
IL SALARIO MINIMO
Negli Usa è notizia di oggi il senato non ha approvato l’innalzamento del salario minimo da sette dollari circa a quindici dollari.Joe Biden perde questa battaglia.Ma è proprio vero che l’innalzamento del salario minimo deve essere una sacrosanta battaglia per le sinistre democratiche,socialiste o postcomuniste?Negli Usa non è mai esistito il marxismo ,e non c’è una sinistra con un grande partito postcomunista come lo è il Pd in Italia.Tanto che Joe Biden andrebbe piu’ d’accordo con Renzi e Draghi che con movimenti neo marxisti come il movimento cinque stelle ed un Pd che insegue i pentastellati assieme all’ex premier Conte.
Ma tornando al tema del salario minimo ,basti dire che in questo caso si sconta una cultura politica troppo consumista sia tra proponenti l’innalzamento in Europa sia negli Usa.Infatti alzando i salari da un lato,dal lato liberista e capitalista della faccenda si impedisce alle aziende di utilizzare quei soldi che amortizzano nei salari per ingrandirsi ed espandersi.Sul lato invece della sicurezza sociale e quindi della sinistra non per forza l’innalzamento del salario minimo garantisce piu’ alti traguardi sociali.Infatti negli Usa dove molti servizi sono privati ,si preferisce aumentare i salari per garantire l’accesso a quei servizi?Non sarebbe meglio come dicevano grandi economisti tra cui Ugo La Malfa equilibrare salari ed soldi versati per servizi pubblici e sociali?Negli anni settanta la spinta inflazionistica in Europa ma sopprattutto in Italia si produsse perchè si innalzarono i salari di tutte le categorie,mentre pochi soldi andavano per servizi efficienti e decentrati.
Insomma avevamo salari piu’ alti,ma servizi pochi ,sopprattutto nelle aree piu’ disagiate e poco efficienti.Pensiamo al caso degli autobus o dei treni ,dove si è puntato ad una politica di innalzamento dei salari dei dipendenti invece che migliorare il servizio a livello infrastrutturale per il cittadino.
L’ILLUSIONE MONETARIA
Ora a meno che non andiamo verso le teorie della modern monetary economy e ci buttiamo a capofitto in illusioni monetarie peroniste e sud-americane,capiamo che l’innalzamento dei salari ,l’irrigidimento di essi ,e servizi interamente pubblici nonchè ristori a tutte le categorie colpite dalla pandemia a livello economico ,sono obiettivi da dissonanza cognitiva quando li vogliamo tutti insieme e nello stesso momento.
Infatti andremmo verso un maggiore debito pubblico e inflazione.Sia negli Usa dove il senato ha bocciato questa scelta,sia in Italia sopprattutto ma anche in Europa.Una parte dell’economia deve funzionare anche attraverso il capitale privato.Sono molte le innovazione che nel futuro ci faranno risparmiare in termini di ore di lavoro ,dall’automazione ai robot ,ma bisognera’ che a queste innovazioni che costituiscono un avanzamento verso una società con maggiore tempo libero ,si affianchino controlli solerti sui conti pubblici.Una soluzione potrebbe essere quella proposta alle sinistre ,di passare dal problema quantitativo a quello qualitativo come diceva l’economista Galbraith.Cioè ridurre il consumismo e quindi non aumentare i salari per il consumo,e concentrarsi sui modelli di servizi pubblici e sociali.Purtroppo i governi che abbiamo avuto fino ad adesso ,il Conte primo e quello secondo ,hanno semmai voluto dare bonus per aumentare la spesa privata,non hanno voluto riformare il settore pubblico e renderlo piu’ efficiente e hanno portato l’Italia su una linea anomala in Europa a sud americana.Meno consumi mi chiederete significa piu’ tasse?Il discorso della tassazione ,che si fece pressante grazie alla Lega Nord nel primo governo Conte,andrebbe visto in una nuova dimensione.Si può ridurre la tassazione solo dopo che si è riformato lo stato (ridotta anche l’evasione per carità),ma sopprattutto ridotto il peso dello stato a livello di gestione manaegeriale e aziendale.Purtroppo invece i governi Conte hanno aumentato la partecipazione dello stato sui grandi settori strategici ,da autostrade all’internet fibra,fino all’Alitalia ecc invece che ridurre questo potere monopolistico e affrontare il tema dei servizi pubblici.Anzi i settori dei servizi pubblici sono stati visti come strumento per aumentare l’impiego ,allo stesso modo di come le aziende parastatali non hanno dovuto ristrutturare se stesse.
Tutti sappiamo che c’è gente capace nei nostri servizi pubblici,dalla scuola agli ospedali agli autobus che sono (Para-statali),ma purtroppo molta gente fa i conti anche con in molti casi,servizi innefficienti e inadeguati.E’ in questo senso che una sinistra capace dovrebbe concentrarsi sulle efficienza di essi,per far tornare i consumatori fruitori di servizi e non al servizio degli impiegati che vi lavorano all’interno.
Vedremo se con le dimissioni di Zingaretti dal Partito democratico ,si aprirà per questo importantissimo partito italiano,una stagione di riformismo ,di abbandono della democrazia da illusione monetaria tanto amata tra i cinque stelle e una stagione di dialogo con le forze moderate e riformiste del centro politico,come Azione di Calenda e Piu’ Europa di Bonino.
EDOARDO BUSO