
Il presidente degli stati uniti Trump non manca giorno durante questa campagna 2020 per le presidenziali,che non affermi che con Biden l’America verrà svenduta alla Cina?E’ proprio vero questo?
A grandi linee possiamo descrivere due atteggiamenti diversi verso la Cina.Quello di Trump favorevole ad un ribilanciamento economico ,ma non contrario alla sovranità cinese:In pratica Trump crede nel concetto di America First,cioè di ricomporre il deficit commerciale con la Cina,attraverso la guerra dei dazi e una sorta di protezionismo bilanciato ,grazie al quale molte aziende americane sono tornate dalla Cina negli Usa,e quindi dando vita ad una globalizzazione piu’ basata sulle sovranità nazionali e sulla domanda interna dei mercati piuttosto che sulle esportazioni.Dal punto di vista politico ,Trump non è al momento (come lo sono invece molti repubblicani tra cui Nikki Halley e Mike Pompeo)interessato a “democratizzare” la Cina ed trasformare il partito comunista cinese in un partito democratico cooperante con l’Occidente.Questa strategia è funzionale per Trump anche in altri territori del mondo,come in Venezuela dove c’era la possibilità di una piu’ forte democratizzazione ma è ancora al potere Maduro.Questo tipo di globalizzazione basata sulle sovranità nazionali,porta all’isolazionismo degli Usa,alla loro crescita interna,ed all’estromissione di nazioni in via di sviluppo dalla copertura del dollaro come moneta di riserva mondiale:stiamo assistendo ad una vera e propria de-dolarizzazione dice Paul Craig Roberts ex assistente al tesoro di Ronald Regan parlando della politica di Trump.
Due grandi goal dell’amministrazione Trump sono stati la riuscita dopo trattative burrascose di un accordo sul commercio con la Cina che favorisce gli Usa,ed l’aver convinto i paesi europei a contribuire piu’ pesantamente ai bilanci della Nato.
Mentre il messaggio che trapela da Joe Biden il candidato democratico ,è quello di una maggiore assertività verso il capitalismo cinese,che dovrebbe essere integrato in una contestualizzazione globale.di cooperazione e multilateralismo.
In pratica Biden spera e cercherà di realizzare il sogno di una Cina piu’ aperta al mercato,alla democrazia e ai diritti umani.sui diritti umani violati in Cina anzi Biden promette una azione molto incisiva,ma allo stesso tempo crede che con la Cina si possa dialogare insieme alla Ue ed ad altri partner occidentali.Insomma Biden non sembra molto preoccupato del ribilanciamento del mercato ,di riportare aziende americane delocalizzate in Cina negli Usa,ma piuttosto è preoccupato se la Cina viola dei “principi assoluti” della democrazia,e allo stesso tempo,pensa che il capitalismo cinese debba aprirsi al mondo esterno e lasciare sopprattutto ad Europa e Usa di esportare all’interno dei suoi confini merci e servizi.Una strategia quella di Biden che richiede piu’ tempo e dedizione,ma che potrebbe essere controproduttiva sui tempi brevi.
La strategia di Biden in un periodo in cui anche la Cina sta orientando certe sue produzioni alla vendita e al consumo nel mercato interno (sopprattutto il mercato agroalimentare e quello delle tecnologie come i semiconduttori),è quella di ricreare le condizioni per un “ordine mondiale” basato su un mercato globale e sulla cooperazione al di sopra dei piu’ immediati interessi nazionali ,un pò come accadeva prima della crisi del 2008,negli anni di Clinton e George Walker Bush.
Staremo a vedere quale sarà la strategia vincente.
EDOARDO BUSO