La foto dell'aereo militare pieno di afghani decollato da Kabul

Si forse ha ragione Biden ,è difficile esportare la democrazia,non perchè i concetti democratici non vengano assorbiti,in quanto ogni essere umano è portato alla libertà e alla fraternità,lo testimoniano le milioni di donne di Kabul conosciute dall’ex ministro degli esteri Emma Bonino ,una donna e una politica radicale e liberale,che aveva intessuto molti rapporti con le donne afghane che oggi sono costrette a nascondersi di nuovo nell’anonimato.La Bonino però tra i politici italiani è stata quelle piu’ coerente ed ha affermato che lei è d’accordo con la guerra iniziata dagli Usa e che la democrazia si può esportare a differenza di Letta e Biden molto piu’ pessimisti.
Però non cadiamo subito nell’ottimismo contrario.La democrazia non può significare sempre bontà senza limiti e perdono.Quello su cui ha sbagliato l’Occidente con le sue azioni di pace o di guerra è stato il credere utopico che si potesse far assorbire al popolo afghano la democrazia occidentale in soli vent’anni,magari come hanno fatto gli Usa ,poi ritirandosi e nel frattempo facendo patti con i talebani che dalle ultime cronache non sembrano poi cambiati in modo democratico.Dalla collaborazione di Bush contro il terrorismo con i fratelli mussulmani ,fino alla collaborazione con i talebani contro l’Isis ,in un veloce susseguirsi di colpi di scena mondiali ,la sconfitta di Saddam e la decapitazione di Gheddafi e Assad ma la nascita del califfato islamico dell’Isis,fino ai primi ritiri dei boot of the grounds dalla Siria dall’Irak e dall’Afghanistan e l’illusione della guerra telecomandata dai computers e dai droni con distruzioni abnormi causate da supermissili come quello lanciato da Trump.Insomma dopo Bush ,i presidenti americani per far contenta l’opinione pubblica ,sia di destra estrema sia di sinistra,che chiedeva il ritiro ,hanno ritirato effettivamente pian piano il loro esercito.E nello stesso tempo non sono stati capaci per eccesso di bontà (vedi la chiusura di Guantanamo)di mettere all’angolo gli integralisti violenti e facinorosi,e il dilemma della bontà o buonismo democratico dei nostri tempi,della faciloneria per cui si pensa di vincere una guerra che anche gli osservatori neoconservatori avevano già dal 2003 battezzato come una guerra infinita,per spreco di uomini ,risorse geostrategiche e degli stati occidentali,in frangenti in cui l’economia dal 2008 in poi è andata sempre piu’ globalmente perdendo colpi.
E ora il disastro è fatto,rimarrà solo l’arma della diplomazie multilaterale,sperando di convincere la Cina e la Russia come la Turchia a darci una mano negli obiettivi democratici ,ma sappiamo che gli stati sono spesso portati piu’ all’egoismo e agli interessi nazionali.
Alcuni esperti dicono che si risolverà il problema dell’integralismo islamico ,solo quando i Testi Sacri dell’Islam verranno riconcepiti in alcune loro sfumature in senso piu’ moderno,prima o poi,con il cambiare delle generazioni e la globalizzazione ,questo potrà realizzarsi ,ma è molto arduo ,in quanto l’Islam non ha un Papa ,un uomo-Istituzione con cuoi rapportarsi globalmente,ma è molto piu’ sfaccettato.Si potrà dire che anche la Chiesa cattolica in Occidente abbisogno’ di molti secoli per riformarsi ,e questo è vero,ma ci furono anche le azioni di eserciti poco buonisti come quelli Mazziniani che “fecero la breccia di Porta Pia”.L’unica speranza è che gli islamici moderati che sono tanti possano distinguersi riformandosi dagli islamici fondamentalisti,missione culturale che richiede anch’essa del tempo.

EDOARDO BUSO