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Parlando con degli amici ho posto loro una domanda:se in un periodo storico di crisi attuale,dove i debiti sovrani crescono a vista d’occhio,e in una nazione iper-indebitata rimangono solo una o due industrie del lusso che producono prodotti ad alto valore aggiunto ,ma la gente è mediamente povera,è piu’ giusto tassare l’industria del lusso o la gente cioè le masse dai piu’ ricchi nei redditi ai mediamente poveri ,magari con una o piu’ tasse?
La risposta di un socialista o di un populista di destra è sempre la stessa,tassare l’industria del lusso ,perchè è una reazione pavloviana dettata dall’invidia sociale.
Tuttavia un premio nobel nel vicino 2001 come Vernon Smith ha affermato che in tempi di crisi per evitare che si formi una nuova bolla speculativa come quella ha fatto scoppiare la crisi dei derivati è meglio tassare la cittadinanza ovvero i consumi,piuttosto che il capitale e la produzione.
Certo è un discorso sul filo del rasoio.Ma adesso mi addentrero ‘in un altro discorso correlato di tipo piu’ ontologico.
Molte persone che mi rispondono mi dicono che è giusto che chi ha di piu’ venga piu’ tassato di chi ha di meno.Discorso che può essere anche un pò giusto sopprattutto nel nostro paese dove questo concetto è legge nella costituzione ed esiste una tassazione propriamente detta progressiva.
Discorso ancora piu’ vero se andiamo a paragonare le diseguaglianze degli ultimi decenni che sono cresciute grazie alla globalizzazione e di cui si sono occupati economisti liberal e di sinistra tra cui il canadese Thomas Pikketty.
Ma dal punto di vista ontologico il discorso è valido come lo è dal punto di vista economico?
Affronto questo tema perchè spesso si pensa che il liberale e il pensiero liberale siano solo il prodotto di egoismi e non il prodotto di una filosofia e un ragionamento logici.Una grande scrittrice americana come Ayn Rand ci ha spiegato il concetto di “egoismo razionale” nei suoi libri,teoria che discende dall’utilitarismo cioè la libertà di godere dei frutti del proprio lavoro e del proprio merito nella società.Concetto che va di pari passo con quello del diritto per l’imprenditore o per chi ha un idea ,un brevetto di qualsiasi tipo di godere del frutto della sua inventiva e capacità,capacità che spesso è aldisopra di quella delle masse.
Infatti bisognerebbe innanzitutto porsi questa domanda?Sarebbe corretto che un operaio venisse pagato esattamente allo stesso modo di un imprenditore che onestamente ha creato una azienda con molto personale ed ha magari messo in moto un meccanismo di idee ,prodotti ,innovazione che le comuni masse non sarebbero state capaci di mettere in atto?
E’ qui siamo al discorso sulla meritocrazia.Ma c’è qualcosa di piu’ profondo che riguarda nella nostra epoca globalizzata che ha riscattato grazie all’imprenditoria ,alla scienza,al progresso ,dalla fame la maggior parte dell’umanità.E questo discorso psicologico è piu’ vero oggi che non nel primo liberalismo dell’epoca Vittoriana.
Ecco io penso che rispetto al primo liberalismo quello di Adam Smith dove nascevano moti di ribellione contro i piu’ ricchi,oggi questi moti dovrebbero essersi un pò asopiti.Per esempio i “socialisti e comunisti” di oggi ,come i populisti di oggi ,tendono a fare un discorso di ugualitarismo ,ma che parte più da ragioni ontologiche e psicologiche che realistiche.
E’ vero ci sono le diseguaglianze,ma meno di un tempo,e questo proprio grazie al progresso dell’industria e della tecnologia,sintetizzando nella frase ” un miliardario non può illuminare le strade solo per se stesso”.
Insomma i miliardari e le persone ricche hanno in effetti illuminato le strade per miliardi di persone ,portandole ad un livello di vita sempre migliore.Tuttavia per motivi ontologici e psicologici i comunisti e i populisti non vogliono accettare questo,e continuano la guerra contro la ricchezza.
