Indian summer: What's behind heat and when will it end? - CNN

Era una soffocante e umida giornata di Agosto ,quando Howard Philiph Lovercraft il noto autore di racconti dell’orrore entro dentro di me
Veramente lui era gia’ morto da molti decenni,ma io in quella giornata torrida e afosa lessi qualcosa delle sue produzioni letterarie,e mi immedesimai molto.L’umidità mi lambiva il cervello,era come se dal cervello il sudore scendesse come succhi gastrici vivi nelle faccia e nel corpo.Mi sentivo fiacco e il cielo iniziava già ad essere piu’ scuro ,il sole veniva pianamente oscurandosi,erano le due di pomeriggio.Non avevo voglia di uscire e stavo rintanato in casa,dove il condizionatore aveva smesso di funzionare,sudato a leggere.Lessi di Lovercraft ,delle case stregate,di lui che cammina nella foresta in un clima riarso e torrido.
Poi mi venne in mente un libro di guerra che avevo letto sul giappone e su jakarta in indonesia,anche c’era un clima subtropicale molto umido.
L’umidità è quella sensazione che ti sprigiona viscidità del corpo e della mente,era nauseante chiudersi in un bagno a defecare e sentire l’odore degli scarti umani anche se erano i tuoi.Aprivo subito la finestra,e mi ricordavo di quando ad Hong Kong vidi un bambino con sua madre che lo rimproverava perchè non si era tirato giu’ i calzoni per defecare ,e li ad Hong Kong come in Cina si faceva i propri bisogni per le strade.
Lovercraft era entrato nella mia mente in forma spirituale ,e sentivo che potevo produrre uno scritto simile al suo,e quindi iniziai a scrivere su un piccolo quaderno.Verso le tre del pomeriggio accesi la radio per sentire le notizie sul coronavirus.I racconti di lovercraft mi piacevano come una droga ed allo stesso tempo mi nauseavano erano viscidi ,come un insetto che ti entra nelle mutande e non ti da tregua.
Fu in quell’agosto durante il lock down che adesso ricordo come un evento che cambio’ profondamente la società intera,che capi che i fluidi corporei come il sudore possono favorire la sperimentazione di stati di meditazione e anche la scrittura di storie dell’orrore.Infatti se vogliamo una storia di fantasmi è piu’ facile ambientarla in un vecchio maniero in Scozia in una rigidia notte invernale mentre si sente l’ululare dei lupi.Ma se dobbiamo parlare degli squamosi rettiliani che sono razze di padroni della finanza e dell’economia che vivono da millenni ,dobbiamo per forza ambientarla nella natura,vicino ad una fogna,all’aperto ,vicino a delle piante a cui è stato appena data l’acqua,in una torrida giornata d’estate.E forse il cambio climatico e il riscaldamento del pianeta sono il primo passo per renderci piu’ simili a loro ,ai rettiliani,ne deduco sdoppiandomi in Lovercraft.Ma adesso chiudo Lovercraft e leggo un pò un romanzo di guerra per tornare alla normalità.

EDOARDO BUSO