E’ proprio vero ,ormai la popolazione pretende che il mondo delle “alte e grandi strutture” multinazionali ,governi insomma la governance scenda al livello della gente e non le sia piu’ tanto lontana.Dal mangia italiano e vivi di piu’ fino all’ambientalismo radicale,fino ai nuovi modelli economici che devono includere lo sviluppo sostenibile in ogni senso,si rincorre questo motivo.
Ed non è un caso che le elite politiche essendo a destra nazionalpopuliste e a sinistra socialpopuliste stiano da pochi anni cercando di scendere al “livello” delle richieste popolari,soprattutto da quando è in crisi il modello neoliberista basato sui mercati aperti ed è in crisi la globalizzazione.
Da un lato che le elite si interessino di piu’ delle aspirazioni sociali e umane nonche ecologiche del popolo è un bene,fino a quando il popolo non trasforma le sue richieste in un populismo distruttivo e giustizialista.Si pensi che seppur ancora oggi il mondo dei mass media è prevalentamente anglo-americano,negli anni del dopoguerra seppur con la prima ondata di americanizzazione le cose andavano diversamente,ci volle il sessantotto per svegliare un pò gli animi e portare al centro i temi sociali e civili.
Infatti se pensiamo agli anni cinquanta del dopoguerra troviamo un mondo dove il capitalismo è onnipotente e arrogante sia in Italia che negli Stati Uniti,pensiamo al film Un miracolo a Milano dove povera gente cerca di contrattare con i “padroni del vapore”.
La seconda ondata di americanizzazione e quindi di neoliberismo imperante la avemmo negli anni ottanta e novanta,con Regan e la Tatcher e poi con il liberaldemocraticismo di Clinton e Gorbaciov all’indomani del crollo del muro di Berlino,quando pareva che l’ultimo sistema quello neoliberista avrebbe imperato fino alla fine della storia.Mercati aperti,deregolamentazione,globalizzazione e governance unilaterale mondiale.Abbiamo visto che negli ultimi decenni con la globalizzazione molti popoli si sono tirati su,le merci costano meno ecc.Ma abbiamo anche visto che non si è creata od è andata in fumo una governance mondiale ,in quanto il mondo è sempre piu’ multipolare ed è difficile mettere d’accordo tante potenze con diversi interessi,e dopo la crisi del 2008 ,le potenze hanno messo sempre piu’ in primo piano le loro aspirazioni geopolitiche e interessi nazionali piu’ che i mercati.
Come sarà il futuro allora?Difficile dare una risposta univoca,ma da un lato preoccupa nel mondo questa mancanza di leadership,queste palesi asimmetrie di potere,il dissolversi dell’american way of life.Forse ci sarebbe davvero bisogno di meno popolo e piu’ elite come vado scrivendo negli ultimi tempi.Anche se con il coronavirus pare rimanga solo l’elite sanitaria al potere,è neccessario riscoprire altre elite che un tempo erano piu’ ascoltate.Quelle del mondo dell’economia liberale,della società aperta,della finanza seria e soprattutto del mondo produttivo anche se internazionalizzate.Abbiamo ancora voglia di farlo?
EDOARDO BUSO