E ‘ un pò quello che succede nei rapporti d’amore,e qui citerò anche Milton Friedman.Pensiamo ad un uomo che desidera una ragazza bella,ricca e famosa ,ma quella ragazza non vuole stare con quell’uomo che è povero ,ma che magari non vuole starci non solo perchè è povero ma perchè non fa per i suoi gusti,un uomo tra i 100 poveri uomini che desiderano l’amore e la bellezza (magari solo quella)della ragazza ricca e piena di fascino ,tra quei 100 uomini ,10 vorrebbero costringere la ragazza ad amarli.
E’ un pò quello che succede anche nei rapporti politico economici,tra nazioni ricche e nazioni povere,e tra persone ricche e persone povere.
C’è una soluzione ,se si è di piu’ ,se si è una nazione,la soluzione è quella di migliorare se stessi,scegliere una leadership capace che costruisca una squadra come quella di calcio dove tutti abbiano un ruolo dal piu’ semplice al meno semplice,e si giochi tutti una partita ,una sfoida per raggiungere i traguardi della nazione ricca.
Mentre nei rapporti di amore/odio che intercorrono tra un essere umano povero (che magari è stato ricco un tempo e adesso si sta impoverendo),e una donna /uomo ricco ,in cui c’è invidia (l’invidia come sappiamo dicono gli psicologi non è solo negativa perchè anzi può permetterci di migliorare noi stessi ),e voglia di miglioramento ,alcune volte le cose possono andare per bene,altre volte si può andare un pò male,altre volte completamente male,nel raggiungere il nostro amore o premio.Ma tuttavia dovremmo essere contenti di averci provato.
Con queste brevi parabole voglio dire,che non esiste un meccanismo perfetto di successo personale,che nel mondo esistono delle cadute ,dei fallimenti,dei rifiuti,che portano la gente che ha subito queste turbolenze ad invidiare socialmente il piu’ ricco ,od addirrittura a voler fargli guerra senza quartiere.Naturalmente il nostro sistema liberale e democratico occidentale ,ha permesso anche a persone poverissime grazie a borse di studio,o capacità innate o acquisite di diventare ricchissime spesso anche senza molti titoli di studio ,grazie alla propria arguzia,o grazie all’intelligenze magari in certi casi coadiuvata alla cultura personale o acquisita tramite scuole e università.
Se pensiamo a questo capiamo che l’essere umano ha un potenziale grandissimo,anche se la società spesso lo blocca.Pensiamo anche che in una società ad economia pianificata dove tutti devono essere uguali come nelle società dittatoriali di qualsiasi tipo ,è piu’ difficile che emergano delle elite capaci ,proprio perchè manca lo stimolo alla ricchezza.
Ecco che tornando al tema dei nostri “innamorati” bisogna dire che nell’amore come nella vita ,la generosità è meglio che sia spontanea.Derivi dalla volontarietà e non dall’imposizione di forze piu’ alte che ci controllano.Ecco la vera “ontologia” del liberismo,quello che ci ha spiegato anche Milton Friedman quando in una intervista ha detto che l’amore è una forza dirompente se nasce e germoglia volontariamente ,ma se è un amore imposto con la forza(pensate a che squallida sarebbe una società dove tutti si amassero perchè c’è un decreto legge che lo dice ),questo non è piu’ amore vero.
Ecco spiegato in breve che a livello pratico si può sopportare che ad una persona meritevole venga tolto qualcosa per donarlo a chi ha piu’ bisogno,ma penso allo stesso tempo,che lo spirito di conservazione della specie spingerebbe comunque quella persona ricca e meritevole a dare qualcosa a chi gli sta accanto,a parte il giusto salario che deve essere garantito a chi fa una prestazione lavorativa per qualsiasi persona essa sia.
Lo abbiamo visto questo spirito benevolo verso la propria comunità con la crisi del coronavirus,dove molti miliardari di diverso colore politico hanno donato ad ospedali e regioni.
La tassazione anche mediamente progressiva può andare bene,basta che non si perda il vero senso della sfida delle governance,che è quella di migliorare la crescita rispettando il profitto,ed evitando spese sommarie che mettono in crisi tutto il sistema (debito pubblico e inflazione).
Ma quante volte sentiamo dire ormai che il liberalismo è un pò in crisi nel mondo,che bisogna ridurre il diritto al profitto?Stiamo bene attenti a certe promesse ,perchè ci potrebbero portare nell’epoca del bene colettivo imposto dall’alto e dell’amore totalitario.

EDOARDO BUSO