Robocop got Detroit about right

L’idea di scrivere questo breve articolo mi è venuta relativamente alle mie appassionate letture e visioni di film di fantascienza.
In Nathan Never un fumetto italiano pubblicato dalla Bonelli si parla di megalopoli del futuro ,interconesse con i computers ,con macchine digitalizzate,fino ad un servizio a Tropical city una città umida e afosa di pioggia artificiale tutte le mattine per lavare le strade.Poi pensiamo a Robocop o ai Banditi del tempo,dove il tema principale è la riqualificazione urbana che viene fatta in entrambi i film in modo classista e ipercapitalista cioè distruggendo interi quartieri dove abitavano i poveri per far posto a quartieri nuovi per i ricchi.In Robobop uno,due e tre la città del futuro è dominata da una multinazionale monopolistica la Ocp.Ma si può anche parlare di cose piu’ realistiche,andando in Nord Europa in Svezia e Finlandia dove i giovani raggiunta una certa età si spostano dai paesi di campagna adiacenti ai boschi,verso le grandi città come Stoccolma,dove trovano residenzialità in grandi appartamenti costruiti sullo stile dei comunalki sovietici,ed è in queste città che nasce la ribellione giovanile ad una società dei consumi e del benessere iperprotettetiva a livello di welfare state nonostante il giovane nord europeo lasci prima dei giovani meditteranei il nido famigliare.


Ecco ,oggi come oggi si può continuare a parlare di piu’ mercato o piu’ stato,ma le discussioni rimangono sterili se non si passa a parlare di come riqualificare le città del futuro.Innanzittutto due temi voglio far risaltare all’occhio,il primo è quello della distanza ancora grande tra città e campagna da noi in Italia,non c’è stata in questo senso un integrazione tra le due,visto che molti servizi importanti sono collocati in città,come anche gli uffici burocratici e gli ospedali,mentre nelle periferie sono collocate le ancora poche aziende produttive che sono rimaste noi nella globalizzazione e internazionalizzazione che ha portato molte aziende a produrre all’estero.
In secondo luogo come non c’è integrazione tra città e campagna spesso la città non ha spazi verdi.In terzo luogo dobbiamo focalizzarci sulla rapidità degli spostamenti.Bisognerebbe investire su reti di spostamenti che non stressino le persone e che diminuiscano il piu’ possibile l’emissione di Co2.

E per questi motivi che bisognerebbe che il governo centrale provedesse ad un piano di riqualificazione e ristrutturazione delle città .Esse dovrebbero essere riqualificate a livello di costruzioni ambientali ,case,caseggiati,apparamenti ,piu’ vivibili e piu’ locati vicino ai luoghi di lavoro e ai servizi.Reti inoltre di trasporti interamente dedicate a categorie sociali particolari,da reti di autobus o ferrovie o tram per disabili (in modo che i disabili che sono quelli che fanno piu’ fatica a raggiungere il luogo di lavoro siano facilitati)fino a reti pensate per anziani che devono andare a fare visite mediche o terapie ,fino a reti anche private per lavoratori di certe fabbriche.E successivamente bisognera pensare a strutture ospedaliere sempre piu’ decentralizzate che suppliscano in certe funzioni ai grandi ospedali.Ambulatori con personale infermieristico e dottori che collaborino con i medici di famiglia,all’interno degli stessi comuni con possibilità di spazi per degenze medie.
Tutto questo non può essere sviluppato senza un piano energetico,ed un mix di fonti energetiche e di riduzione dello spreco energetico che da tempo l’Italia non ha rispetto ai suoi fratelli europei.


Inoltre ,riqualificando il vivere urbano si potrebbe pensare anche a creare dinamiche sociali tra i cittadini,operando perchè si formino meccanismi di “compensazione psico-caratteriale” tra essi.Infatti con la psicologia ci può essere la possibilità di attrarre persone di diversa posizione sociale ,attitudini,interessi e carattere all’interno per esempio di condomini o quartieri e farli collaborare per il bene comunitario,evitando un superisolamento foriero di disagio psichico.
Un altro tema è quello che non può mancare nelle nostre città ed è quello dei nostri fratelli animali che dovrebbero trovare degli spazi verdi adatti a loro e possibilità di essere accompagnati per le strade evitando un “supertraffico” di automobili e pericoli ad esse correllati.
Il tema delle città e della loro riqualificazione può essere un tema in futuro che interessi diverse categorie sociali,partiti politici,mondo dell’associazionismo e del volontariato.Città dunque che come ho spiegato sopra devono rispettare requisiti di dinamicità ma anche diventare piu’ agglomerate tra loro e i limitrofi ,essere piu’ inclusive,ridurre il tempo e gli spazi di spostamenti ed riuscire a far convivere psicologie e individui diversi con le proprie attitudini,desideri ,interessi.

In questo senso anche le distopie dei film di fantascienza sono esorcizzabili e utili se ci portano ad un passo dal futuro.
EDOARDO BUSO