dimostrata in tutti questi anni la città del caos,del malessere ,del malaffare e della cattiva gestione.Non è un caso che i programmi di quel centrodestra a trazione leghista che tendono piu’ che altro a gestire il reale ,piuttosto che ridefinirlo in modo piu’ progressivo abbiano fallito proprio davanti ai sistemi piu’ caotici.Nelle metropoli crogiolo di persone di diversa provenienza non ha vinto una retorica che proponeva di risolvere tutti i problemi come a livello nazionale con l’automatismo della riduzione delle tasse o magari la flat tax.Servono elementi di progresso,ma questi elementi sono piu’ facili da garantire a Milano che non a Roma dalla giunta appena insediata di Gualtieri.
Innanzittutto il fondo monetario stima che un grande gettito fiscale che si potrebbe acquisire dalle case di proprietà viene a mancare per garantire servizi e un abbassamento delle tasse alle industrie produttive.
Il problema è antropologico poichè in italia come ho spiegato all’inizio non si desidera vivere in affitto.Questo non toglie il fatto che spesso la tassazione su altri settori (che la sinistra non vuole vedere ma il fondo monetario indica)è troppo alta in particolare il settore industriale.
Fatte queste premesse sulla storicità e particolarità italiana,passiamo a delle proposte.
LA POLITICA DELLA REALTA’OVVERO GOVERNARE IL REALE SENZA CAMBIAMENTI
Come ho detto spesso i partiti a livello nazionale si accingono piu’ negli ultimi tempi ,che a fare proposte risolutive ,a gestire il reale,anche se questo reale fa schifo.
C’è stato un rapido avanzamento dopo la pessima performance del governo Conte con il suo autoritarismo e statalismo ,e Draghi ha inaugurato una nuova era ,un era in cui l’Italia è rispettata a livello internazionale.
Ma allo stesso tempo manca ancora una forza propulsiva che porti ad una svolta.I governi continuano nella politica della realtà senza proporre nulla di veramente innovativo.
Penso che il tema dell’urbanistica sia un tema centrale per il futuro ecologico del nostro paese ,e per risolvere molti problemi e inaugurare l’era delle smart city,bisognerebbe riqualificare completamente le città ,la provincia e i comuni all’interno di tutta la nazione.Servirebbe un ambizioso piano di demolizione e ricostruzione di tutta quell’urbanistica non funzionale ,fatiscente,che non ha dei buoni criteri estetici.Riqualificare le città per ricostruirle e avvicinare i servizi ai cittadini,sarebbe anche un passo per dare lavoro a milioni di muratori ,imprese edili ,architetti e ingegneri.
Il secondo passaggio dovrebbe essere quello di riqualificare anche la convivenza civile.Noi viviamo in una nazione dove ha denunciato spesso il partito radicale mancano psicologi e psichiatri nelle carceri che sono una vergogna nazionale come aveva affermato anche l’ex Presidente Napolitano prima di finire il suo mandato ,chiedendo che la politica accetti un provvedimento come l’amnistia o l’indulto.
CONTRO LA POLITICA DELLA REALTA’:uRBANIZZAZIONE UMANA,EDILIZIA,E RIQUALIFICAZIONE
Ci sono milioni di studenti e studentesse laureate in psicologia che non trovano lavoro ,perchè il sistema ha un esubero di questi ruoli ,o perchè non c’è un ricambio generazionale all’interno dell’amministrazione pubblica.Una buona politica potrebbe oltre a riqualificare il territorio e l’urbanistica ,tassare di piu’ le seconde o terze case,introdurre un regolamento europeo di convivenza condominiale e di regole condominiali ,fino ad creare dei rapporti di buon vicinato e convivenza e tolleranza reciproca all’interno dei condomini,questo tramite la creazione dopo aver somministrato test psico-sociali di nuclei di singoli o famiglie che dal test risultano piu’ atte a convivere insieme piuttosto che altre ,e poi inserendo la figura dello psicologo di quartiere o addirrittura di condominio,che dovrebbe rispondere a problemi come la solitudine degli anziani ,la difficile convivenza,la negoziazione e la tolleranza tra vicini ecc.
Sembra un pò una cosa irrealizzabile,ma sul grande numero è possibile realizzarla,mi chiedo perchè una nazione di un miliardo di persone come la Cina non ci abbia ancora pensato.
Naturalmente questi criteri di convivenza non dovrebbero essere votati dal “popolo”ma introdotti da degli scienziati ,sia delle scienze esatte sia di quelle sociali.
Pensiamo a quanto è riuscita a fare l’Unione europea nello standardizzare certi prodotti agricoli (la lunghezza delle banane),oggi si tratta di standardizzare i comportamenti sociali ,ma con un obiettivo che sia la massima qualità psicologica e sociale della vita per se stessi e tra gli altri.
LE MASSE E LA LORO FORZA PROPULSIVA
E’ un piano che si rifà all’idea che miliardi di persone nel mondo debbano trovare un modo di convivere pacifico ,perdonando gli sbagli ,tollerando la diversità e restando in una dinamica di società aperta ,dove quindi questa apertura mentale debba essere patrimonio comune e non rigettata in territori che potrebbero chiudersi e formare una mentalità settaria con gravi ripercussioni a volte.
Stesso dicasi per comunità come le carceri dove la mancanza di una società aperta a livello nazionale ha portato queste comunità a farei i conti con il radicarsi di tendenze violente o dell’integralismo religioso (islamico spesso):
Serve pensare in grande e lo si puo’ fare solo democratizzando le masse ,e procedendo verso una società piu’ aperta ,piu’ sensibile,meno gerarchica,che possa risolvere i conflitti in modo pacifico.In questo momento sembra “utopia” ma sarà realtà li dove il processo di globalizzazione futuro aumenterà le possibilità di vita,diminuira a volte gli spazi del vivente e si vedrà un aumento della popolazione mondiale oltre che grandi migrazioni da un continente ad un altro.
EDOARDO BUSO