
Piu’ osservo da sociologo da strapazzo e distaccato l’attuale società piu’ mi accorgo che ormai la “moltitudine delle persone” ovvero le masse in un certo senso nella comunicazione sociale e mediatica stanno acquisendo un ruolo sempre maggiore.
Si pensi ai fumosi salotti degli anni settanta e ottanta quando c’erano meno giornalisti e c’erano meno politicanti,allora la politica aveva una sua dialettica oscura e non comprensibile da tutti.C’erano i grandi filoni ideologici che adesso non ci sono piu’.Nel mondo attuale le ideologie come gruppi monolitici esistono ancora.C’è una sinistra che tende all’eguaglianza,alla progressività della tassazione ,fino allo statalismo cioè l’interventismo sociale economico e nel mondo produttivo dello stato.
Qualche decennio fa questa presa di posizione si era quasi dissolta di fronte al crollo del confronto bipolare della guerra fredda.
Il mondo liberale che ha dominato per questi ultimi decenni oggi è minoranza a destra come anche nel centrosinistra,e si va profilando una destra non economica ma politico sociale ,sempre aperta a quel concetto di moltitudine,ma riversato in una forma di tipo nazionalistico o sovranistico.
Poi vediamo che nelle trasmissioni e nei talk show spesso i politici sia nuovi che vecchi vengono fatti interagire confrontandosi con personaggi di non estrazione politica o economica come personaggi dello spettacolo ecc.
Allo stesso tempo la modern economic theory mette in discussione principi cardine della economia monetaria già accettati a livello internazionale.Si deve riflettere su questo preoccupante riduzionismo storico nei confronti dell’economia ,come se l’economia liberale che si basa sulla produttività ,sulle industrie non fosse piu’ l’unica voce in capitolo.Vediamo che nel confronto tutto è messo in discussione,il Pil dicono alcuni di questi moderni economisti o ” economisti spiritualistici e sociali” si potrebbe per esempio sostituirlo con il prodotto benessere interno lordo,salvo poi criticare il complottismo che mette in discussione pure alcuni temi piu’ scottanti su cui servirebbe condivisione e disciplina come i vaccini e via dicendo.
Una parte dell’antiscientificità anti economica prende piede nei governi quando per esempio si parla di Ogm che è dimostrato scientificamente non fanno alcun male.
Il filo rosso che lega parte dell’establishment mondiale che fa guerra all’establishment mondiale in nomi di nuove teorie e nuovi valori spirituali (dal Papa con le sue encicliche anti liberiste,fino ai movimenti social populisti ,fino ai movimenti nazional populisti )è quello della critica proprio ai poteri economici finanziari dominanti,che frenano le attese o “aspettative” di molti.Nessuno in questo bailame si attribuisce il ruolo di pessimista storico,nessuno dice che i problemi spesso si sovrappongono ad altri problemi e ad altri problemi ancora,ma spesso non c’è una soluzione ovvia ad essi .Molti problemi dell’umanità secondo la “triste scienza economica” dovranno per forza rimanere insoluti,a differenza di chi vorrebbe ribaltare tramite ontologie rivoluzionarie e sette ideologiche il mondo per cambiarlo.
E’ in questo senso che si raddoppiano le occasioni del vociare,confuso ,delle moltitudini ,tramite leader di ogni tipo e la velocità e disponibilità dei mezzi di comunicazione.La psicologia diviene politica e sostituisce l’analisi quantitativa.E poi si forma quella iper comunicazione che mette in crisi le ladership.Come credere ad una leadership stabile,come credere nella possibilità di una forma di governance ,se tutto è messo in discussione e manipolato ,fino a rinchiudersi nuovamente in tifoserie politiche monolitiche e aggressive,dove il confronto diventa sempre piu’ scontro ?Già negli stati uniti c’pè poca fiducia per una elite quella Trumpiana che ha “privatizzato” la politica,ponendo all’interno del governo piu’ forte del mondo personaggi estratti da cultura imprenditoriale e della ricchezza in generale.Questo non è possibile da noi in Italia ma forse nemmeno in Europa (tranne nella liberalissima Svizzera)per via della nostra avversione alla ricchezza,alla potenza,alla capacità.Nel mondo delle masse comunicative ogni persona ha il valore di un altra persona.Ma solo a livello comunicativo,mentre rimangono non affrontati molti problemi economici.Poi c’è un problema legato all’arrivismo delle società de-industrializzate.Da un lato l’arrivismo imprenditoriale economico è considerato sbagliato,dall’altro lato moltitudine di persone pensano a riciclarsi nel mondo della politica dal basso,della comunicazione ecc.E’ in questo senso che si forma una morsa depressiva e soffocante di localismo.Il ritorno del mondo locale,dal basso ,della politica non intermediata dai poteri economici ,che però nulla risolve e tende a impoverire e ad ideologizzare le persone,rendendole meno libere.
EDOARDO BUSO