
E’ un disegno di legge che deve ancora essere discusso in parlamento il dl Zan che divide ancora una volta le forze partitiche con maggiori risultati elettorali nelle scorse elezioni,la Lega Nord su una posizione conservatrice a difesa della famiglia tradizionale ,dello stile di vita anchesso tradizionale e dei suoi valori morali ed educativi.E un partito democratico trainato da un innovativo Enrico Letta ex democristiano con simpatie per il riformismo e il catto-socialismo su tendenze piu’ progressiste,nuovi stili di vita e relativismo morale.Poi sono divisi pure i partiti minori ,quelli centristi ,quelli liberali e liberisti,da Piu europa della Bonino e Italia viva favorevoli al disegno di legge e un Udc che tramite la senatrice Binetti chiede di rivedere e correggere questo disegno di legge,che non piace nemmeno a molti Vescovi italiani.
Dobbiamo fidarci di questa proposta di legge?E la domanda principale è ,si puo’ riuscire a tutelare tutti quanti?Cioè coloro che credono in un educazione modernistica e progressista che non rinuncia al concetto di ideologia di genere,e coloro che credono in uno stile di vita e un educazione piu’ puritana?
Dobbiamo guardare al fenomeno sociologicamente,e senza schierarci per un idea o per un altra.Da un lato è bene che venga allargata la platea dei diritti ,visto che l’Italia è osservata internazionalmente per colpa dell’essere retrograda su molti diritti umani,dalle carceri,ai diritti individuali e via dicendo.In questo senso è inutile che il Pd parli di diritti dei lgbt quando non condanna per esempio parti della magistratura su cui occorre aprire delle inchieste e fare verifiche,ne ha parlato Palamara di settori devianti della magistratura me se ne sta parlando anche molto ultimamente.Sopprattutto quando la parte della magistratura da indagare è quella che pende piu’ a sinistra e verso il Pd o i cinque stelle.
Insomma è bene riconoscere diritti ,e lottare contro le discriminazioni ,perchè piu’ diritti si riconoscono piu’ si va verso una società democratica e liberale,meno si riconoscono ,piu’ mancano pezzi e la società diviene illiberale.Le persone lgbt infatti sono una minoranza (agguerita per carità)ma sempre una minoranza che va tutelata.
Dall’altro lato c’è un altra minoranza quella delle famiglie tradizionali,dei family day ,dell’educazione cattolica (si distingua bene tra cristiano e cattolico ),che chiede strumenti per criticare ma non condannare certe “ideanime” progressiste,ed educare magari se stessi o i i propri figli in scuole paritarie dove si possano creare canali alternativi a queste ideologie modernistiche.E’ molto difficile sopprattutto in tempi di globalizzazione,ma ogni persona o famiglia ha diritto di utilizzare canali plurali per le proprie scelte di vita.Possiamo veramente tutelare anche queste persone,questi canali senza creare tensioni tra progressisti e tradizionalisti ?Senza cadere nel divide et impera e nelle crociate o guerre di parole quotidiane?
Ecco che il politico e il parlamento deve trovare la mediazione,il compromesso ,la possibilità di far convivere i diversi aspetti della società ,anche perchè le persone sia da una parte sia dall’altra non possono pensare di vedere una società a loro immagine e somiglianza.I veicoli per fare questo sono i partiti politici ,riusciranno a mediare essi stessi?Si può avere minore fiducia del populismo di Salvini che cerca lo scontro ,ma si può avere poca fiducia pure nel partito demcoratico in quella parte del centrosinistra iperprogressista o nel movimento cinque stelle che per esempio sempre riguardo quei canali educativi non hanno mai sostenuto le scuole paritarie private cattoliche nei loro programmi politici.Si può invece avere fiducia di Mario Draghi e di altri tecnici validi che vorrebbero un compromesso.Io personalmente la penso come la senatrice Binetti ,mettiamoci tutti insieme e rivediamo il disegno di legge e adattiamolo ad una parte e anche all’altra dello spettro ideoattivo.
EDOARDO BUSO