
Ecco ci siamo sembra che sia stato scoperto dall’azienda farmaceutica americana Pfzer un vaccino sul coronavirus,che possa coprire il rischio per un novanta per cento.E’ di già su internet ,c’è qualche commentatore che afferma che non ha molta fiducia sul vaccino.Leggendo un giornale online ho sentito fare questo paragone:vi ricordate quando ci fu detto che bisognava intervenire in Afghanistan contro i talebani e Bin Laden ,e c’era questo enorme rischio di armi di distruzione di massa.Allora si giustificava un invasione militare di un altro paese da parte dell’Occidente in nome di uno stato emergenziale.Non c’era modo di risolvere durante l’emergenza la questione in altro modo.Poi si risolse qualcosa?
Lo stesso dice questo giornalista online per il vaccino.Ci dicono di farci il vaccino perchè siamo in emergenza e non c’è altra strada.Ma poi cosa succederà?
Qui c’è il rischio di confondere due settori della vita umana,il primo è quello militare che è legato a studi strategie e performance militari,il secondo è quello medico che è legato a studi ,strategie e performance mediche.
Dire che in uno stato democratico ci possa essere confusione o sovrapposizione tra i due aspetti è una falsità.Semmai questa sovrapposizione esisteva in stati totalitari o pseudo tali,dall’Urss con la psichiatria politicizzata,fino alla Serbia di Milosevic,o prima con la Germania nazista.
Allora perchè questa diffidenza verso il ruolo del medico e della medicina ovvero della scienza medica?Ecco io penso che da parte di molte persone ,siano esse di destra (neofasciste),populisti ,o “altermondialisti” no global come andava di moda verso fine anni novanta,il problema sia nelle menti piu’ intelligenti non la medicina,ma bensi quanto il mercato possa influire sulla medicina con i suoi prezzi,con le sue aziende che producono quella medicina in concorrenza con altre aziende e via dicendo.
A meno che non ci troviamo a parlare con dei crudisti o ecologisti estremi alla John Zerzan che rigettano completamente la medicina moderna come anche la società industriale,nella maggior parte dei casi la gente sente come sbagliato che la medicina e i farmaci siano in qualche modo legati a leggi di mercato.Ed è in questo senso che si fa strada una confusa lotta alla medicina e alla scienza e ai vaccini ,che si precorre nel tempo.
Molte persone non sono riuscite ancora ad accettare che il privato e il mercato possano garantire alle nazioni e ai settori pubblici (ospedali)delle risorse introvabili in altro modo.Dobbiamo farci due domande:sarebbe capace lo stato a produrre gli stessi farmaci nella stessa quantità del mercato?Un reportage di Piero Ostellino sulla Unione sovietica ci dava una immagine scadente della farmacologia in Urss ,li dove tutto era gestito dallo stato ,rispetto al mercato dei paesi capitalisti.
Ed ecco che la critica alla medicina,alle aziende farmaceutiche che deturperebbero l’umanità (poichè spesso multinazionali tese al profitto),si accomuna la lotta di certe frangie anarcoidi contro la medicina della mente ,cioè la psichiatria.Se giriamo su internet tra i pensatori dei nuovi modelli di sviluppo,tra molti ambientalisti estremi ,e terzomondisti o altermondialisti,c’è questa critica ai medici che praticano la psichiatria.Un esempio è il movimento antipsichiatrico ,che è nato per ragioni serie e condivisibili con Basaglia ,per rispettare i diritti umani del paziente psichiatrico ed ridurre l’internamento in manicomi,ma che adesso che questi obiettivi si sono grosso modo raggiunti ,viene utilizzato da forze intelettuali tra cui i cosidetti “complottisti” per dire male del ruolo degli psichiatria nella società,proprio perchè gli psichiatri curano l'”anima” attraverso dei farmaci che si acquistano nel mercato.Una persona potrebbe chiedersi ,ma allora perchè non criticare anche chi ha la diarrea e prende l’immodium?Probabilmente perchè si pensa che la mente sia qualcosa di estraneo dal corpo e slegato ad esso,prodotto di ignoranza mentale di molte persone che affermano queste cose sulla psichiatria.Non bisogna confondere la psichiatria e la politica,purtroppo è sbagliato che certi psichiatri invece che fare il loro lavoro ,si mettano a fare conferenze per dire che quel politico piuttosto che quell’altro sono malati di mente,in questo modo danno adito a dubbi di coloro che seguono una certa idea politica a intraprendere una cura.
Ma dall’altro lato c’è anche uno stigma verso questa professione da parte sopprattutto di questi compositi movimenti di stampo anti-economico ,che non accettano la globalizzazione economica.
Venire fuori da queste diatribe e da questi dubbi è molto difficile,ma dobbiamo convincerci per venirne fuori che lo psichiatra è un dottore che utilizza dei farmaci per curare delle persone senza giudicare la persona nelle sue restanti opinioni o atteggiamenti sempre che questi atteggiamenti non portino a violenza sociale.In questo senso lo psichiatra si badi bene al termine ,utilizza dei farmaci ,e magari ne studia di nuovi ,ma non è direttamente collegato ai profitti delle multinazionali che li producono.Purtroppo vedere la medicina come direttamente collegata al mondo del profitto senza sfumature è questo la causa dei mali che vediamo.Sopprattutto quando vediamo gente sfiduciata ,che non vuole vaccinarsi o gente che rifiuta di farsi curare le proprie malattie mentali,o addirrittura fisiche in casi limite.
La medicina secondo me dovrebbe aprirsi a nuovi metodi di cura ,dalla medicina orientale,all’erboristica,al affiancare agli psichiatri pure gli psicologi come già avviene in certi casi.Penso che sia stato sbagliato negli anni passati non sostenere la ricerca sul metodo di Bella,ma quella fu una scelta politica non medica.
Allo stesso tempo lo stato non deve impaurire le persone con metodi troppo duri ,ma cercare di fare un opera culturale piu’ ampia per far capire alla gente come stanno le cose.
EDOARDO BUSO