Il Fondo Monetario divide gli economisti italiani - Avanti

L’Italia è l’ultimo paese europeo per mobilità sociale in molti frangenti.E’ difficile per esempio per il figlio di un operaio laurearsi,ed in molti casi i ruoli piu’ in alto si trasmettono di padre in figlio.Ma c’è anche una mobilità che è quella relativa allo spostamento di se stessi e della propria famiglia per andare incontro a nuovo opportunitàò di lavoro.Secondo le statistiche in Italia anche le nuove generazioni trovano lavoro spesso nel comune di residenza ,in comuni limitrofi o nella regione di appartenenza.seppur esistono molti italiani che vanno dall’Italia a lavorare in altri paesi europei,pochi si spostano con la propria famiglia interamente,come allo stesso tempo c’è un deficit anche da parte della Unione Europea che non ha creato una unione con un mercato del lavoro integrato come negli Stati Uniti d’America.Alesina e Giavazzi due noti economisti e liberisti di sinistra,scrivevano già nel 2003 che ad osservare l’Europa ci si trova di fronte a un continente che vive sopprattutto drenando risorse dal welfare state,è come se mentre gli americani lavorano spostandosi da uno stato all’altro noi in Europa ci godessimo una lunga vacanza.Naturalmente in Europa e Italia si guadagna meno di quello che si guadagna in America,ma c’è compensazione a livello di strutture sanitarie migliori di quelle americane e di welfare state piu’ protettivo.
Sarebbe bello che esistessero dei piani sociali lavorativi all’interno dei comuni italiani magari diretti dall’Europa per trovare lavoro ai piu’ svantaggiati,ma sarebbe anche bello che gli svantaggiati potessero usufruire di mezzi di trasporto ,di affitti a basso costo ,di strutture di accoglienza ,e di formazione durante tutto il corso della vita ovvero Long life learning ,in tutto il territorio italiano e in tutto quello europeo.
Parlando invece dei non svantaggiati un istituzione come il Fondo monetario internazionale ha rilevato che uno dei blocchi alla mobilità sociale e lavorativa in Italia sono le case di proprietà.Infatti in Italia la maggior parte della popolazione è proprietaria di una casa che spesso trasmette ai propri figli.Il fondo monetario internazionale osservando l’evasione fiscale in Italia,le disparità sociali ,e le diseguaglianze ha proposto di tassare maggiormente le case di proprietà ,e non si è detto contrario ad una patrimoniale sui beni immobiliari.Come sappiamo la rendita passiva che non va a creare lavoro e sviluppo,è prettamente collocabile in una rendita immobiliare parassitaria che spesso sfugge anche al controllo fiscale.Ha fatto bene il governo ad bloccare gli sfratti fino al 2021 ,a dare incentivi per la ristrutturazione edilizia,ma pare che queste misure siano dettate dal tornaconto elettorale in primis e poi dalla mentalità poco europeista ,e spesso sovranista.
Infatti queste misure che servono ,dovrebbero essere integrate con fondi per l’economia di nuova generazione,la mobilità sociale,il piano di digitalizzazione e telematica,solo cosi si può vincere la sfida globale.
Il fondo monetario secondo me ha le sue ragioni,ma bisogna tenere anche conto delle disparità regionali tra nord italia e sud italia.Infatti negli anni passati (anni 60 ,70) l’immigrazione lavorativa si spostava dal centro e dal sud verso il nord,e poco dal nord al centro e al sud.Bisognerebbe pensare ad un ribilanciamento in ottica europea.Un mercato del lavoro europeo integrato e un piano di sviluppo per europeizzare l’ Italia dal nord al sud.Istituzioni piu’ aperte e un regolamento degli affitti europeo con relative norme europee di comportamento all’interno dei condomini.
Tassare di piu’ le case di proprietà sarà un primo passo come dice il fondo per smuovere dei blocchi granitici che impediscono la mobilità sociale,ma tutto poi si giocherà a livello europeo .avremo prima o poi grazie agli sforzi di tutti gli europei un Europa con un mercato globale del lavoro ,integrato al suo interno ed aperto ai mercati globali in particolare quello asiatico (Via della seta)e quello nord americano?Va ricordato per adesso che i nostri cugini tedeschi e olandesi o belgi sono piu’ mobili lavorativamente e abitatitivamente di noi Italiani,e preferiscono vivere in case non di proprietà.

EDOARDO BUSO