Jeff Bezos nello Spazio, il viaggio della capsula durato 10 minuti (VIDEO)

Il presidente Joe Biden ha continuato la politica economica ma non fiscale del precedente presidente degli Usa Donald Trump.Una politica fatta di espansione monetaria e dettami alla Federal reserve.I meggiori cambiamenti sulla politica precedente sono stati i diritti lgbt e il trasferimento dalle aziende allo stato sociale.Tuttavia è rimasta immutata la politica estera,con durezza verso la Cina,e la decisione del ritiro dei soldati dall’Afghanistan.Chissa’ cosa diranno i neoconservatori che perdono appeasement all’interno del parlamento americano,quei neoconservatori come Robert Kagan che sostennero Biden e Hillary Clinton contro Trump ,proprio per via della politica di durezza di questi due verso la Russia di Putin.
Oggi anche al Pentagono tramonta l’ideale dell’internazionalismo democratico ,di derivazione neoconservatrice,trozkista e liberista quindi globalista,e ritorna il concetto che ha ribadito oggi Biden di interesse nazionale.Gli Usa opereranno nel mondo secondo il loro interesse nazionale.Ma è possibile che non ci sia stata un operazione di previsione di forecasting da parte di esperti e geopolitologi prima del ritiro dall’Afghanistan?Quello che dovrebbe chiedersi la stampa internazionale,è se questi ultimi talebani,che hanno combattuto contro l’Isis alleati degli Usa ,siano anche un pò piu’ democratici e “globalisti” dei talebani che abbiamo conosciuto nell’era di Bin Laden.I primi segni ci sono,il capo dei talebani ,ha detto che non si ritorcerà contro coloro che hanno collaborato in Afghanistan con gli americani e la comunità internazionale,poi oggi ,ha aperto anche al fatto che le donne possano partecipare al governo ,purchè rispettino la Sharia cioè la legge Islamica.
E’ il segno che i talebani sono stati inglobati nel mondialismo?Forse sarebbe chiedere troppo,perchè la rinuncia all’internazionalismo da parte degli americani può aprire un enorme vaso di Pandora.
Ci furono nella storia due grandi internazionalismi,quello comunista crollato con la guerra fredda ,e quello capitalista americano.Oggi crollate queste due intenzioni di pacificare il mondo sotto una globalizzazione o comunista o capitalista ,cosa rimane?Con l’Afghanistan,ci si interroga anche sul futuro della politica globale,in un mondo in cui gli Usa si ripiegano in se stessi,non c’è un Europa che possa sostituirli:E’ veramente la fine della globalizzazione,che alcuni sociologi chiamano “slow balisation” ovvero globalizzazione a rilento?Resta da dire che rimangono attori globali ,sempre piu’ ambiti al di fuori dello spazio politico,sono le aziende multinazionali come Amazon il cui leader si lancia nello spazio,la scienza che è globale con i vaccini ,la globalizzazione dei diritti anche quelli lgbt.Ma nel mondo esiste un grande rifiuto verso questa modernità,non solo da parte dei talebani,ma anche di forze di sinistra e di destra anti-global,che decidono l’egemonia politica.Quanto queste forze internazionali come internet,la scienza,le aziende influiranno nel prossimo futuro sulla politica,per un suo avanzamento o riflusso generale?Domande che rimangono aperte ,mentre manca una bussola e una leadership capace da tempo.Ma sui talebani speriamo di poter essere ottimisti,e speriamo che non sfideranno il mondo intero ,come aveva fatto Bin Laden nel 2001.

EDOARDO BUSO