
Nel sito internet del Brooking institute,prestigioso think thank dove scrive il politologo Robert Kagan (neoconservatore e sposato con Victoria NUland diplomatica americana sotto l’amministrazione Obama),diversi esponenti del pensiero neocon ,si interrogano sul futuro delle relazioni con la Cina.
se Kagan da un lato afferma che le sanzoni economiche di Trump non hanno futuro e non servono a molto,quello che servirebbe sarebbe una piu’ forte risposta militare,in merito alle isole del mar cinese meridionale e alla questione dei diritti umani a Taiwan.
Ma tuttavia altri politologi preferiscono fare una lista per aprire un dibattito serio che possa impegnare una prossima amministrazione governativa americana.
Innanzittutto il problema cinese va visto seguendo alcuni punti principali in rilievo negli articoli:
il contenimento che è militare
la cooperazione e la concorrenza economico produttiva
il multilateralismo
Nell’articolo “Potrà Biden salvare il mondo” ci si pone la domanda se il partito democratico se vincerà le elezioni potrà mettere in atto questi aspetti.Innanzittutto c’è una critica al trumpismo,che si è basato solo su dazi e prerogative di ribilanciamento economico della superpotenza cinese rispetto alla superpotenza americana.Nell’articolo viene scritto che la vittoria di Biden sposterà l’asse del contenimento economico,su quello di promuovere istituzioni in Cina piu’ rispettore dei diritti umani ,delle libertà economiche e commerciali,visto che la Cina non ha ancora fatto una vera opera di liberalizzazione e democratizzazione.In questo senso l’articolista dice che ci potrà essere un attrito sul tema dei diritti umani piu’ forte con l’amministrazione Biden sulla Cina che non quello che c’è stato con l’amministrazione Trump.
In secondo luogo si spera creando una governance multilaterale di far forza su dei cambiamenti della Cina grazie alle pressioni anche di altre nazioni che si alleranno agli Usa per fare si che questo si avveri.Dei cambiamenti di regole anche all’interno dell’organizzazione mondiale del commercio cioè il WTO.
In questo senso possiamo fare una timida critica,visto che il neoconservatorismo quello di Kagan e company era stato sempre durante l’amministrazione Bush piu’ unilateralista che multilaterale.
Ma ci dobbiamo anche chiedere se questi cambiamenti e pressioni sulla Cina potranno effettivamente in poco tempo far cambiare le cose.Si parla di cooperazione e concorrenza,ma non penso che si possa scnedere ancora di piu’ sui salari industriali negli Usa per portarli al livello di quelli cinesi,tuttalpiu’ non con un amministrazione democratica che vuole introdurre il salario minimo e una tassa patrimoniale e ridurre la forza prorompente durante il trumpismo di Wall street,almeno queste sono state le promesse di Biden ed Elizabeth Warren.
Forse l’unica concorrenza possibile aldilà se sia possibile creare un “inter-istituzionalità” globale come prevedono i neocon (nuovo ordine mondiale) o i democratici globalisti ,è quella che nasce dal settore dell’istruzione,come ha ricordato piu’ volte l’ex governatore della Florida Jeb Bush (council of foreign relations),cioè promuovere un istruzione veramente di qualità,non lasciare nessuno indietro,promuovere la concorrenza tra scuole e la meritocrazia tra insegnanti e studenti ,per far si che gli Usa possano diventare leader nel mondo della conoscenza e inventare prodotti innovativi (informatica,ingegneria ecc)da produrre ed esportare nel mondo.
Quello che gioca secondo me in questo momento contro Biden e contro i “globalisti” tout court che possono essere sia tra i neocon sia tra i liberal di sinistra,è il fattore Tempo.
Ovvero c’è poco tempo per creare quella interistituzionalità e pochi presidenti nel mondo con i quali ragionare.E’ più plausibile vedendo il risveglio dei movimenti dal basso (Black lives matter ecc )che questi movimenti possano prendere il soppravvento sul moderatismo.D’altronde le condizioni di molti sono critiche,sia in Europa che negli Usa.Da un lato Giappone e Usa possono contare non solo su una politica monetaria accomodante da parte delle loro banche centrali (pompaggio di moneta fiat),ma possono permettersi cinque anni di centrosinistra americano,magari tassando i superricchi che sono tanti li.Mentre è piu’ problematica la situazione in Europa e sopprattutto in Italia,dove esiste certo uno stato sociale piu’ coeso,ma la politica emergenziale visto il declino industriale si basa sopprattutto sulla distribuzione di sussidi e bonus.
Insomma oltre al caos Trumpiano che molti criticano (ma qui non voglio entrare a dire se hanno ragione o torto),dilà da Trump forse c’è qualcosa di meglio(o di peggio visto che Biden è fortemente anti-russo)ma una cosa è certa ,il mito del globalismo e della creazione della cooperazione mondiale e inter-istituzionale oggi è molto piu’ difficile da mettere in atto che non negli anni novanta.Forse le fiamme divampano e vedremo in pratica piu’ che in teoria ,schiodare Marx dalla tomba.Per intanto Biden si troverà una bella patata bollente ,gli facciamo gli auguri.
EDOARDO BUSO